Cripto, non solo rischi: « Per i Paesi emergenti resta un’opportunità »
Il forum. I cripto imprenditori vedono nei token digitali una valuta alternativa alle monete fiat, nonostante i pesanti crolli del mercato registrati di recente
« Èdifficile prevedere cosa accadrà. Nei Paesi più avanzati, con banche centrali efficienti, la necessità di un sistema alternativo di pagamento non è così evidente. Tuttavia: in quelli meno bancarizzati è un’opportunità importante che potrà fare concorrenza alle valute fiat locali » dice Andrea Medri, di The rock trading. « Basta in tal senso ricordare - fa da eco Francesca Failoni, di Alps Blockchain - che, in questi mercati, i migranti, per le loro rimesse, spesso sfruttano le cryptocurrencies. Così facendo, riducono i costi legati agli intermediari » . « In particolare - aggiunge addirittura Ferdinando Ametrano, di CheckSig - il bitcoin è una moneta migliore delle 85% delle altre valute mondiali. Rispetto al rimanente, come era nelle teorizzazioni di Friedrich Von Hayek e Milton Friedman, può invece rappresentare il punto di partenza su cui costruire sistemi monetarie privati che facciano concorrenza a quello tradizionale » . Insomma: i cripto imprenditori, all’interno del forum “Bitcoin& co, la grande caduta. Chi resisterà alla selezione del mercato” organizzato dal Sole24Ore, hanno le idee piuttosto chiare. Nonostante la dura crisi della cripto economia, e l’arrivo delle valute digitali emesse dalla banche centrali, vedono in questi token un’opportunità che potrà ancora dire la sua anche sul fronte valutario.
Le problematiche
Tutto questo, però, appare ad oggi non di così facile attuazione, soprattutto se si riporta alla mente il caso del El Salvador. Il Paese, finora l’unico ad avere adottato bitcoin quale moneta con corso forzoso, attualmente patisce parecchie decine di milioni di potenziali perdite sul prezzo di carico della stessa cripto regina. « Vero » afferma Medri, che tuttavia ribatte: « il Paese ha problemi economico- finanziari ben maggiori e non sono certo alcune decine di milioni di possibile minusvalenza sull’asset digitale il vero dilemma » .
« Inoltre - aggiunge Failoni - bisogna ricordare che esistono le stablecoin, quelle con un progetto serio alle spalle, le quali possono consentire il mantenimento del potere d'acquisto » . Non solo. « Non va dimenticato- sottolinea Christian Miccoli, di Conio - che molte valute dei Paesi emergenti sono tutt’altro che stabili. Quindi l’innegabile volatilità del bitcoin diventa meno rilevante » .
Il futuro
Ma non è solo questione di possibile concorrenza tra monete private e statali. L’andamento del mercato, oggi, impone interrogativi riguardo al reale futuro dello stesso bitcoin. Su questo tema, ricorda Ametrano, da una parte siamo davanti « all’ennesima grande crisi della cripto regina » ; ma, dall’altra, « si tratta di turbolenze che l’asset ha dimostrato di essere sempre in grado di superare » . In tal senso, « non è possibile immaginare alcun futuro delle cripto senza il bitcoin »
La bolletta energetica
Dal futuro della criptoregina al nodo energetico. Rispetto a questo fronte la Failoni non ha dubbi: « Sicuramente l’attività di “mining” » , che è alla base della validazione delle transazioni nei cosiddetti algoritimi di consenso basati sul ” Proof of work”, « consuma molta energia. Ma questa dinamica andrebbe confrontata con quella presente in altri tipi di industria. » Un esempio? « Il settore del gaming che “brucia” molti » più Mega Watt e « del quale, però, non si parla » . Senza dimenticare, inoltre, – come ha rivelato uno studio appena pubblicato - « che il “mining” consuma circa 50 volte meno energia di quanto ne richieda il sistema bancario tradizionale » . E poi c’è un fatto: « La sicurezza » . Vale a dire? « Il necessario utilizzo di maggiore energia, legato all’incremento della potenza computazionale per risolvere l’indovinello crittografico alla base della validazione, conferisce al protocollo una più elevata sicurezza » .
Decentralizzazione
Infine: la decentralizzazione. Per Miccoli questo aspetto « è fondamentale. Le cripto, da quando sono nate, hanno dato fastidio a tanti. Se il bitcoin non fosse stato decentralizzato sarebbe stato spento » .
Un po’ quello che è successo a Libra di Facebook. « Ha dato fastidio ed è stata fermata. La criptoregina, invece, non può essere bloccata proprio perché per sua natura bisognerebbe spegnere migliaia di nodi distribuiti in tutto il mondo. Si può cercare di regolamentarla, ma non la si può fermare » .