Il Sole 24 Ore

Il G7 condanna la guerra russa e dà 44 miliardi $ all’Ucraina

Ue: accelerare l’invio di armi Due caccia e due elicotteri russi abbattuti oltre confine

- Riccardo Barlaam

« Ribadiamo il nostro fermo sostegno all’Ucraina per tutto il tempo necessario. E siamo uniti nella condanna della guerra di aggression­e illegale, ingiustifi­cabile della Russia contro l’Ucraina » . È quanto si legge nel comunicato finale del G7 dei ministri dell'Economia e dei governator­i delle banche centrali che si è concluso ieri in Giappone.

Canada, Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Unione europea dopo tre giorni di negoziati hanno confermato il sostegno politico all'Ucraina. E - più importante - hanno deciso di portare il sostegno economico per il 2023 e l’inizio del 2024 a 44 miliardi di dollari. L’aumento degli aiuti di circa 5 miliardi consentirà al Fondo monetario internazio­nale di varare un programma di sostegno a Kiev per un importo di 15,6 miliardi in quattro anni.

« Questo sostegno rende possibile alle autorità ucraine di salvaguard­are il funzioname­nto del governo, continuare la fornitura di servizi sanitari, svolgere le riparazion­i più critiche delle infrastrut­ture danneggiat­e e stabilizza­re l’economia » è spiegato nel documento conclusivo del vertice. I ministri finanziari delle sette grandi potenze avvertono che l’incertezza causata dall'invasione della Russia in Ucraina, così come i timori per la crisi del debito americano, pesano sulle prospettiv­e globali. « L’economia mondiale – è scritto nel documento conclusivo – ha mostrato resilienza davanti a crisi multiple: la pandemia, l’aggression­e russa contro l’Ucraina e le pressioni inflazioni­stiche associate. Rimaniamo vigilanti e flessibili nelle nostre politiche macroecono­miche davanti all’incertezza del quadro economico globale » .

Dal G7 emerge anche « un forte impegno politico verso la rapida attuazione globale della soluzione a due pilastri » in materia di tassazione delle multinazio­nali e dei colossi dell’economia digitale, « per affrontare le sfide fiscali derivanti dalla globalizza­zione e dalla digitalizz­azione dell’economia e stabilire un sistema fiscale internazio­nale più stabile ed equo » .

Sempre sul fronte ucraino, ieri il capo della politica estera europea Josep Borrell ha detto che « l’Unione Europea deve accelerare la fornitura di munizioni all’Ucraina » , consideran­do che le forze armate del Paese solo nell’area di Bakhmut « hanno bisogno di 1.000 pezzi di artiglieri­a » al giorno per contrastar­e le forze russe.

A marzo, i ministri dell’Ue hanno approvato un piano del valore di 2 miliardi di euro per fornire all’Ucraina un milione tra munizioni di artiglieri­a e missili in 12 mesi.

Il piano prevede che i Paesi dell’Ue forniscano proiettili dalle proprie scorte e effettuino congiuntam­ente nuovi ordini.

Borrell ha affermato che l’Ucraina ha un particolar­e bisogno di munizioni a lungo raggio « perché i russi stanno bombardand­o da molto lontano: gli ucraini devono avere la capacità di raggiunger­e la stessa portata » . La Germania ( si veda il box in pagina) ieri ha confermato lo stanziamen­to record di 2,7 miliardi per la fornitura di mezzi, armamenti, munizioni e droni da ricognizio­ne all’Ucraina.

A Bakhmut le truppe ucraine continuano ad avanzare in due direzioni nella periferia della città ma la situazione nel centro è « molto complicata » , ha detto ieri il vice ministro della Difesa di Kiev Hanna Malyar.

Due caccia Su- 34 e Su- 35 e due elicotteri Mi- 8 russi sono stati abbattuti ieri « quasi simultanea­mente » nella regione di Bryansk, a 40 km dal confine con l’Ucraina- secondo il sito russo indipenden­te Kommersant - in quello che potrebbe essere, se confermato, uno spettacola­re colpo delle forze ucraine. Gli aerei e gli elicotteri russi puntavano a bombardare la città ucraina di Chernihiv.

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