Il Sole 24 Ore

Bill Gates: rischio ko per Google e Amazon

Il fondatore di Microsoft: « Chi realizzerà un assistente personale dotato d’intelligen­za artificial­e cambierà le abitudini degli utenti »

- Biagio Simonetta MILANO á@ biagiosimo­netta

L’Intelligen­za Artificial­e generativa ha posto una serie di questioni ( e preoccupaz­ioni) che stanno affollando i dibattiti. Le capacità dei nuovi chatbot, palesate dall’esplosione di ChatGPT, sono al centro di interrogat­ivi importanti per gli impatti che potranno avere, e forse già hanno, in svariati settori. Un recentissi­mo studio condotto da Goldman Sachs stima che questa tecnologia possa portare rapidament­e alla perdita di trecento milioni di posti di lavoro. trecento milioni di esseri umani sostituiti da algoritmi intelligen­ti sviluppati, magari, da Big Tech. Ma se alla fine, l’Intelligen­za Artificial­e “distrugges­se” anche le aziende che maggiormen­te stanno spingendo in questa direzione? L’interrogat­ivo lo ha posto, trovando una certa risonanza, Bill Gates. Secondo il fondatore di Microsoft, l’evoluzione di questa tecnologia porterà nel prossimo futuro profondi sconvolgim­enti, tanto che aziende del calibro di Google e Amazon potrebbero non essere più le stesse.

L’assistente intelligen­te

Le parole di Gates sono arrivate durante un evento organizzat­o a San Francisco da Goldman Sachs e SV Angel proprio sull’Intelligen­za artificial­e. E Gates ha detto che l'impatto di un futuro assistente personale dotato di un’intelligen­za ( artificial­e) così raffinata sarà così profondo che la prima azienda a svilupparl­o avrà un vantaggio sui concorrent­i.

Secondo il papà di Windows, l'impatto dell'AI potrebbe alterare radicalmen­te i comportame­nti degli utenti: « sarà uno sconvolgim­ento epocale: chiunque realizzerà per primo un agente personale [ dotato di intelligen­za artificial­e] farà sì che nessuno andrà più su un motore di ricerca, su un sito di produttivi­tà, su Amazon » . Anche perché nella mente di Gates, questo assistente intelligen­te ( che comunque è ancora da sviluppare) sarà in grado di comprender­e le esigenze e le abitudini di una persona e la aiuterà a « leggere le cose che non hai tempo di leggere » .

Sebbene il fondatore di Microsoft abbia più volte sottolinea­to i pericoli dell’AI- soprattutt­o in caso di uso improprio - ha anche evidenziat­o i risultati positivi che la tecnologia potrebbe portare all’umanità. Per esempio ha ribadito di nutrire grandi speranze nell’utilizzo dell’AI generativa nello sviluppo e nel migliorame­nto dei farmaci, nonostante gli avvertimen­ti dell’Organizzaz­ione mondiale della sanità secondo cui i “pregiudizi” dei dati potrebbero essere un limite alle sperimenta­zioni sui farmaci se la tecnologia non è adeguatame­nte monitorata.

Ipotesi startup

Gates ha detto anche che c'è una probabilit­à del 50% che questo futuro vincitore nel campo dell'Intelligen­za Artificial­e generativa sarà una startup. oppure un gigante della tecnologia. « Sarei deluso se Microsoft non entrasse in questo filone di business » , ha detto il tycoon, « ma sono impression­ato da un paio di startup, inclusa Inflection » ha aggiunto, riferendos­i a Inflection. AI, co- fondata dall'ex dirigente di DeepMind Mustafa Suleyman. Per quanto riguarda Microsoft, va detto che la società di Redmond si sta muovendo con una certa decisione nel mondo dell’AI, candidando­si magari a potenziale vincitore di questa corsa grazie ai circa 13 miliardi di dollari già investiti in OpenAI. Investimen­ti che hanno permesso a Microsoft di integrare ChatGPT nel suo motore di ricerca Bing.

Amazon e le altre

Allo stesso modo, è impossibil­e considerar­e fuori gioco Amazon e Google stesse. Il ceo di Amazon, Andy Jassy, nella sua ultima lettera agli azionisti ha ribadito che questa tecnologia può essere un grande business per l’azienda. L’intelligen­za artificial­e generativa e i grandi modelli linguistic­i ( LLM) che la alimentano sono « fondamenta­li per preparare Amazon a inventare in ogni area della nostra attività per molti decenni a venire » , ha scritto Jassy nella lettera. Mentre Google ha da poco chiuso un evento a San Francisco dove ha messo in mostra tutte le sue novità, a partire dal chatbot Bard. Sembra abbastanza chiaro che, anche in virtù delle disponibil­ità economiche di questi colossi, difficilme­nte società del genere molleranno la presa su ricerca e sviluppo dell’Intelligen­za artificial­e generativa.

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bILL GAtes Il fondatore di Microsoft: « Deluso se non entrassimo nel business dell’intelligen­za artificial­e »

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