Il Sole 24 Ore

« Chiunque vinca la crisi non finirà presto »

- Alişer Delek Giornalist­a indipenden­te turco Roberto Bongiorni

« Da qualche giorno in redazione circola una mia battuta. Stasera sarà Whisky oppure Silviri » . Alişer Delek preferisce scherzare su cosa potrebbe accadere, dopo i risultati elettorali, ai giornalist­i dell’opposizion­e che non hanno mai risparmiat­o critiche ai governi di Erdogan. Il Whisky è la bevanda alcolica preferita dai laici per festeggiar­e. Silviri è invece il carcere fuori Istanbul dove sono imprigiona­ti i giornalist­i dissidenti. Direttore del quotidiano Sözcü e dell’emittente Sözcü TV, Delek ammette di esser stato minacciato diverse volte. « Cinque nostri giornalist­i purtroppo sono finiti in carcere » .

Prevede che ci sarà un secondo turno o una vittoria al primo?

Dopo il ritiro del candidato Myharrem Ince, mi aspetto che Kemal Kılıçdaroğ­lu ( leader dell’opposizion­e, ndr) vinca al primo turno .

Ma cosa ci si potrebbe aspettare se se Kılıçdaroğ­lu vincesse con un margine minimo?

E uno scenario che io temo. In caso di vittoria risicata dell’opposizion­e, lo Ysk, la Commission­e Elettorale Suprema, potrebbe fermare il conteggio, e l’Anadolu Agency sospendere l’informazio­ne. È già accaduto nelle ultime elezioni del sindaco di Istanbul. È un’opzione. Non credo però che Erdogan decida di non lasciare il potere.

E in caso di ballottagg­io cosa potrebbe succedere?

Temo che possa ripetersi a livello nazionale quello che è accaduto durante la campagna elettorale a Erzurum, dove Ekrem Imamoğlu ( candidato vice- presıdente e attuale sindaco di Istanbul, ndr) è stato obiettivo di sassate durante un comizio. Potrebbero essere due settimane di grandi tensioni. Tuttavia la Turchia non è un regime mediorient­ale, abbiamo un passato democratic­o, uno Stato di diritto, anche se limitato. Con le urne vieni e con le urne te ne vai.

I partiti che la formano saranno in grado di restare uniti nel primo anno di Governo?

La Tavola dei 6, nome informale della coalizione di opposizion­e, è stata la conseguenz­a delle dure politiche adottate dal presidente Recep Tayyıp Erdoğan. I partiti hanno avvertito la necessità di correre uniti. La prima missione di questa Tavola sarà rimediare ai danni che Erdoğan ha fatto alla nazione. Ma tra i sei partiti dell'opposizion­e ci potranno essere divisioni su diversi argomenti. Per esempio credo che Kılıçdaroğ­lu sia disposto a risolvere la questione curda. Non è così per altri partiti più a destra. Prevedo divergenze su temi fondamenta­li, come le riforme per uscire dalla crisi economica o la questione dei diritti delle donne.

Nel 2016 è stata approvata la riforma costituzio­nale che ha conferito poteri ampissimi al presidente della Repubblica. Kılıçdaroğ­lu ha promesso di tornare al sistema parlamenta­re. Se riuscisse a diventare il nuovo presidente, e se la coalizione di Erdogan avesse la maggioranz­a in Parlamento, come potrebbe realizzare questo disegno?

È il peggior scenario per l’opposizion­e. Perché dovranno posticipar­e le loro promesse di ridare i poteri al Parlamento. In questo caso Kılıçdaroğ­lu, per un periodo, non potrà farlo, anche se lo vorrebbe. E si dovrà comportare come Erdoğan. Proprio per questo bisognerà spiegare al popolo perché abbiamo queste difficoltà. Se l’Akp ( il Partito di Erdogan, ndr), avrà la maggioranz­a in Parlamento, temo che il rischio di elezioni parlamenta­ri anticipate entro un anno sia alto.

‘ Nell’alleanza dei sei partiti di opposizion­e è elevato il rischio di divergenze su temi fondamenta­li

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