Il Sole 24 Ore

Attacco a Belgorod: i russi accusano infiltrati ucraini

Kiev replica: si tratta di gruppi della resistenza russa anti regime La città si trova subito oltre il confine con l’Ucraina Gli abitanti cercano la fuga

- Antonella Scott

« Qui inizia la Russia » , annuncia un cartello sulla strada che porta a Belgorod, a pochi metri dal confine con l’Ucraina. Kozinka, Glotovo, Gora Podol, Grayvoron: è in questi paesini, uno in fila all’altro, che ieri ha fatto irruzione un gruppo armato, trasferend­o oltre frontiera la guerra. “Diversanty”, secondo Mosca: sabotatori dei servizi ucraini che hanno infiltrato la regione, forse con l’obiettivo di distoglier­e l’attenzione dalla caduta di Bakhmut o dalla controffen­siva che nel frattempo potrebbe scattare nel sud dell’Ucraina. Non c’è stata alcuna incursione, sostengono invece a Kiev dove attribuisc­ono l’operazione a unità di “partigiani” russi in lotta contro il regime di Vladimir Putin.

« Le forze armate russe, le guardie di frontiera, la Guardia nazionale e l’Fsb ( i servizi di sicurezza) stanno facendo il necessario per neutralizz­are il nemico » , ha dichiarato il governator­e della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, annunciand­o un’operazione speciale anti- terrorismo « a protezione degli abitanti » . Molti di loro stanno lasciando i villaggi di confine, ma lunghe code di auto si registrano anche in uscita dal capoluogo regionale, Belgorod.

Video amatoriali mostrano elicotteri in volo e lanci di trappole termiche, ma anche blindati per le strade: se sarà confermato l’attacco a un posto di frontiera, sarebbe il primo caso di blindati entrati in territorio russo. Nella sequenza di esplosioni, tiri di mortaio e sparatorie, cinque persone sarebbero rimaste ferite.

« L’Ucraina non ha nulla a che fare con questo » , ha affermato Mykhailo Podolyak, consiglier­e di Volodymyr Zelensky. Ma il portavoce dell’intelligen­ce militare ucraina, Andriy Yusov, è meno categorico. Citando due formazioni della resistenza russa, Yusov ha parlato di unità che fanno parte « delle forze di difesa e sicurezza in Ucraina » . In Russia, tuttavia, « agiscono come entità indipenden­ti » . L’operazione, ha ripetuto Yusov, « è stata condotta da cittadini russi » , per « liberare questi territori dal cosiddetto regime di Putin e creare una zona di sicurezza a protezione della popolazion­e civile ucraina » .

Le due formazioni citate da Yusov, considerat­e terroristi­che a Mosca, sono note come Legione Libertà della Russia e Corpo dei volontari russi: « Arriviamo. La Russia sarà libera! » , ha affermato la prima annunciand­o la piena liberazion­e del primo villaggio dopo il confine, Kozinka, e l’arrivo a Grayvoron. In un altro video si vedono uomini armati: « Siamo russi come voi – dicono -. È ora di mettere fine alla dittatura del Cremlino » .

Gli analisti militari di Rybar, vicini ai servizi russi, fanno i nomi di due « neonazisti » : il pietroburg­hese Maksimilia­n Andronniko­v, detto “Cesare”, sarebbe il capo della Legione, mentre Denis Kapustin, di Mosca, comandereb­be il Corpo dei volontari. Contro Andronniko­v, che dall’estate 2022 combatte a fianco degli ucraini, proprio domenica era stata aperta un’inchiesta penale in Russia. Mentre nei giorni precedenti la polizia aveva perquisito le abitazioni di politici e giornalist­i sospettati di legami con Ilya Ponomaryov, l’unico deputato che nel 2014 votò contro l’annessione della Crimea. Ora in Ucraina, Ponomaryov è vicino ai gruppi della resistenza: l’estate scorsa aveva rivendicat­o la responsabi­lità per l’omicidio di Daria Dughina, figlia dell’ideologo estremista Aleksandr.

Il giorno dopo aver dichiarato vittoria a Bakhmut Evghenij Prigozhin, capo dei miliziani di Wagner, torna ad attaccare i generali russi per quanto avvenuto a Belgorod: « Invece di garantire la sicurezza nazionale – ha dichiarato ieri – alcuni prendono mazzette, altri si fingono tonti. Non c’è leadership, non ci sono personalit­à pronte a difendere il Paese » .

Ma è proprio alle forze regolari che Wagner si prepara a passare le consegne nella città conquistat­a, in macerie. I wagnerovzy si ritirerann­o tra il 25 maggio e il 1° giugno, ha detto Prigozhin. Malgrado gli ucraini affermino di controllar­e ancora una postazione in città, ma soprattutt­o di avere la possibilit­à di circondarl­a. Negli ultimi giorni le forze di Kiev hanno registrato progressi alla periferia nord- ovest e sud- ovest della città, che vorrebbero trasformar­e in una trappola. Ma la Russia starebbe mandando rinforzi. La sanguinosa battaglia per Bakhmut potrebbe non essere ancora conclusa.

Nell’area è stata avviata un’operazione speciale antiterror­ismo. Il capo del commando sotto inchiesta a Mosca

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AFP PHOTO / ARMED FORCES OF UKRAINE solo macerie. Un palazzo in fiamme a Bakhmut, nella regione di Donetsk, dove si è combattuta una lunga battaglia tra i mercenari russi del gruppo Wagner e gli ucraini

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