Disgelo tra Italia e Francia, Colonna domani da Tajani
La ministra degli Esteri: « Nessuna crisi diplomatica, sui migranti interessi convergenti » . Sul tavolo anche la stabilizzazione delle Tunisia, in sinergia con la Ue
Distensione ( scontata) tra le diplomazie di Italia e Francia. Domani la ministra degli Esteri francese ed ex ambasciatrice a Roma, Catherine Colonna, incontrerà a Roma il suo omologo, ministro Antonio Tajani: « Non siamo in crisi diplomatica con l’Italia » ha affermato in una intervista a Telematin. La crisi cui ha accennato la Colonna è riferita a quanto accaduto il 5 maggio scorso, quando Tajani aveva annullato all’ultimo la missione a Parigi a seguito della dichiarazione del ministro dell'interno francese Gerald Darmanin nella quale aveva detto che il governo Meloni sarebbe incapace di risolvere i problemi migratori e accostato la posizione politica del governo all'estrema destra.
Dall’esecutivo francese erano subito partiti segnali di distensione, tra cui quello della prima ministra Elisabeth Borne, ma certamente serviva tempo. Inoltre Tajani aveva precisato che la sua forza politica nulla aveva a che vedere con l’estrema destra francese che si riconosce in Marine Le Pen, la cui cosa aveva innescato una reazione contraria della Lega. Ma alla fine – come le altre crisi, per la verità alcune delle quali più ruvide di questa – tutto va a risolversi. « L’Italia – ha detto Colonna - è di fatto confrontata ad una forte pressione migratoria che passa essenzialmente per il Mediterraneo e quindi vogliamo avere una buona, se non migliore cooperazione con l’Italia perché bisogna lottare contro questi flussi, prevenire le partenze. In realtà, abbiamo interessi comuni con l’Italia per prevenire le partenze, per chiedere ai Paesi che forse non sorvegliano sufficientemente le loro coste di fare di più. E possiamo farlo, insieme, anche con l’Unione europea » . Quando è stato ricordato alla ministra che Tajani aveva annullato la recente visita a Parigi dopo le critiche del ministro Darmanin sulla politica migratoria Colonna ha risposto: « È vero, c’è stato un momento di oscillazione, di stupore dinanzi alle dichiarazioni che sono state pronunciate. Ci siamo spiegati da allora » . Avete presentato le scuse della Francia? « Certamente no - ha chiarito - Abbiamo tutti dei motivi per sperare in una migliore cooperazione tra paesi europei per lottare contro i traffici e prevenire le partenze. Mi recherò in Italia giovedì, su invito del mio omoun suo viaggio in Francia nel mese di giugno? « Sì, penso che si cerchino delle date ma sono ancora da confermare » , ha concluso Colonna. La questione migratoria, quindi, resta il cuore del confronto politico tra Roma e Parigi, dal nodo dei porti di sbarco ( secondo le regole ormai datate ma ancora in vita del trattato di Dublino) alle frontiere, prima tra tutte quella di Ventimiglia, ma anche il varco di Bardonecchia, che nel 2017 fu teatro di un'altra crisi con l’irruzione di gendarmi della dogana francese nella stazione italiana ( con tanto di convocazione dell'ambasciatore alla Farnesina, primo scalino delle escalation diplomatiche, anche quelle forse ormai un po’ datate).
Un altro tema centrale di discussione tra Italia e Francia è la stabilizzazione della Tunisia: Roma preme per la concessione da parte del Fmi del prestito di 1,9 miliardi di dollari, necessario al paese per superare la fase acuta della crisi economica, ma lo status politico di Tunisi, di fatto con il parlamento sospeso dal presidente, rende tutto molto complicato. Per l’Italia la questione è centrale, visto il forte incremento della sbarchi dalla Tunisia, che andranno ad aumentare con l’arrivo dell’estate. Si preme per una iniziativa Ue ( il commissario Paolo Gentiloni è andato a Tunisi di recente), ma al momento non ci sono fatti concreti.