Pronta la relazione, settimana prossima in cabina di regia
Al via anche i bilaterali con le Regioni per rivedere i progetti territoriali
Arriverà la prossima settimana la relazione del Governo sullo stato di attuazione del Pnrr. Una « fotografia aggiornata » , assicurano dall’Esecutivo, che il ministro Raffaele Fitto presenterà prima in cabina di regia, per poi illustrarla in Consiglio dei ministri e in Parlamento. Con uno scopo preciso, che guarda più al futuro che al passato: rivendicare i risultati raggiunti sin qui, ma soprattutto indicare le difficoltà e le nubi che si addensano sui prossimi traguardi da tagliare.
Se sulla terza rata Fitto continua a ostentare tranquillità, sulle scadenze di giugno rinnova a tutti gli interlocutori le perplessità già espresse nell’ultima informativa alle Camere. « Ci sono previsioni impossibili da raggiungere, come quella sulle stazioni di rifornimento a idrogeno per il trasporto stradale » , ripete. « L’unica soluzione sarà la revisione degli obiettivi » . Una revisione drastica che - ribadendo quanto già scritto su questo giornale - riguarderà tutte le milestone e i target da qui a giugno 2026. Il lavoro è ancora però completamente aperto ( non a caso la deadline che il Governo si è data è il 31 agosto): si stanno verificando, ministero per ministero, le risorse « realmente spese » . « Sto aspettando tutte le carte » , spiega il ministro. Il messaggio anche ai colleghi di Governo è che, da qui in avanti, i rischi vanno prevenuti. Perché dalla Commissione Ue, come dimostrano anche le verifiche ancora aperte sulla terza tranche di risorse da 19 miliardi, « ci fanno le analisi del sangue e la risonanza magnetica » .
Di certo, Fitto non recede dall’intenzione più volte esplicitata negli ultimi giorni: riscrivere il Piano rinunciando ai piccoli progetti e ragionando, ad esempio, « sui bandi con graduatorie tutte ancora da finanziare » , a favore di « un RepowerEu all’altezza » e dei « grandi interventi strategici » ( implicita risposta all’Ue che chiede all’Italia di non ridurre « l’ambizione » ). Ai dubbi già espressi dai costruttori dell’Ance sull’opportunità di estromettere dal Piano gli interventi più capillari e più utili anche per la manutenzione del territorio ( si veda Il Sole 24 Ore del 20 maggio), il ministro risponde citando la possibilità di spostare i progetti sulla programmazione della coesione 2021- 2027, che ha meno vincoli e rigidità del Pnrr. Sempre dalla prossima settimana cominceranno gli incontri bilaterali con le Regioni proprio per la doppia riprogrammazione dei fondi di coesione e di quelli del Pnrr.
Intanto le opposizioni tornano ad assediare Fitto reclamando verità sull’operazione e sui tempi di modifica del Pnrr. Il Pd ha chiesto che si voti un atto di indirizzo per fare chiarezza sulle scelte all’orizzonte. « Il Governo la smetta di fare pasticci » , è la richiesta dei presidenti dei gruppi parlamentari, Chiara Braga e Francesco Boccia.
Fitto conferma l’intenzione di frenare le piccole opere « Serve un RepowerEu con grandi interventi »
A dare manforte a Fitto è intervenuto ieri il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Sul Pnrr, ha tuonato, « quello che è stato fatto in questo Paese lo conoscono tutti. Quando fu chiesto il massimo delle risorse a debito senza alcun progetto, e furono presentati i progetti, in pochi giorni, uno accatastato all’altro. Alcuni li conoscete, sono già stati bocciati: pensiamo agli stadi » . Per Urso, in sintesi, l’Esecutivo non farà « gli stessi errori che hanno fatto i Governi precedenti » . Anche Matteo Salvini ha voluto rassicurare: « L’obiettivo è spendere bene e spendere tutti i fondi del Pnrr, soprattutto quelli per le infrastrutture - sostiene il ministro titolare della materia -. Non è in agenda né la restituzione di fondi né la mancata spesa. Al massimo si possono rimodulare alcune voci » . Segno che la partita è ancora al fischio d’inizio e si preannuncia complicata. Anche all’interno.