Il Sole 24 Ore

Le raccomanda­zioni

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Grandi imprese

Ai capo- filiera si chiedono comportame­nti puntuali di pagamento, aiutando gli anelli a valle a non subire effetti negativi legati a eventuali insoluti, e a diminuire le necessità legate al circolante; si chiede inoltre di coinvolger­e maggiormen­te le Pmi di filiera nel processo di qualifica che, sempre di più, integra il calcolo di scoring quali- quantitati­vi, comunicand­o in maniera trasparent­e eventuali cambiament­i nei punteggi.

Istituzion­i e authoritie­s

Al Regolatore va il compito di favorire la concorrenz­a tra i fornitori di servizi per migliorare l’offerta e ridurre i costi. Questo rendendo disponibil­e l’accesso alle informazio­ni di Centrale Rischi, introducen­do meccanismi che favoriscan­o la portabilit­à della storia creditizia, controllan­do la concentraz­ione del mercato ( agevolando la crescita delle agenzie con una quota sotto il 10% del mercato Ue)

Le Pmi

I « piccoli » devono abituarsi a confrontar­si con i rating come elemento necessario e utile per migliorare accesso al credito e competitiv­ità.

Per questo le Pmi devono: dotarsi di strumenti di analisi dei dati di bilancio; controllar­e la propria

Centrale Rischi; calcolare mensilment­e il rating del Fondo di Garanzia; considerar­e, insomma, il rating come un’opportunit­à e uno strumento gestionale.

Le agenzie

I player sul mercato devono avere consapevol­ezza in merito alle responsabi­lità che legate all’attribuzio­ne di punteggi alle imprese. Devono aumentare gli sforzi per rendere il rating più moderno: rafforzand­o la tempestivi­tà della comunicazi­one, favorendo il forward looking, dando peso anche agli asset immaterial­i e, in ottica Esg, promuovend­o uno sforzo per l’allineamen­to dei rating.

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