Sardegna, sul tavolo il piano per assicurarsi l’Einstein telescope
De Pascale ( Confindustria): fondi Pnrr e imprenditoria possono rilanciare l’isola
La punta di diamante e la grande occasione, è l’Einstein telescope, con il suo piano di investimenti da 6 miliardi di euro e 36 mila posti di lavoro in nove anni. Poi le opportunità del Pnrr ma anche le tante difficoltà e criticità con cui deve fare i conti il mondo dell’impresa in Sardegna: dalle infrastrutture all’energia, continuando con i trasporti. Sono gli argomenti al centro della discussione tra il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il mondo delle imprese sarde riuniti ieri nella sede degli industriali di Cagliari. Un’occasione per sostenere il progetto più importante per il futuro economico e scientifico dell’isola, quello appunto dell'Einstein Telescope. Il primo osservatore al mondo di onde gravitazionali di terza generazione che consentirà di ascoltare un volume d’universo mille volte superiore a quello osservato dai rilevatori esistenti, Ligo e Virgo. Un'occasione, è stato ribadito, sia per la validità scientifica, sia per il ritorno economico, alla luce del programma che prevede un impatto di 6 miliardi in 9 anni e 36 mila posti di lavoro. Per supportare la candidatura Italiana la Regione Sardegna, ha preso un impegno formale con il Governo per stanziare 350 milioni di euro da aggiungere al finanziamento statale, che potrebbe essere di circa 1 miliardo. Entro il 2025 l’Europa deciderà a chi assegnare il progetto, e sono due i siti attualmente in corsa: la miniera di Sos Enattos, nel Nuorese, e la regione del Limburgo, tra Olanda, Belgio e Germania.
Il sito di Sos Enattos, è stato ribadito, « è uno dei luoghi più silenziosi per portare avanti gli esperimenti scientifici, perché poco o per nulla antropizzato e lontano da infrastrutture che possano disturbare il lavoro della comunità di esperti » . Nel corso dell'incontro, oltre alle opportunità legate al Pnrr sono state evidenziate le diverse criticità con cui devono fare i conti le aziende che producono nell'isola. Si passa dalla « mancanza di una effettiva continuità territoriale aerea e marittima » , alla carenza di « adeguate infrastrutture viarie » . Basti un elemento: « in Sardegna non c’è una tratta autostradale. Inoltre Nuoro è l’unica città capoluogo di provincia a non essere collegata con i treni » . C'è poi la questione energetica: l'isola continua a fare i conti con la diseconomia prodotta dall'assenza del metano, una presenza considerata necessaria ed essenziale per « gestire adeguatamente la fase complessa del phase out dal carbone » . « La Sardegna ha delle importanti criticità da risolvere, il superamento dei livelli infrastrutturali minimi, come i collegamenti e la continuità territoriale, l'energia, il calo demografico ma anche tante opportunità connesse alla transizione energetica, al digitale, all’aerospazio, all’economia del mare, al turismo ed alla valorizzazione delle risorse ambientali - ha sottolineato Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria Sardegna -. Serve una rinnovata capacità e volontà, puntando sulle imprese, per premiare le esistenti ed attrarne di nuove, sui giovani e le nuove competenze. La Zes e il Pnrr, unitamente ad una coordinata ed efficiente spesa dei fondi europei, insieme ad una candidatura vincente per l’Einstein Telescope, possono rilanciare l’isola e le sue aree interne, per uno sviluppo che si agganci all'auspicata ripresa nazionale » .
Il territorio ha numerose criticità da affrontare: dalle infrastrutture viarie a quelle energetiche