Ridimensionati tram, bus e Zes. In bilico la Salerno- Reggio
La richiesta è piombata sul tavolo del ministero di Porta Pia solamente giovedì scorso: da lì in una manciata di giorni i tecnici delle Infrastrutture hanno rimesso mano al Pnrr e ritoccato ambiti e target ricorrendo anche alla matita rossa su alcuni dei progetti inseriti.
È il caso di alcune opere ferroviarie come la Salerno- Reggio Calabria, la Roma- Pescara ( 620 milioni) e - in bilico ma non ancora fuori - la Orte- Falconara ( 510 milioni): si tratta della milestone che riguarda le cosiddette connessioni diagonali. In bilico già da mesi, questi progetti hanno accumulato ritardi su ritardi negli iter autorizzativi rendendo praticamente impossibile l’impresa di centrare gli obiettivi, alcuni molto ravvicinati. Per questo l’ipotesi è di tirare una riga e dirottare i fondi altrove. Ridimensionati anche alcuni progetti di trasporto rapido di massa ( M2C2 - Investimento 4.2): e quindi minimetrò, filobus, tram. Il pacchetto punta alla riduzione del traffico di auto private attraverso la realizzazione di 231 km di infrastrutture di trasporto e vale 3,2 miliardi di euro. L’ipotesi è di abbandonare gli interventi sulla rete tramviaria di Palermo, la cabinovia tramviaria di Trieste- Porto vecchioCarso ( 4,2 km) e la busvia di 13 km che a Perugia collega Castel Del Piano con Fontivegge. Mentre è certa l’uscita dal Piano delle infrastrutture di Pozzuoli e quindi il potenziamento della metropolitana e i 2,8 km della rete bus. Restano in piedi tutti gli altri 34 interventi anche se il cronoprogramma individua negli ultimi mesi di quest’anno il termine ultimo per l’aggiudicazione di tutti gli appalti.
Escono dal Piano anche gli interventi sulle Zes della Valle Ufita che rientra nel progetto più ampio M5C3 - Investimento 1.4 e che tutti insieme valgono 630 milioni. Così come alcuni dei 22 collegamenti dell’ultimo miglio nei porti che ricadono dentro questo ambito. Il restyling del Piano interverrà nello spostamento dei target sulle ciclovie turistiche e urbane: il cronoprogramma prevede l’aggiudicazione degli appalti e la realizzazione delle infrastrutture entro la fine dell’anno. Una scadenza che andrà rimodulata. Stessa musica, forse, anche per gli autobus e infine per i progetti dell’acqua.