Pacchetto Ue per la protezione degli investitori
Più tutele per i risparmiatori con le misure che la Commissione presenta oggi
Arriva la Retail Investment Strategy ( Ris), una riforma organica per la tutela dell’investitore al dettaglio. La Commissione Ue ha programmato infatti per oggi il varo - per la propria parte ( poi dovranno esprimersi Consiglio e Parlamento) - del pacchetto che rivede tutti passaggi del processo di investimento per i retail. I tempi di attuazione non saranno brevissimi, ma i cambiamenti sono importanti e destinati ad avere un effetto rilevante sul mondo del risparmio. Il provvedimento è stato oggetto di accesi dibattiti su una questione in particolare, ovvero l’abolizione delle retrocessioni, che rappresentava sicuramente la scelta verso cui era fortemente orientata Mairead McGuinness, commissaria europea per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’unione dei mercati dei capitali. A quella soluzione si sono opposti quasi tutti gli stati europei e i rappresentanti dell’industria, favorevoli invece le associazioni dei consumatori e in genere i consulenti autonomi. Il testo presentato oggi non contiene più questa previsione ( ma McGuinness ha annunciato che la norma avrebbe consentito un intervento in tal senso alla Commissione dopo un periodo di prova), ma contiene molti paletti rilevanti per chi crea e distribuisce prodotti finanziari.
La commissaria ha più volte detto che la trasparenza non è tutto. Però la nuova normativa prevede interventi pesanti in materia di trasparenza informativa, soprattutto per quanto riguarda i prodotti rischiosi, per i quali viene previsto un processo di definizione di quali siano tali e una standardizzazione dell’informativa. Ai clienti poi dovrà essere resa una informativa più efficace sia ex ante su costi oneri ed inducements, sia su quella ex post ( rendiconto annuale). Ma anche le politiche di marketing saranno sotto osservazione.
Per quanto riguarda il divieto di incentivi, comunque viene affermato per i servizi esecutivi non assistiti da consulenza. E inoltre vengono fissati criteri più stringenti su questo servizio. Perché ci sia consulenza ( e quindi retrocessioni) ci sarà un nuovo test basato su 3 paramenti: ampio range di prodotti, raccomandazione del prodotto con miglior rapporto qualità prezzo, offerta di almeno un prodotto semplice. Questo test non vale solo per i tradizionali prodotti “Mifid”, ma anche per quelli assicurativi a carattere finanziario. Questa equiparazione rappresenta un salto di qualità molto rilevante soprattutto per la distribuzione di carattere assicurativo.
Un altro passaggio fondamentale è quello della governance di prodotto, con l’introduzione di un benchmark di riferimento. Attraverso questi benchmark si vuole valutare quale sia l’equilibrio tra i cost and charges e le prestazioni ed i vantaggi che lo stesso prodotto offre. Per questo un’eventuale deviazione dal benchmark sarà considerata come una presunzione del fatto che i costi ed oneri sono troppo alti e che il principio del Value for Money è stato disatteso. La formazione dei benchmark sarà affidata ad Esma ed Eiopa e richiederà dei tempi di elaborazione lunghi, per cui è augurabile che il processo parta subito.