Nuove sanzioni Ue, strada ancora lunga
Nulla di fatto su undicesimo pacchetto e rimborso degli aiuti militari a Kiev
L’Unione europea ha deciso ieri di inasprire le sanzioni contro la Guardia Rivoluzionaria, l’esercito ideologico della Repubblica Islamica dell’Iran, per la repressione delle proteste scatenate dalla morte della giovane Mahsa Amini. Sul fronte russo, invece, i ministri degli Esteri riuniti a Bruxelles hanno discusso di nuove misure contro Mosca così come dei rimborsi dell’acquisto di munizioni da inviare in Ucraina, senza riuscire a sciogliere i nodi sul tavolo.
I Ventisette hanno inserito nella loro lista nera iraniana la Fondazione Cooperativa Ircg, vale a dire il braccio della Guardia Rivoluzionaria dedicato agli investimenti. Nei fatti, la sanzione congela i beni della fondazione sul territorio comunitario e le proibisce di ricevere qualsiasi finanziamento. I ministri hanno anche sanzionato l’Organizzazione Basij degli Studenti ( Sbo), un ramo dell’organizzazione accusato di aver condotto una violenta repressione nei campus universitari.
Sul fronte russo- ucraino, i Ventisette continuano le trattative in vista di un undicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca. Molti Paesi hanno dubbi sulla scelta di colpire Paesi terzi che contribuiscono all’aggiramento delle misure contro il Cremlino. In una conferenza stampa, l’Alto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza Josep Borrell ha spiegato che Bruxelles sta studiando il caso di alcuni Paesi come l’India, che importa dalla Russia petrolio e rivende all’Europa prodotti raffinati.
« Le nostre sanzioni non sono extraterritoriali. Non posso quindi impedire all’India di fare ciò che fa (…) Dal canto nostro, stiamo studiando la situazione per capire come affrontarla » , ha detto l’ex ministro spagnolo. Sullo stesso fronte, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha precisato: « Sull’undicesimo pacchetto di sanzioni, ci vuole ancora tempo. Non sono temi così facili da risolvere » .
Un’altra diatriba in discussione riguarda il rimborso, con il denaro dello Strumento europeo per la Pace ( Epf), degli acquisti di munizioni effettuati dai Ventisette a favore dell’Ucraina.
Da giorni Budapest blocca il benestare dopo che Kiev ha inserito su una sua lista nera una banca ungherese. « Se uno dei Paesi membri ha difficoltà ad accettare proposte di sanzioni dobbiamo discuterne tra noi per trovare una soluzione. Sono sicuro che troveremo un compromesso » , ha riassunto l’Alto Rappresentante.
Sempre Josep Borrell ha colto l’occasione per avvertire i Paesi dei Balcani che rispettare le misure sanzionatorie decise dai Ventisette contro la Russia è un aspetto importante nel loro processo di avvicinamento all’Unione europea: « Abbiamo indicato ai Paesi che non si sono allineati alle nostre sanzioni, come la Serbia, che mantenere legami con la Russia non è compatibile con il processo di adesione all’Unione europea. Inoltre, si rivela essere un danno al loro interesse nazionale » .
Inasprite le misure sanzionatorie contro le Guardie rivoluzionarie iraniane per la repressione delle proteste