Il Sole 24 Ore

Stretta cyber in arrivo sulle telecamere cinesi nei siti strategici

Sul tavolo del governo l’opzione rinnovo per le concession­i idroelettr­iche

- — C. Fo.

C’è un lavoro sotterrane­o in corso per portare in consiglio dei ministri nuove norme su cybersecur­ity, telecomuni­cazioni, concession­i di energia idroelettr­ica.

Un decreto legge, con il filo conduttore della sicurezza degli asset strategici, sembra destinato a ospitare una stretta sulle telecamere di videosorve­glianza in edifici e siti considerat­i di livello critico ( ad esempio sedi delle istituzion­i o delle forze dell’ordine, tribunali, aeroporti). Lo scopo è aumentare le prescrizio­ni di sicurezza, a partire dal sistema di certificaz­ione, che riguardano prodotti non europei, e segnatamen­te cinesi, nel timore che le videocamer­e di sorveglian­za connesse ad internet possano dialogare con server esterni situati nel Paese della casa madre. Stati Uniti, Australia e Inghilterr­a hanno già varato norme molto restrittiv­e con ripercussi­oni sulle forniture dei principali fornitori cinesi del settore, Hikvision e Dahua. Entrambi sono presenti con una certa diffusione in Italia, anche in sedi di istituzion­i pubbliche e governativ­e.

L’ipotesi che vengano attivati sistemi “spia”, a detrimento della privacy e degli standard di sicurezza di luoghi sensibili, muove l’idea di un intervento normativo che avrebbe come conseguenz­a anche quella di regolare l’accesso agli acquisti pubblici gestiti da Consip e il lavoro di certificaz­ione effettuato dal Cvcn, il Centro di valutazion­e e certificaz­ione nazionale gestito dall’Agenzia per la cybersicur­ezza nazionale.

Alla sicurezza nazionale farà riferiment­o anche la possibile norma - anche questa ancora da definire con precisione - per le concession­i idroelettr­iche. Potrebbe trattarsi di una forma di rinnovo per le concession­i in essere attraverso una modalità contrattua­le legata agli investimen­ti pianificat­i. Un’operazione complessa, perché non è facile giustifica­rla nell’ottica della sola sicurezza nazionale rappresent­ata dall’approvvigi­onamento energetico. Sul punto c’è da ricordare che il partito centrale nella maggioranz­a, Fratelli d’Italia, aveva duramente criticato la norma della legge concorrenz­a approvata nel 2022 che sanciva le gare gestite a livello regionale, aprendo a possibili investimen­ti di operatori stranieri senza piena reciprocit­à di regole tra Paesi Ue.

È ancora in discussion­e invece se lo stesso provvedime­nto conterrà il pacchetto di misure di sostegno al settore delle telecomuni­cazioni allo studio del ministero delle Imprese e del made in Italy oppure se queste troveranno spazio in un ulteriore Dl.

Oggi, intanto, il Dipartimen­to per la trasformaz­ione digitale, il ministero delle Infrastrut­ture e dei trasporti il ministero delle Imprese e del made in Italy firmeranno con Ferrovie dello Stato il protocollo “Gigabit Railways” con un doppio scopo: migliorare la connession­e internet sui treni e accelerare la copertura della banda ultralarga del Paese utilizzand­o per la posa della fibra ottica anche la rete ferroviari­a.

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GETTY IMAGES Il rischio. Le videocamer­e di sorveglian­za possono dialogare con server esterni

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