Saipem, partenza in salita per l’aumento di capitale
Titoli e diritti chiudono contrastati in Borsa: pochi pezzi passati di mano
Operazione iper diluitiva con le banche a copertura dell’eventuale inoptato
Partenza in salita per l’aumento di capitale di Saipem da 2 miliardi di euro che servirà a sostenere il rilancio della società guidata da Francesco Caio e il piano strategico 20222025 deciso dal top management. Ieri i titoli e i diritti sull’aumento del gruppo sono rimasti congelati per gran parte della seduta e, solo sul finale, sono passate di mano piccole quantità con le azioni in rialzo del 43,94%, a 1,7985 euro ( un livello che ha azzerato, di fatto, le perdite delle ultime 3 giornate), e i diritti in caduta del 26,41%, a 16,52 euro. Per quanto riguarda le azioni, sono passati di mano 460.673 pezzi per un controvalore di 0,79 milioni di euro, mentre per i secondi il bilancio è stato di 188.452 pezzi negoziati per 3,2 milioni di euro di controvalore.
L’operazione, come noto, avrà luogo attraverso l’emissione di 1.974.327.430 azioni ordinarie Saipem, prive di valore nominale espresso, da offrire in opzione agli azionisti ordinari e di risparmio nel rapporto di 95 nuove azioni ogni titolo ordinario o di risparmio posseduto, al prezzo di sottoscrizione di 1,013 euro per ciascuna nuova azione, da imputarsi quanto a 0,021 euro a capitale sociale e quanto a 0,992 euro a sovrapprezzo. I diritti saranno negoziabili fino al prossimo 5 luglio ed esercitabili entro l’ 11 dello stesso mese.
L’aumento di capitale ha dimensioni molto significative rispetto all’attuale capitalizzazione della società ( ora a 503 milioni) e incorpora uno sconto del 30% rispetto al prezzo teorico ex diritto ( theoretical ex right price o terp). La ricapitalizzazione presenta quindi caratteristiche di forte diluizione, e, unita alla natura inscindibile dell’operazione -, che, vale la pena di ricordare, risponde all’esigenza di Saipem di raggiungere un livello di patrimonalizzazione congruo sia per superare l’ultima tempesta finanziaria sia per realizzare gli obiettivi del nuovo piano strategico -, determina l’inapplicabilità del meccanismo di rolling: in altri termini, le azioni di nuova emissione saranno indisponibili fino alla fine del periodo di esercizio, quando si saprà se l’aumento è stato sottoscritto interamente. Una scelta motivata dalla complessità e peculiarità dell’operazione, non da una valutazione discrezionale della società, che, va detto, si è comunque assicurata la blindatura della nuova iniezione di risorse. Come ricorda infatti anche il prospetto informativo approvato dalla Consob, gli azionisti rilevanti ( Eni e Cdp Industria) hanno già assunto l’impegno « irrevocabile » a sottoscrivere tutte le azioni ordinarie Saipem di nuova emissione rivenienti dall’aumento proporzionalmente alle quote già detenute: 624 milioni nel caso di Eni e 256 milioni per Cdp Industria che, si chiarisce nel documento, rientrerà del proprio sforzo se la ricapitalizzazione non sarà perfezionata. Un’eventualità impossibile, però, visto il paracadute garantito dalle banche. Bnp Paribas, Citigroup, Deutsche Bank, Hsbc, Intesa Sanpaolo IMI Corporate & Investment Banking e UniCredit hanno infatti stipulato, in qualità di joint global coordinator, un accordo di garanzia per la sottoscrizione delle azioni ordinarie eventualmente rimaste non sottoscritte per un ammmontare complessivo pari a 1,119 miliardi di euro. L’accordo ha ovviamente delle clausole di uscita che sono però quelle standard applicate in operazioni analoghe e che contemplano comunque condizioni estreme. Inoltre, a differenza di altre ricapitalizzazioni e per via dell’inscindibilità, l’aumento di Saipem non ha due momenti di regolamento, ma uno solo a tutela sia degli azionisti che dei piccoli risparmiatori.
La società è quindi impegnata a condurre a traguardo questo ulteriore step. E ieri, intanto, ha annunciato la vendita a Bw Energy, per 73 milioni di dollari, dell’unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico ( Fpso) Cidade de Vitoria, attualmente di proprietà dell’azienda e gestita operativamente per conto di Petrobras nel giacimento di Golfinho, al largo delle coste del Brasile.
IN BORSA
Le azioni chiudono con un balzo del 44%, i diritti con una flessione del 26,41 per cento
LA VENDITA
Ceduta a Bw Energy, per 73 milioni $, l’unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico Cidade de Vitoria