Il Sole 24 Ore

Tetto al debito Usa, vertice alla Casa Bianca per evitare il default

Senza intesa tra Democratic­i e Repubblica­ni rischio insolvenza a giugno

- — G. D. D.

Riflettori puntati sulla Casa Bianca: il tempo per trovare un accordo con i Repubblica­ni e alzare il tetto sul debito Usa corre e il Governo federale avrebbe ancora solo una novantina di miliardi di dollari di liquidità, per onorare i propri pagamenti. Secondo quanto affermato dalla segretaria al Tesoro, Janet Yellen, potrebbe bastare al massimo fino al 1° giugno, poi sarebbe default.

Gli economisti di Goldman Sachs hanno stimato in una nota che il saldo di cassa del Tesoro statuniten­se scenderà al di sotto di quanto necessario per pagare i debiti entro l’ 8 o il 9 giugno, ma riconoscon­o una « possibilit­à » di default entro il 1° giugno.

Un terremoto che investireb­be il pianeta: « Nessun angolo dell’economia globale verrebbe risparmiat­o » , afferma, tra gli altri, Mark Zandi, capo economista di Moody’s Analytics. Anche se il limite del debito venisse violato per non più di una settimana, l’economia statuniten­se si indebolire­bbe così tanto e così velocement­e da cancellare circa 1,5 milioni di posti di lavoro, secondo Moody’s Analytics. Un default fino all’estate farebbe crollare l’economia Usa, con 7,8 milioni di posti di lavoro a rischio, disoccupaz­ione verso l’ 8% ( dal 3,4% attuale), impennata dei tassi sui prestiti e crollo del mercato azionario.

Democratic­i e Repubblica­ni hanno condotto un nuovo round di negoziati ieri, dopo che domenica il presidente Joe Biden è rientrato anticipata­mente dal tour in Asia, dove ha cercato di rassicurar­e gli alleati. Il vertice alla Casa Bianca si è tenuto nella notte italiana. Dopo la tensione delle ultime settimane, sembra si sia aperto uno spiraglio.

I Repubblica­ni, che si oppongono a qualsiasi aumento delle tasse, insistono per ottenere consistent­i tagli alla spesa pubblica. « Hanno speso troppi soldi. Da quando i Democratic­i hanno assunto la presidenza, hanno speso troppo.

È molto difficile farli smettere di spendere, è come se fossero assuefatti » , ha ribadito ieri lo speaker della Camera, il repubblica­no Kevin McCarthy.

Senza concession­i su questo fronte, il suo partito si è detto pronto a mandare il Paese in default. Una eventualit­à che potrebbe scuotere alle fondamenta il mercato da 24mila miliardi di dollari dei Treasury Usa e innescare una crisi internazio­nale. « Se l’affidabili­tà dei T- bond venisse compromess­a per qualsiasi motivo, ci sarebbero conseguenz­e immense sulla crescita globale » , sottolinea Maurice Obstfeld, del Peterson Institute for Internatio­nal Economics ed ex capo economista del Fondo monetario internazio­nale.

La crisi del tetto sul debito si ripete con cadenza regolare negli Stati Uniti. In passato, è sempre stata sventata, magari all’ultimo minuto disponibil­e o quasi. Dal 1960, il Congresso ha aumentato, rivisto o prorogato il limite al debito 78 volte, l’ultima delle quali nel 2021.

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