Idrogeno, riforme ok ma serve lo sprint su energivori e stazioni
Bussola Pnrr. Luci e ombre nel check di H2IT. Solo il 51% delle aziende ha partecipato ai bandi. Dossi: « Occorre un tavolo interministeriale »
Il nodo principale sono le stazioni di rifornimento peri veicoli a idrogeno, sucui si è acceso anche il faro della Corte dei conti. Ma è solo uno degli interventi previsti dalPnrrperl’ idrogeno. Ammontano, infatti, a 3,64 miliardi le risorse stanziate dalReco veryat traverso sette linee di zia te dal Reco veryat traverso sette linee di investimento eduerif orme. Es e,suqu esu questi ultimi duetass el li,stiul timi due tasselli, che riguardano, da un lato,l esemplificazioni amministrative e normative, e, dall’altro, le misure perle misure per promuovere la competitività dell’ idrogeno( no( leggi, inprimis, in primis, incentivi fiscali ), incentivi fiscali ), il Piail Piano sembra procedere senzap articolari tentennamenti, serve invece uno sprint su altri fronti, a cominciare dall’utilizzo dell’ idrogeno nei settori più en erg ivo rie difficili da decarbonizzare ( i cosiddetti hard to abate che hanno a disposizione 2 miliardi di fondi delPnrr ), come emerge dalla puntuale “Bussola Pnrr” di H2IT ( l’Associazione italiana idrogeno). Che, insieme a Intesa San paolo, ha poi elaborato anche un Osservatorio sulla filiera italiana, secondo il secondo il qua lesolo il 51%qua lesolo il 51% delle aziende ha partecipato ai bandi delPnrr.aziende ha partecipato ai bandi delPnrr.
Tornando alla fotografia sul Recovery, la “macchina” dell’attuazione sembra girare senza particolari problemi sulle riforme: le misure per rendere l’idrogeno più competitivo sono state introdotte con il decreto Pnrr- bis e, secondo il check di H2IT, risultano adottate. Mentre, sul fronte dello snellimento burocratico e legislativo, che riguarda anche l’aggiornamento del sistema di garanzie d’origine, in cui sarà incluso anche l’idrogeno, è in corso di finalizzazione lo schema di decreto attuativo.
Quanto agli interventi da mettere in campo, l’investimento da 230 milioni destinato alle stazioni di rifornimento peri veicoli a idrogeno( almeno 40 impianti da realizzare entro il 2026) ha incassato, come detto, il cartellino rosso dei giudici contabili che hanno evidenziato il mancato raggiungimento dell’obiettivo ( solo 35 i progetti ammessi per complessivi 101 milioni di euro). Tanto che il governo sta valutando di rimodulare i fondi non utilizzati. Una mossa su cui però H2IT chiede un confronto: una eventuale revisione« dovrebbe prevedere il confronto con il comparto industriale-avverte Alberto Dossi, presidente del gruppo Sapio, appena riconfermato per la terza volta consecutiva al vertice dell’ associa zio ne-.H2IT ha più volterib adiH2ITha piùvolteribaditola necessità di unta volo interministeriale con la presenza delle associazioni dirialecon la presenza delle associazioni di categoria che abbia come obiettivo sia di rappresentare ai ministeri competenti la rappresentare ai ministeri competenti la preparazione della filiera sia di definire un piano strategico trasversale sul ruolo dell’idrogeno nei vari settori » .
Insomma, le imprese vogliono essere ascoltate e ricordano, per bocca di Dossi,per bocca di Dossi, che, sul terreno delle stazioni, occorrerebbe non mollare la presa perché l’asticella fissata dal Pnrr ci consentirebbe di posizionarci bene rispetto ai target fissati da Bruxelles .« È È da po costato raggiunto da po costato raggiunto l’ accordo tra Commissione U e, Consiglio e Parlamento sul target vincolante di unae Parlamento sul target vincolante di una stazione ogni 200 chilometri e vicino ai nodi urbani, con un obiettivo quindi per l’Italia di 70 stazioni dal 2030. Grazie alle risorse del Recovery, quindi, l’Italia ha l’ occasione di anticipar egli obiettivi U el’ occasione di anticipar egli obiettivi U e ».
Sullestazioni, dunque, occorrerebbe una maggiore spinta. Come pure, raccontala Bussola di H 2 I T, contala Bussola diH2IT,sull’ utilizzo delsull’utilizzo dell’ idrogeno nei settori hardtoabate hardto abate dove il Ma se ha diffuso l’ avviso pubblico con cui selezionerà i progetti che promuovo nola transizione da metano all’idrogeno, ma è necessario accelerare per far recuperareè necessario accelerare per far recuperare velocità a questa tessera del Recovery, la cui messa a terra non sarà agevole per la complessità delle soluzioni individuate perde carbonizzare i processi produttivi.perde carbonizzare i processi produttivi.
Un altro scatto sarà poi necessario per Un altro scatto sarà poi necessario per la produzione di idrogeno in aree industriali dismesse ( hydrogen valleys), con le Regioni che hanno pubblicatola graduatoria perl’ aggiudicazione dei progetti, e servirà procedere più velocemente anche sul fronte della realizza ziomente anche sul fronte della realizzazione degli elettrolizzatori: l’ obiettivo qui è costruire uno stabilimento industriale con una capacità da un gigawatt l’anno. La milestone, si legge nel check, « è stata soddisfatta con l’ aggiudicazione di progetti selezionati tra quelli approvati dalla getti selezionati tra quelli approvati dalla Commissione Europea nell’ambito degli Ipcei ( gli importanti progetti di interesse comune europeo) » . Ora, però, bisognerà sveltire la parte operativa per arrivare a canestro entro la deadline fissata dalPnrr.Ment re sugli altri fronti,Mentre sugli altri fronti, dal rinnovo di flotte, bus e treni verdi alla sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario, non sono scattati campanelli d’allarme. Almeno per ora.