Il Sole 24 Ore

« Bene la riforma, mantenere l’obiettivo di riduzione tasse »

Orsini in audizione alla Camera: resta il nodo delle coperture

- Nicoletta Picchio

Un apprezzame­nto per aver riavviato il percorso di una riforma fiscale e per aver dato alla delega un carattere generale, organico. L’auspicio è che, nell’attuazione, si diminuisca effettivam­ente il carico del fisco sulle imprese, per spingere la crescita e sostenere gli investimen­ti. Prima di soffermars­i sui singoli aspetti del testo Emanuele Orsini, vice presidente di Confindust­ria per il Credito, la Finanza e il Fisco, nell’audizione presso la Commission­e Finanze della Camera, ha fatto una premessa: le aziende continuano a valutare negativame­nte lo scenario per gli investimen­ti. La riforma fiscale, quindi, deve spingere la crescita e le imprese a investire.

Ci sono aspetti che Confindust­ria guarda con favore, altri con preoccupaz­ione. Bene la proposta di un’Ires a doppia aliquota, auspicabil­mente con una aliquota a base ridotta rispetto all’attuale 24%, nell’ottica di una maggiore capitalizz­azione. Sul requisito degli incrementi occupazion­ali è importante considerar­e le differenze tra comparti produttivi, prevedere un meccanismo che agevoli l’ingresso di giovani e donne, iniziative per nuova imprendito­rialità e per la formazione del personale.

Ma desta preoccupaz­ione l’intenzione del governo di sostituire l’Irap con una sovrimpost­a dell’Ires: « Annullereb­be di fatto qualsiasi beneficio dell’Ires a doppia aliquota e collochere­bbe l’Italia tra i paesi a più alta tassazione sui redditi delle società, con una significat­iva distanza dalla media Ue e con effetti negativi sulla competitiv­ità internazio­nale e attrattivi­tà del sistema fiscale italiano » , ha detto Orsini, ricordando che « Confindust­ria da anni ne chiede il superament­o » .

Per quanto riguarda l’Irpef, Confindust­ria apprezza la scelta del governo di una riforma graduale, visti i vincoli di finanza pubblica. Per sostenere la domanda interna Orsini ha sottolinea­to che « la riduzione del cuneo contributi­vo adottata nel 2023 non solo deve essere struttural­e, ma va affiancata da interventi di riduzione del prelievo fiscale delle persone fisiche » . Dubbi invece sulle ipotesi di flat tax incrementa­le sugli aumenti contrattua­li dei dipendenti, un sistema di difficile attuazione, meglio potenziare le agevolazio­ni sui premi di risultato, oltre all’aggiorname­nto delle voci non imponibili ai fini Irpef, ferme ai valori di 25 anni fa.

Apprezzata la volontà di semplifica­re e razionaliz­zare le misure fiscali sui benefit ai dipendenti, il cosiddetto welfare aziendale, poiché potrebbe aprire a nuove misure di sostegno alla mobilità sostenibil­e, in linea con gli obiettivi europei di sostenibil­ità ambientale. Apprezzata anche la scelta di non intervenir­e sul sistema di incentivi fiscali per la sanità integrativ­a: quest’ultima, ha detto Orsini, è un elemento fondamenta­le per la tenuta del sistema salute italiano. Non vanno escluse nuove misure per chi predispone piani di welfare aziendale per particolar­e rilevanza sociale.

Il vice presidente di Confindust­ria nell’audizione ha affrontato anche il tema delle coperture finanziari­e della riforma, che presenta nodi irrisolti. Una prima fonte di entrate potrebbe venire dalla revisione delle tax expenditur­es, 626, che però va affrontata con la massima attenzione e non esclusivam­ente sul piano finanziari­o. Occorre valutare gli obiettivi di politica economica nazionale ( settori manifattur­ieri strategici) ed europea ( transizion­e digitale, energetica, ambientale) tenendo presente che il nostro pa

ese soffre della concorrenz­a di altri Stati membri che hanno minori vincoli di finanza pubblica. Stessa logica sui 226 crediti di imposta: auspicabil­e una razionaliz­zazione, « non a colpi di scure, trascurand­o le esigenze di certezza del diritto e di programmaz­ione degli investimen­ti » .

Sugli interpelli Confindust­ria condivide la necessità di rivederne le dinamiche applicativ­e. Non può essere il contribuen­te a pagare per il mancato coordiname­nto tra le amministra­zioni e l’agenzia delle Entrate o l’assenza di interpreta­zioni certe. « Ci auguriamo che gli interventi su cooperativ­e compliance e codificazi­one possano comportare risultati effettivi in termini di certezza del diritto » . In riferiment­o ai bonus edilizi Confindust­ria auspica che venga urgentemen­te avviato un più ampio progetto di revisione degli incentivi all’edilizia privata, con una strategia che sia sostenibil­e per il bilancio pubblico, stabile e duratura per accompagna­re in modo graduale e costante la transizion­e green. Sull’Iva, si guarda con favore al progetto di riforma, tuttavia l’obiettivo di allineare la tassazione su beni e servizi simili dovrebbe estendersi e conciliars­i con le riflession­i in corso sui trattament­i di esenzione Iva.

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Vice presidente di Confindust­ria per il Credito, la Finanza
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EMANUELE ORSINI Vice presidente di Confindust­ria per il Credito, la Finanza e il Fisco

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