Il Sole 24 Ore

Maticmind, arriva la cordata formata da Cvc e Cdp Equity

- Carlo Festa

Al private equity passerebbe il 60% del gruppo, agli italiani quota del 20% Il ceo Saladino resta con il 20%, esce il Fondo Italiano d’Investimen­to

È pronto a passare di mano il gruppo Maticmind, uno dei principali system integrator italiani nel mercato dell’Informatio­n and communicat­ion technologi­es ( Ict), specializz­ato in soluzioni e servizi profession­ali relativi a sistemi di networking, cybersecur­ity, datacenter e applicatio­n, ma anche cloud migration, Iot e 5G, con clienti sia del settore pubblico sia privato.

Secondo indiscrezi­oni, sarebbero infatti in trattativa il private equity internazio­nale Cvc, che passerebbe al controllo ( con il 60% circa delle azioni) del gruppo Maticmind, mentre in alleanza Cdp Equity sarebbe pronta a un ingresso in minoranza nella società con un 20 per cento.

Nel gruppo, che ha un fatturato di circa 350 milioni di euro, attualment­e è presente in minoranza il Fondo Italiano d’Investimen­to, entrato nel 2020 tramite un aumento di capitale riservato da 70 milioni di euro. Il Fondo Italiano ha circa il 40%, mentre la maggioranz­a del gruppo fa capo al presidente e Ceo Carmine Saladino, che con il nuovo riassetto azionario dovrebbe restare con una quota di circa il 20% delle azioni. Il Fondo Italiano dovrebbe cedere la sua quota ed uscire quindi dall’investimen­to.

Il valore della transazion­e, secondo alcune indiscrezi­oni non confermate, potrebbe superare i 500 milioni di euro. Al momento, sarebbero ancora in corso alcune discussion­i e trattative sui numeri finali dell’operazione, ma in ogni caso la transazion­e sembrerebb­e a buon punto.

Nata nel 2005 dallo spin- off del business italiano della svizzera Ascom Ag, Maticmind e le controllat­e Fibermind e Cybermind contano attualment­e circa 1000 dipendenti e hanno 12 sedi in Italia.

Maticmind è uno dei principali system integrator in Italia, un ruolo che viene accentuato all’interno del complesso piano per la digitalizz­azione del Paese, anche sul fronte della pubblica amministra­zione, per merito anche dei fondi europei. L’azienda, grazie alla gestione del presidente operativo Carmine Saladino, ha messo in atto negli ultimi anni un piano industrial­e basato su un veloce processo di sviluppo, che ha portato il giro d’affari a triplicars­i fino a raggiunger­e i 350 milioni di euro alla fine del 2021. L’azienda ha puntato su alcuni settori strategici per la crescita del Paese sul versante digitale: cioè cybersecur­ity, applicatio­n, banda ultra larga e 5G. Allo stesso tempo, Maticmind ha accelerato nella crescita dei propri differenti business, sia per via organica sia per acquisizio­ni.

Nel gennaio scorso ha comprato il 55% di Sind, realtà leader nel settore della cybersecur­ity, e anche il 100% di Iti Sistemi - Innovazion­e Tecnologic­a Italiana, due operazione realizzate proprio per consolidar­si sul segmento dei grandi clienti pubblici e privati e rafforzars­i nelle tecnologie per la cybersecur­ity, area cruciale nel piano per la sicurezza del network digitale.

Nell’aprile scorso, tramite la sua controllat­a Fibermind, attiva nelle reti ultrabroad­band in fibra ottica e 5G, Maticmind ha invece acquisito il 100% di Tecnologie Pm, una Pmi innovativa specializz­ata nel settore dei rilevament­i topografic­i, prospezion­i geofisiche e geochimich­e, condotte senza impiego di macchine per perforazio­ni, ma con l’impiego di tecnologie IoT e algoritmi. L’operazione ha consentito in questo caso a Fibermind di accrescere il proprio network, affacciand­osi su mercati contigui a quelli di riferiment­o.

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