La Spezia punta su porto, edilizia e biodigestore
Infrastrutture. Prevista la realizzazione del nuovo molo passeggeri, mentre il Comune è concentrato su edifici scolastici e riqualificazione urbana
Oltre 60 milioni per il porto della Spezia, quasi 22 per il Comune e altri 64 milioni per la Provincia. A tanto ammontano le risorse dal Pnrr ( e Fondo complementare) di cui il territorio spezzino può ( teoricamente) giovarsi. Ma per l’area si profilano non poche difficoltà, relative alla reale possibilità di assegnare gli appalti nei tempi previsti e di portare a compimento i lavori entro il 2026. A manifestare perplessità è, ad esempio, il sindaco e presidente della Provincia, Pierluigi Peracchini, il quale, a marzo, ha perfino scritto, a questo riguardo, al ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto.
Qualche elemento di difficoltà, lo registra anche Mario Sommariva, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure orientale ( La Spezia e Marina di Carrara). Ma i dubbi ci sono pure sul versante privato e, in questo caso, a sollevarli è Confindustria La Spezia. « Buona parte dei fondi - spiega Mario Gerini, presidente dell’associazione - sono dedicati alla realizzazione di opere e d’investimenti nel settore pubblico. Per quanto riguarda la componente privata, e in particolare la parte d’incentivi diretti alle imprese, è da evidenziare l’iniziativa di Enel che si è aggiudicata il bando Pnrr della Regione per la realizzazione di impianti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. Poi altre realtà imprenditoriali locali hanno potuto usufruire di contributi diretti su risorse Pnrr. Ciò nonostante, su entrambi i fronti nutriamo una certa preoccupazione in relazione ai ritardi che, molto probabilmente, subiranno le opere previste. Ritardi da imputare alle difficoltà oggettive di gestione della pubblica amministrazione, ai rincari delle materie prime e alla difficoltà di reperimento di queste e della manodopera adeguata alla realizzazione dei progetti » .
Il punto di vista degli industriali non si discosta granché da quello di Peracchini. « Col Pnrr – dice – non possiamo mettere a punto progetti ad hoc per la città, ad esempio sulla rete viaria, ma dobbiamo partecipare ai bandi che i vari ministeri o enti emettono, di volta in volta; e questo è il primo limite. Noi abbiamo partecipato e abbiamo vinto gare per circa 22 milioni » . Uno degli interventi più significativi riguarda la demolizione e la ricostruzione della scuola media Fontana ( 4,1 milioni interamente finanziati col Pnrr); un altro riguarda la realizzazione di un nuovo polo per l’infanzia ( 2,8 milioni Pnrr, per un costo di 3,4). Tra i piani di rilievo, poi, ci sono la riqualificazione di aree pubbliche nella borgata Cadimare ( 1,9 milioni Pnrr, per un intervento di 2,1) e quella del capannone ex Fitram ( 1,9 milioni Pnrr, su 2,2 di costo), che permetterà di ingrandire l’adiacente biblioteca civica; e ancora la realizzazione di una nuova piscina ( 2,4 milioni Pnrr su 2,6). Sul fronte della Provincia, invece, ricorda Peracchini, « il nostro progetto per la realizzazione di un biodigestore ha vinto il bando Pnrr del ministero dell’Ambiente e ha ottenuto uno stanziamento di 40 milioni » . Poi c’è un progetto di messa in sicurezza degli edifici scolastici: « Sono previsti 12 interventi per un investimento complessivo di circa 11 milioni » . Infine, la Provincia ha chiuso il procedimento per accedere a un finanziamento di 13 milioni per la riqualificazione della rete idrica. « Tra i fattori critici - dice Peracchini - ci sono, in primo luogo, le procedure, sia per i tempi della progettazione esecutiva, sia per i bandi di gara, sia perché, alla fine di tutto quel percorso, abbiamo difficoltà a trovare imprese che partecipino. Ad esempio, il primo bando sulla piscina è andato deserto; ora siamo usciti col secondo e il rischio è che non si riesca a stare nei tempi previsti. Poi ci sono l’aumento dei prezzi e la mancanza di materie prime » .
Anche il porto è in prima linea, sia con risorse relative al Fondo complementare sia con finanziamenti diretti dal Pnrr. « Si tratta di 120 milioni complessivi - sottolinea il presidente Sommariva - finanziati al 50% con i denari legati al Pnrr e, per il resto, con risorse nostre, che comprendono anche fondi regionali. Siamo riusciti a fare gli affidamenti per tutte le opere entro il 31 dicembre 2022, in linea col cronoprogramma imposto dal ministero delle Infrastrutture » . L’opera più importante, del valore di 50 milioni, è la realizzazione del nuovo molo passeggeri dello scalo della Spezia « che è importante - dice Sommariva - per la trasformazione che comporta, con la restituzione a un uso urbano di una parte del porto. Su quest’opera, però, c’è qualche difficoltà e un po’ di ombre sui tempi, perché pende un ricorso della compagine esclusa dalla gara per l’affidamento, che ha ottenuto una sentenza favorevole dal Tar; ora si profila il ricorso in appello » .
Altre due opere « molto importanti e di pura rigenerazione urbana - prosegue Sommariva - sono a Marina di Carrara: il riassetto del waterfront, con una nuova passeggiata a mare sul molo di sopraflutto e poi il rifacimento della viabilità nella zona di Levante del porto, che consentirà la separazione del traffico urbano da quello commerciale. Gli interventi a Marina di Carrara valgono complessivamente 30 milioni, finanziati, in parti più o meno uguali, da Fondo complementare, Regione Toscana e Adsp. Questa è la parte più infrastrutturale, poi c’è quella ambientale. Una tranche, già affidata, riguarda l’elettrificazione delle banchine del molo Garibaldi alla Spezia e vale 25 milioni circa. Poi ci sono tutti i progetti di sostenibilità ambientale e trasformazione energetica, sovvenzionati, con 22 milioni, dal programma Green ports del ministero dell’Ambiente sul Pnrr, a cui si aggiungeranno 40 milioni dell’Adsp. Avevamo presentato 10 progetti e siamo a sei finanziati; gli altri li stanno valutando » .
Il progetto della Provincia per l’impianto di riciclaggio rifiuti ha avuto uno stanziamento di 40 milioni