Le raccomandazioni
Grandi imprese
Ai capo- filiera si chiedono comportamenti puntuali di pagamento, aiutando gli anelli a valle a non subire effetti negativi legati a eventuali insoluti, e a diminuire le necessità legate al circolante; si chiede inoltre di coinvolgere maggiormente le Pmi di filiera nel processo di qualifica che, sempre di più, integra il calcolo di scoring quali- quantitativi, comunicando in maniera trasparente eventuali cambiamenti nei punteggi.
Istituzioni e authorities
Al Regolatore va il compito di favorire la concorrenza tra i fornitori di servizi per migliorare l’offerta e ridurre i costi. Questo rendendo disponibile l’accesso alle informazioni di Centrale Rischi, introducendo meccanismi che favoriscano la portabilità della storia creditizia, controllando la concentrazione del mercato ( agevolando la crescita delle agenzie con una quota sotto il 10% del mercato Ue)
Le Pmi
I « piccoli » devono abituarsi a confrontarsi con i rating come elemento necessario e utile per migliorare accesso al credito e competitività.
Per questo le Pmi devono: dotarsi di strumenti di analisi dei dati di bilancio; controllare la propria
Centrale Rischi; calcolare mensilmente il rating del Fondo di Garanzia; considerare, insomma, il rating come un’opportunità e uno strumento gestionale.
Le agenzie
I player sul mercato devono avere consapevolezza in merito alle responsabilità che legate all’attribuzione di punteggi alle imprese. Devono aumentare gli sforzi per rendere il rating più moderno: rafforzando la tempestività della comunicazione, favorendo il forward looking, dando peso anche agli asset immateriali e, in ottica Esg, promuovendo uno sforzo per l’allineamento dei rating.