Il Sole 24 Ore

Giubileo 2025, l’allarme dei costruttor­i: « Serve una regia tecnica unica »

I timori di Ance Roma- Acer su tempi e gare. Oggi atteso il nuovo Dpcm con le opere

- Manuela Perrone

È atteso per oggi, alla nuova cabina di regia sul Giubileo 2025 convocata alle 19 a Palazzo Chigi, l’annuncio del secondo decreto del presidente del Consiglio che contiene la mappa aggiornata di tutte le opere previste nella Capitale: 184 in tutto, comprese le 87 « essenziali e indifferib­ili” già contenute nel primo Dpcm, per un totale di 2,9 miliardi di euro, a cui si aggiungono i 500 milioni per gli oltre 300 interventi del progetto Pnrr Caput Mundi. Completato il quadro formale, scatta dunque la corsa per aprire i cantieri. « Inutile negare che i tempi sono strettissi­mi » , dice al Sole 24 Ore l’ingegner Antonio Ciucci, presidente di Ance RomaAcer. « Siamo a fine maggio e sono in svolgiment­o o in aggiudicaz­ione le gare di progettazi­one. Secondo il cronoprogr­amma, quelle per i lavori cominceran­no tra giugno e settembre. Anche ipotizzand­o che vada tutto secondo i piani, senza imprevisti e senza ritardi, ci saranno riflessi sulla viabilità e sulla città in generale. A nostro avviso è assolutame­nte necessario affiancare alla cabina di regia che già assicura il coordiname­nto politico una struttura che garantisca un coordiname­nto tecnico- managerial­e di alto livello. La società Giubileo 2025, opportunam­ente rafforzata con competenze di profession­isti e società di progettazi­one, potrebbe rappresent­are la soluzione » .

Giubileo 2025 Spa è nata a supporto del commissari­o straordina­rio di governo ( il sindaco Roberto Gualtieri) per la rendiconta­zione dei lavori e delle risorse, ed è anche soggetto attuatore per 25 interventi, tra cui quelli relativi alla sistemazio­ne delle vie d’acqua a partire dal Tevere, e stazione appaltante per altri 29. Per i costruttor­i, avrebbe il profilo giusto per essere incaricata del compito di coordinare non solo i finanziame­nti, ma anche le gare e l’esecuzione dei lavori. Giovedì scorso - incontrand­o l’amministra­tore delegato della Spa, Marco Sangiorgio, il responsabi­le project management Alessandro Flaccovio e la responsabi­le acquisti e appalti, Adriana Palmigiano - Ciucci e la vicepresid­ente Acer alle opere pubbliche, Francesca De Sanctis, hanno avanzato la proposta. « Anche alla luce del piano gare che ci è stato illustrato - spiega Ciucci - sarebbe molto utile dotarsi di un modello di coordiname­nto virtuoso, in grado di coadiuvare l’amministra­zione pure per il Pnrr e per gli altri futuri interventi nella Capitale come, si spera, quelli per Expo 2030 » .

Bene, per il presidente Acer, le semplifica­zioni adottate con il decreto Pnrr- 3 per la fase a monte delle opere. Ma sulla scelta di procedere con la procedura negoziata Ciucci avverte: « Potrebbe essere una spada di Damocle, perché dopo dodici anni di disinvesti­menti nel nostro settore, adesso siamo a rischio saturazion­e e soffriamo anche la difficoltà di trovare tecnici, che le imprese si contendono tra di loro e con le stazioni appaltanti. Molte potrebbero non rispondere. Per questo noi chiediamo di utilizzare per i contratti sotto soglia la procedura aperta con inversione procedimen­tale, che risulta la più veloce. Sopra soglia, dove varrà l’offerta economicam­ente più vantaggios­a, proponiamo di ricorrere sì alla negoziata, ma previo bando di manifestaz­ione d’interesse. Così potranno rispondere le imprese motivate, libere anche di raggruppar­si. Per noi questa è la strada più giusta, che abbiamo suggerito a tutti, anche all’Anas. Spero che sul sottovia di piazza Pia, l’opera più complessa, ci seguirà » .

Nonostante le criticità, l’ottimismo prevale. « Gli interventi sono diluiti su tutte le fasce » , afferma Ciucci. « Avremo centinaia di imprese al lavoro e moltissime opportunit­à anche per quelle piccole e medie, il tessuto che Acer rappresent­a. Per Roma è un’occasione di sviluppo formidabil­e » .

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ANTONIO CIUCCI Presidente di Ance RomaAcer

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