BolognaFiere chiude il 2022 con ricavi record a 210 milioni
Incremento di 35 milioni rispetto al fatturato 2019 Spinta decisiva dei servizi
La pandemia ha messo a dura prova il settore fieristico, ma non lo ha affatto piegato, semmai ne ha accelerato una trasformazione necessaria. La conferma arriva dai risultati 2022 del gruppo BolognaFiere, che ha chiuso il bilancio dello scorso anno con un fatturato record, sfiorando i 210 milioni di euro, superando così di 35 milioni i ricavi del 2019 e raddoppiando i ricavi del 2015.
Un risultato dovuto a diversi fattori, tra cui la ripresa del mercato, ma soprattutto alla strategia di diversificazione su cui BolognaFiere ha investito con decisione negli ultimi tre anni. In particolare, si registra la forte crescita del settore allestimenti, con la capofila Henoto che ha più che raddoppiato il valore della produzione rispetto al 2019, superando i 67 milioni di euro, nonostante le incertezze del primo trimestre 2022, dovute alla variante Omicron, che aveva portato a posticipare quasi tutte le manifestazioni fieristiche in Italia ed Europa. Al tempo stesso, Henoto ha guidato lo sviluppo internazionale attraverso le proprie controllate e mediante acquisizioni come quella di Tecnolegno Allestimenti e, nel 2023, di Fontemaggi.
Per quanto riguarda i risultati complessivi di gruppo, si segnala ancora una perdita di esercizio pari a 5,3 milioni, dovuta alla chiusura del quartiere nei primi tre mesi dello scorso anno, nonché ai costi dell’energia e delle materie prime causata dalla guerra tra Russia e Ucraina.
« La strategia di internazionalizzazione e di diversificazione delle attività del gruppo prevista dal Piano di sviluppo approvato dai soci sta dando i suoi frutti – commenta il presidente Gianpiero Calzolari –. Potremo dirci pienamente soddisfatti solo quando riusciremo a chiudere il bilancio in attivo, ma siamo convinti che questo accadrà già nel 2023, grazie alla dinamicità del mercato fieristico a livello internazionale e alla ripartenza Cina, un Paese che per noi fa la differenza visto l’elevato numero di fiere che vi organizziamo, ma che lo scorso anno è stato ancora fermo a causa del Covid » . Ulteriore impulso arriverà inoltre dalle dieci nuove manifestazioni acquisite dalla società bolognese nel 2022 e dalle sinergie che saranno realizzate grazie alla partnership con il gruppo internazionale Informa.
Le prospettive sono dunque positive e ora BolognaFiere punta alla Borsa: « Dopo l’aumento di capitale deliberato dall’Assemblea, il bond convertibile in azioni di 25 milioni sottoscritto da Informa e i conferimenti in natura del Comune di Bologna e della Camera di Commercio che consentono un ulteriore sviluppo del quartiere fieristico, il prossimo traguardo è la quotazione – conferma Calzolari –. Noi siamo già al lavoro per presentare il nostro progetto ai soci, entro l’anno. Poi starà all’Assemblea decidere i tempi e i modi » .
Calzolari: « Paga la strategia di internazionalizzazione e diversificazione. Ora puntiamo alla Borsa »