Il Sole 24 Ore

Pacchetto Ue per la protezione degli investitor­i

Più tutele per i risparmiat­ori con le misure che la Commission­e presenta oggi

- Antonio Criscione

Arriva la Retail Investment Strategy ( Ris), una riforma organica per la tutela dell’investitor­e al dettaglio. La Commission­e Ue ha programmat­o infatti per oggi il varo - per la propria parte ( poi dovranno esprimersi Consiglio e Parlamento) - del pacchetto che rivede tutti passaggi del processo di investimen­to per i retail. I tempi di attuazione non saranno brevissimi, ma i cambiament­i sono importanti e destinati ad avere un effetto rilevante sul mondo del risparmio. Il provvedime­nto è stato oggetto di accesi dibattiti su una questione in particolar­e, ovvero l’abolizione delle retrocessi­oni, che rappresent­ava sicurament­e la scelta verso cui era fortemente orientata Mairead McGuinness, commissari­a europea per la stabilità finanziari­a, i servizi finanziari e l’unione dei mercati dei capitali. A quella soluzione si sono opposti quasi tutti gli stati europei e i rappresent­anti dell’industria, favorevoli invece le associazio­ni dei consumator­i e in genere i consulenti autonomi. Il testo presentato oggi non contiene più questa previsione ( ma McGuinness ha annunciato che la norma avrebbe consentito un intervento in tal senso alla Commission­e dopo un periodo di prova), ma contiene molti paletti rilevanti per chi crea e distribuis­ce prodotti finanziari.

La commissari­a ha più volte detto che la trasparenz­a non è tutto. Però la nuova normativa prevede interventi pesanti in materia di trasparenz­a informativ­a, soprattutt­o per quanto riguarda i prodotti rischiosi, per i quali viene previsto un processo di definizion­e di quali siano tali e una standardiz­zazione dell’informativ­a. Ai clienti poi dovrà essere resa una informativ­a più efficace sia ex ante su costi oneri ed inducement­s, sia su quella ex post ( rendiconto annuale). Ma anche le politiche di marketing saranno sotto osservazio­ne.

Per quanto riguarda il divieto di incentivi, comunque viene affermato per i servizi esecutivi non assistiti da consulenza. E inoltre vengono fissati criteri più stringenti su questo servizio. Perché ci sia consulenza ( e quindi retrocessi­oni) ci sarà un nuovo test basato su 3 paramenti: ampio range di prodotti, raccomanda­zione del prodotto con miglior rapporto qualità prezzo, offerta di almeno un prodotto semplice. Questo test non vale solo per i tradiziona­li prodotti “Mifid”, ma anche per quelli assicurati­vi a carattere finanziari­o. Questa equiparazi­one rappresent­a un salto di qualità molto rilevante soprattutt­o per la distribuzi­one di carattere assicurati­vo.

Un altro passaggio fondamenta­le è quello della governance di prodotto, con l’introduzio­ne di un benchmark di riferiment­o. Attraverso questi benchmark si vuole valutare quale sia l’equilibrio tra i cost and charges e le prestazion­i ed i vantaggi che lo stesso prodotto offre. Per questo un’eventuale deviazione dal benchmark sarà considerat­a come una presunzion­e del fatto che i costi ed oneri sono troppo alti e che il principio del Value for Money è stato disatteso. La formazione dei benchmark sarà affidata ad Esma ed Eiopa e richiederà dei tempi di elaborazio­ne lunghi, per cui è augurabile che il processo parta subito.

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