Rosso da 4,8 miliardi nei primi tre mesi 2023 per le polizze Vita
Si conferma la congiuntura difficile per le polizze Vita, che chiudono il primo trimestre con una raccolta netta in rosso per 4,8 miliardi di euro. Stando ai dati diffusi ieri da Ania, nei primi tre mesi del 2023 le compagnie hanno registrato entrate ( premi incassati) pari a 25, 2 miliardi che non sono bastati a compensare i 30 miliardi di uscite ( pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri). I dati fotografano la tendenza negativa del mercato Vita in Italia ( lavoro diretto svolto da imprese italiane ed extra- Ue), con un risultato netto in peggioramento di oltre 10 miliardi rispetto all’analogo trimestre del 2022 . Va ricordato che dal 2012 i flussi erano sempre stati ampiamente positivi, con raccolta netta negativa solo in alcuni trimestri degli anni “difficili”: 2007, 2008 e 2012. Oltre alla contrazione del volume dei premi (- 3,8% rispetto al primo trimestre 2022), che ha riguardato essenzialmente le polizze di ramo III ( unit linked), ha pesato l’ammontare totale delle uscite (+ 48,7%), determinato principalmente dai maggiori importi riscattati sulle polizze di ramo I, ossia sulle cosiddette “rivalutabili”, che sono stati pari a 15,4 miliardi di euro. Un trend cominciato nella seconda metà del 2022, quando il repentino rialzo dei rendimenti ( in particolare di BTp, BoT e dei conti di deposito) ha fatto perdere appeal agli investimenti assicurativi, molto gettonati nell’era dei tassi a zero, quando queste soluzioni riuscivano comunque a garantire risultati netti positivi, sostanzialmente immunizzando il portafoglio dal rischio “rialzo tassi” ( le polizze rivalutabili prevedono la garanzia del capitale versato al netto dei costi). Il tutto si inquadra anche in un momento difficile dell’industria, alle prese con l’affaire Eurovita, compagnia finita in amministrazione straordinaria anche a causa del rialzo dei tassi, con riscatti bloccati fino al 30 giugno, ma non si escludono proroghe.