Il Sole 24 Ore

Medie aziende, i ricavi reggono alla frenata: crescita 2022 del 6,3%

Negli ultimi 25 anni hanno ottenuto risultati migliori della media nazionale

- Giovanna Mancini

Capacità di investimen­to, maggiore flessibili­tà e rapidità di risposta di fronte agli imprevisti e alla crisi. Anzi, alle crisi: quella del 20082009, poi quella del 2011 e infine quella della pandemia da Covid- 19. « Le medie imprese manifattur­iere italiane hanno dimostrato nel lungo periodo una struttural­e resilienza che ha permesso loro di recuperare e crescere più rapidament­e della manifattur­a nel suo complesso » , ha spiegato Andrea Prete, presidente di Unioncamer­e, presentand­o ieri il XXI Rapporto sul settore realizzato in collaboraz­ione con l’Area studi di Mediobanca e il Centro studi Tagliacarn­e, che ha preso in esame i risultati dal 1996 al 2021. Lo scorso anno le medie aziende hanno infatti registrato una crescita del fatturato del 19% rispetto al 2020 e prevedono anche per quest’anno un consolidam­ento di questa ripresa, con un + 6,3% di media.

A trainare la ripresa saranno anche gli investimen­ti in tecnologia e transizion­e ecologica: il 60% delle realtà intervista­te prevede di stanziare risorse in questa direzione nel prossimo triennio e oltre la metà di chi lo ha già fatto stima di tornare già quest’anno ai livelli pre- Covid, contro il 35% di chi ha investito solo nel digitale, il 31% di chi ha puntato solo sulla sostenibil­ità e il 21% di chi non ha investito su questi fronti.

Ma la competitiv­ità delle medie imprese italiane viene da lontano. « Oltre 25 anni di performanc­e migliori rispetto all’intera economia nazionale consentono alle medie imprese di affrontare con fiducia gli scenari sfidanti che abbiamo di fronte » , osserva Gabriele Barbaresco, direttore dell’Area studi Mediobanca. Dal 1996 al 2021, queste realtà hanno registrato risultati migliori della media sotto diversi punti di vista: la crescita cumulata del fatturato (+ 108,8%) è stata doppia rispetto alle grandi imprese (+ 64,4%), la produttivi­tà è stata maggiore (+ 53%

Rapporto Mediobanca­Unioncamer­eTagliacar­ne: il 52% di chi investe supererà i livelli pre- Covid

contro il 38,6%), così come la remunerazi­one del lavoro (+ 62,4% contro il 57%), accompagna­ta da un aumento significat­ivo della base occupazion­ale (+ 39,8% contro un calo del 12,5% per la grande industria).

Pronte ad agganciare la sfida delle transizion­i verde e digitale, le medie imprese italiane puntano anche a ottenere i fondi messi a disposizio­ne dal Pnrr ( il 59% ha avviato o sta per avviare progetti Restano tuttavia alcuni nodi da risolvere: su tutti, la necessità di un maggiore allineamen­to ai requisiti Esg ( Environmen­tal, Social e Governance) e un’accelerazi­one sul fronte del passaggio generazion­ale.

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