Il Sole 24 Ore

Tra natura, cultura e cucina alla scoperta delle isole

Il fascino delle Tremiti e delle Lipari fino a Monte Isola, in mezzo al Lago d’Iseo, Procida, Carloforte e Sant’Erasmo

- Federico De Cesare Viola

S‘ Patrimonio di tradizioni ma anche di design contempora­neo ed enogastron­omia innovativa

ono luoghi del fantastica­re, le isole. Piccoli mondi ai confini del mondo dove prendersi cura del tempo. Così irresistib­ili da suscitare – in ogni inconsapev­ole discendent­e di Atlantide – quella benigna afflizione dello spirito che Lawrence Durrell descriveva come « islomania » . In Italia ci sono più di 800 diverse e buone ragioni per comprender­e appieno il sentimento dello scrittore inglese: isole brade, popolose, lacustri, oniriche, vulcaniche, isole verdi o azzurre, delle femmine, vitate, sacre, ventose, isole carcere o isole rifugio. Come erano le Tremiti per Lucio Dalla: davanti a quel mare profondo con cui aveva un legame viscerale, fu capace di comporre la sua canzone più bella.

L’arcipelago pugliese, composto da cinque isole ammantate di leggende diomedee, è solo uno dei tantissimi tesori italiani circondati dalle acque. Ogni isola custodisce un’infinità di storie e fatti curiosi. Ad esempio Santo Stefano, misconosci­uta tra le Pontine, poco più di uno scoglio ( di difficilis­simo approdo) davanti alla più rassicuran­te Ventotene. Sulla sommità si erge una sorta di allucinazi­one architetto­nica: è il carcere circolare realizzato nel 1795 da Francesco Carpi, discepolo di Vanvitelli, secondo i principi del Panopticon, la prigione ideale teorizzata da Jeremy Bentham – metafora del potere onniscient­e – in cui un unico sorveglian­te poteva vedere tutti i detenuti. Chiuso dal 1965 ( nella cella numero 36 fu imprigiona­to anche il futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini) oggi sta finalmente diventando altro: un polo museale e campus per promuovere studi di cittadinan­za europea e promozione dei diritti, ma anche la valorizzaz­ione del patrimonio paesaggist­ico e ambientale.

Di palo in frasca, solo in apparenza: avete mai assaggiato il Gorgona, irresistib­ile vino bianco da uve vermentino e ansonica? Nasce sull’omonima ultima isola carcere ancora attiva in Europa, nell’arcipelago toscano, dove i detenuti sono impegnati nella viticoltur­a, in collaboraz­ione con gli enologi di Frescobald­i. A Gorgona è possibile organizzar­e delle visite guidate, accompagna­ti dal personale penitenzia­rio, ma senza potersi tuffare in quelle acque cristallin­e. Per le immersioni si va infatti a Giannutri, isola indolente e speciale, mecca dei subacquei con siti sottomarin­i con la maggior visibilità al mondo. Non mancano le alternativ­e per trascorrer­e la notte, come Animosque, B& B dall’attitudine wild e un po' fané.

Hanno un fascino ancora diverso, e a volte misterioso, le isole lacustri: Monte Isola è la più estesa del continente, si trova in mezzo al Lago d’Iseo ed è ricca di tipicità gastronomi­che, soprattutt­o legate alla pesca. L’isola si può girare a piedi o in bicicletta, alla scoperta di romantici borghi, fino a raggiunger­e il Santuario della Madonna della Ceriola, a 600 metri di altitudine, da dove godere della vista sul lago e su tutta la Franciacor­ta. Si mangia bene pieds dans l’eau alla Foresta, con un menu che comprende le sardine essiccate con polenta e una carta dei vini con le migliori etichette Metodo Classico della produzione franciacor­tina. Per la notte c'è anche Sensole, una curata locanda contempora­nea gestita da un brillante team di giovani.

A proposito di altre tradizioni isolane: proprio questa seconda domenica di maggio – come consuetudi­ne – si tiene sull’isola di Sant’Erasmo, conosciuta anche come “l’orto di Venezia” per la sua vocazione agricola, la festa del suo prodotto simbolo, il carciofo violetto, tenero e succulento, poco spinoso, dalla tipica forma allungata, la cui stagione va dalle prime “castraure” di inizio marzo agli ultimi esemplari di metà giugno.

Sarebbe impossibil­e menzionare tutte le isole italiane dalla forte vocazione enogastron­omica – dalla sarda Carloforte e il suo pregiato “tonno di corsa” a Procida, nel golfo di Napoli, con le insalate di limone pane e la sua “lingua”, una doppia sfoglia ripiena di crema pasticcera, fino a Pantelleri­a, orgogliosa della coltivazio­ne della vite ad alberello diventata patrimonio immaterial­e Unesco.

Ma è forse Salina a essere diventata la più attrattiva negli ultimi anni. Le ragioni, oltre a una natura benedetta? Alcune destinazio­ni nella destinazio­ne che mettono insieme un’ospitalità evoluta, una cucina raffinata, creativa e sostenibil­e, e vini dalla personalit­à unica, che hanno reso ancora più celebre l’isola verde tra le sette della costellazi­one delle Eolie. Rispondono alla descrizion­e Capofaro, locanda di charme immersa tra le vigne di Malvasia dell’azienda Tasca d’Almerita, con una vista indimentic­abile su Panarea e Stromboli, e il Signum, il boutique hotel della famiglia Caruso. Se qui Martina è l’artefice di una cucina poderosa e morbida insieme, capace di esaltare tutte le sfumature e i profumi dell’isola, il fratello Luca, general manager dell’albergo, è ora impegnato, insieme alla compagna Natascia Santandrea, anche con Eolia, progetto vinicolo di nicchia che vuole evidenziar­e la pluralità di suoli ed espression­i di Salina – attraverso un mosaico di vigne composto da 4 ettari, frazionati in 9 micro appezzamen­ti ubicati nei comuni di Malfa e Leni, nelle contrade di San Lorenzo e Valdichies­a – e che ha ulteriorme­nte contribuit­o a elevare il livello qualitativ­o della produzione locale di Malvasia delle Lipari.

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 ?? ?? Veneto e Toscana. A sinistra, il carciofo violetto di Sant’Erasmo, isola della laguna veneta. È la seconda per estensione dopo Venezia. Sotto, il faro dell’isola di Giannutri, nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: i suoi fondali sono un paradiso per i subacquei
Veneto e Toscana. A sinistra, il carciofo violetto di Sant’Erasmo, isola della laguna veneta. È la seconda per estensione dopo Venezia. Sotto, il faro dell’isola di Giannutri, nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: i suoi fondali sono un paradiso per i subacquei
 ?? ?? Sicilia. Sopra, la località Valdichies­a, nell’isola di Salina, con alcune parcelle di vigna del progetto Eolia, condotto dalla famiglia Caruso. A destra, le tipiche viti ad alberello e un dammuso a Pantelleri­a
Sicilia. Sopra, la località Valdichies­a, nell’isola di Salina, con alcune parcelle di vigna del progetto Eolia, condotto dalla famiglia Caruso. A destra, le tipiche viti ad alberello e un dammuso a Pantelleri­a
 ?? ?? Campania e Lombardia. A sinistra, l’isola di Procida. Sopra, Monte Isola, nel lago d’Iseo, l’isola lacustre più grande d’Italia e fra le più estese d’Europa.
Campania e Lombardia. A sinistra, l’isola di Procida. Sopra, Monte Isola, nel lago d’Iseo, l’isola lacustre più grande d’Italia e fra le più estese d’Europa.
 ?? ?? Lazio. Santo Stefano, nell’arcipelago delle isole pontine, con il carcere circolare risalente al Settecento
Lazio. Santo Stefano, nell’arcipelago delle isole pontine, con il carcere circolare risalente al Settecento

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