Il Sole 24 Ore

Azione- Iv, la tregua ( fragile) « Lista unica alle europee »

Teso confronto tra Calenda e Renzi in Senato alla riunione del gruppo L’accordo: stop agli attacchi e impegno per una lista Renew Europe con Più Europa

- Emilia Patta

Avanti con i gruppi unici, come da mandato ricevuto da due milioni e mezzo circa di elettori alle politiche del 25 settembre scorso, e avanti anche con il progetto di presentare una lista unica aperta a tutti i partiti e i movimenti che si riconoscon­o nella macroniana Renew Europe alle europee del 2024. In serata, in vista della riunione del gruppo Azione/ Italia Viva del Senato prevista dopo cena, è Carlo Calenda a sminare il campo e ad allontanar­e la prospettiv­a della separazion­e dei gruppi parlamenta­ri. Da parte di Italia Viva si chiedevano appunto rassicuraz­ioni sul fatto che, una volta saltato il progetto del partito unico, si vada almeno avanti verso una lista unica alle europee ( dove è previsto lo sbarrament­o del 4%): « Altrimenti non ha senso continuare con i gruppi unici in Parlamento » .

Di certo la prospettiv­a di finire nel gruppo Misto assieme a Verdi- Sinistra italiana deve aver impensieri­to Calenda, visto che i senatori del Terzo polo sono in tutto 10 e Renzi con il neo arrivato Enrico Borghi è a quota 6, giusto il numero minimo per costituire un gruppo autonomo a Palazzo Madama con il nuovo regolament­o. Così come deve averlo impensieri­to il fatto che è Renzi ad avere i migliori rapporti con il segretario di Più Europa Riccardi Magi e con il gruppo dei liberaldem­ocratici europei messo insieme dall’europarlam­entare Sandro Gozi, dall’ex Pd Andrea Marcucci e dal presidente della Fondazione Einaudi Giuseppe Benedetto. Da qui la decisione di lasciare la porta aperta a un percorso comune, come recita la nota diramata da Azione: « Riteniamo che i gruppi parlamenta­ri debbano rimanere uniti, essendo questo un mandato preciso degli elettori del Terzo polo... che debbano immediatam­ente cessare tutte le iniziative ostili e gli attacchi mediatici diretti e indiretti... che occorra valutare con tutte le formazioni politiche e le associazio­ni appartenen­ti all’area di Renew Europe, a partire da Più Europa e i liberaldem­ocratici europei, la possibilit­à di costruire una lista comune per le europee del 2024 » . Poi la precisazio­ne: « La decisione verrà presa in piena autonomia dagli organi di tutti i partiti coinvolti nei tempi utili alla partecipaz­ione alle elezioni europee, tenendo in consideraz­ione il contesto politico e la qualità dei rapporti intercorsi tra vari soggetti. Solo in un clima di ritrovata fiducia sarà infatti possibile fare una proposta politica comune » . Calenda vuole dunque lasciarsi le mani libere, almeno un po’. « Azione deciderà autonomame­nte un autunno come e con chi andare alle europee » , aggiunge poco dopo aver diramato il comunicato. Renzi, da parte sua, sottolinea la « retromarci­a » del socio- rivale: « Serve un chiariment­o definitivo. Perché se ora il documento di Azione dice di valutare la lista unica alle europee vuol dire che hanno cambiato idea in una settimana. Meglio così. Se, al netto delle simpatie personali, vogliamo stare tutti insieme noi ci siamo » .

Insomma, per ora una fragile tregua c’è. Poi si vedrà. Anche perché domani sul palco dell’Eliseo a Roma ci saranno assieme ai duellanti il presidente di Renew Europe Stéphane Séjourné, gli europarlam­entari e il segretario di Più Europa Magi.

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Carlo Calenda e Matteo Renzi al teatro Eliseo per l’evento organizzat­o da Azione sul sistema sanitario nazionale il 9 marzo scorso
ANSA duellanti. Carlo Calenda e Matteo Renzi al teatro Eliseo per l’evento organizzat­o da Azione sul sistema sanitario nazionale il 9 marzo scorso

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