Del tunnel ferroviario sotto la città di Firenze
Alta velocità, via ai lavori
Scavare una galleria di sette chilometri, a doppia canna, che passa sotto la città di Firenze a 20 metri di profondità: è la sfida che attende l’impresa emiliana Pizzarotti, vincitrice con Saipem dell’appalto da quasi 1,1 miliardi di euro per il passante ferroviario dell’Alta Velocità fiorentina che ieri, insieme col Gruppo Fs che è la stazione appaltante, ha celebrato l’avvio dei lavori nel cantiere di Campo di Marte. Presenti anche il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e il sindaco Dario Nardella. Più che un avvio, è il riavvio di un’opera che attende da oltre 20 anni, fermata nel 2013 da un’inchiesta giudiziaria sulle terre da scavo e poi da dubbi progettuali e difficoltà finanziarie dei costruttori ( prima Coopsette, poi Condotte- Nodavia).
Oggi il problema della natura di quelle terre sembra superato, e tra qualche settimana la fresa dell’azienda tedesca Herrenknecht ribattezzata Iris, del diametro di dieci metri, comincerà a scavare sotto la città al ritmo di dieci metri al giorno, convogliando le terre ( previsti 1,6 milioni di metri cubi) su vagoni ferroviari diretti nell’ex miniera di Santa Barbara a Cavriglia ( Arezzo). Tra dieci mesi arriverà una seconda fresa “gemella” che, partendo dalla stazione di Castello, realizzerà la seconda galleria.
A circa metà del percorso del tunnel sarà costruita ( sempre da Pizzarotti e Saipem) la nuova stazione dell’Alta velocità di FirenzeBelfiore, progettata dall’architetto inglese Norman Foster all’inizio degli anni Duemila con una copertura in vetro e acciaio, che servirà ad alleggerire il traffico sullo scalo di Santa Maria Novella e a separare e potenziare, hanno promesso Fs e istituzioni, il trasporto ferroviario locale. « Stimiamo un aumento del 50% del traffico regionale – ha annunciato l’amministratore delegato del Gruppo Fs, Luigi Ferraris – questa è un’opera strategica per la mobilità europea, per l’intero corridoio scandinavo- mediterraneo, perché un problema che accade a Firenze, come abbiamo visto di recente, ha impatto sulla circolazione nazionale e non solo » .
Il ministro Salvini ha rilanciato la politica del « si può fare » : « Questa è la dimostrazione che nulla è impossibile – ha detto promettendo la fine dei lavori entro il 2028 – e che si può riuscire a passare per sette chilometri sotto Firenze a patto di ascoltare i territori, spiegare, coinvolgere la comunità » . Per questo le Ferrovie hanno inserito la nuova stazione Belfiore e il passante fiorentino nel progetto “Cantieri parlanti” che prevede un punto informazioni ( vicino alla nuova stazione e sul sito Internet) per raccontare l’evoluzione dei lavori. Ma proprio la scarsità di informazioni è uno dei punti contestati dall’associazione ecologista Idra, che da sempre si batte contro il progetto.
« D’ora in poi non ci saranno più stop- and- go ma solo go – ha promesso l’amministratore delegato di Pizzarotti, Carlo Luzzatto – questo non è il progetto più difficile che stiamo realizzando ma è quello che ci fa sentire più responsabili, perché la cultura e la storia passano da Firenze. Comunque la sfida più grande, in questo momento, è trovare il personale » . Per il governatore Giani il passante ferroviario servirà a far risparmiare 14 minuti di tempo ai viaggiatori dell’alta velocità ( evitando la stazione di testa di Santa Maria Novella).