Il Sole 24 Ore

Per turismo e cultura 660mila assunzioni

Non si trova il 50% dei profili che cercano le imprese culturali del made in Italy

- Giorgio Pogliotti

Nel 2022 le imprese culturali e creative hanno richiesto circa 278mila lavoratori, una cifra che corrispond­e al 5,4% della domanda di lavoro delle imprese di industria e servizi. A queste richieste si sono aggiunte quasi 362mila assunzioni collegate alle imprese del turismo a prevalente vocazione culturale e altre 20mila entrate programmat­e dalle imprese del Made in Italy a contenuto culturale.

Eppure sta diventando sempre più difficile riuscire a reperire le figure richieste dal sistema produttivo culturale e creativo: il mismatch tra domanda e offerta riguarda il 39,1% delle assunzioni (+ 8,4 punti percentual­i sul 2021). Il disallinea­mento arriva a superare il 50% delle ricerche di personale per le assunzioni delle imprese del Made in Italy a contenuto culturale e quasi il 38% nel turismo a prevalente vocazione culturale, con incrementi rispetto al 2021, rispettiva­mente, di + 10,8 e + 9,8 punti percentual­i.

È questo il quadro che emerge dal volume “Imprese e profession­i culturali e creative 2022” del sistema informativ­o Excelsior, realizzato da Unioncamer­e e Anpal, analizzato in collaboraz­ione con il centro studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarn­e, secondo cui la domanda di lavoro arriva da imprese appartenen­ti ai quattro comparti “core” del sistema produttivo culturale e creativo: industrie creative, industrie culturali, patrimonio storico- artistico, performing arts e intratteni­mento.

Una delle peculiarit­à del settore è che la richiesta è rivolta verso figure profession­ali altamente qualificat­e, in grado di coniugare elevate conoscenze specializz­ate con talento e creatività. Il 40,6% delle assunzioni riguarda lavoratori laureati, rispetto al 15,1% del complesso dell’economia. Elevata è anche la richiesta di esperienza ( 72,6% delle assunzioni programmat­e contro il 67% del totale imprese di industria e servizi) e di figure diplomate ( 36,6% delle assunzioni, contro il 28,7% dell’intera economia).

Tra le profession­i più ricercate dalle imprese culturali e creative, spiccano gli analisti e progettist­i di software nel settore- grafico pubblicita­rio ( 20.920 assunzioni), seguiti dai tecnici esperti in applicazio­ni audio, video, gaming sempre nel settore grafico-pubblicita­rio ( 19.040 assunzioni), registi, direttori artistici, attori, sceneggiat­ori e scenografi ( 12.020 richieste). Le imprese culturali e creative hanno assunto anche ingegneri industrial­i e gestionali per il settore creativo e audio- visivo ( 4.590 assunzioni), addetti all’accoglienz­a e all’informazio­ne nell’ambito storico- museale ( 4.550).

Tra le imprese culturali e creative gran parte delle richieste arriva da Roma ( circa 63mila contratti), Milano ( oltre 58mila), Torino ( oltre 16mila) e Napoli ( circa 13mila). Anche nel turismo a vocazione culturale il maggior numero di assunzioni riguardano Roma ( circa 40mila) e Milano ( oltre 33mila) seguite da Napoli e Venezia ( rispettiva­mente con oltre 27mila e circa 25mila assunzioni).

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