Borrell su F- 16: iniziato l’addestramento
Al via in Polonia. Stoltenberg: primo passo importante, poi gli alleati forniranno gli aerei
Il via libera era stato dato dal presi
dente Joe Biden al G7 di Hiroshima: così ieri la Polonia è stato il primo Paese ad avviare l’addestramento di piloti ucraini all’uso di jet F- 16, di fabbricazione americana. Lo ha detto Josep Borrell, Alto rappresentante della Ue per gli Affari esteri: « Ci vorrà tempo – ha aggiunto a Bruxelles, a un incontro dei ministri della Difesa dell’Unione -. Ma prima si comincia e meglio è » . Presente all’incontro, il ministro polacco Mariusz Blaszczak ha precisato che
Varsavia « è pronta » , e desidera che l’addestramento rientri in un più ampio programma dell’Unione destinato a preparare i militari ucraini a combattere la Russia.
La “coalizione dei jet”, tuttavia, per ora si ferma alla preparazione dei piloti. Come gli Stati Uniti, i Paesi europei che hanno in dotazione i caccia frenano sull’ipotesi di metterli subito a disposizione di Kiev. Ma Borrell è apparso possibilista: « Funziona sempre così – ha detto -: discutiamo, all’inizio qualcuno è riluttante ma alla fine, come è successo con i ( carri armati tedeschi) Leopard, finirà così anche con gli F- 16. Arriverà la decisione di dare questo supporto militare, perché è assolutamente necessario » .
Pur mantenendo sempre una linea di grande prudenza anche il segretario generale della Nato, il norvegese Jens Stoltenberg, ha guardato più lontano: l’inizio dei programmi di addestramento è « un passo importante che ci consentirà di consegnare i cacciabombardieri a un certo punto » . Rivolto a Mosca, Stoltenberg ha aggiunto che in questo modo l’Alleanza fa anche capire che « siamo qui per il lungo termine, e la Russia non può pensare di farci stancare » .
Anche il ministro della Difesa dei Paesi Bassi, Kajsa Ollongren, ha parlato di un « primo passo » che consentirà di finalizzare « i piani che stiamo adottando con la Danimarca e con altri alleati, con i Paesi che potrebbero avere gli F- 16 a disposizione. Ora però questo non è ancora sul tavolo. Sarà la prossima fase » . Paesi Bassi, Danimarca, Regno Unito, Belgio e Polonia sono tra i Paesi che li utilizzano. Oltre ai programmi di addestramento, il Portogallo ha espresso disponibilità a fornire parti di ricambio.
In Giappone Biden aveva riferito agli alleati l’assicurazione avuta dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky: gli F- 16 non verranno mandati in territorio russo. Da parte sua Stoltenberg ripete che addestrare i piloti di Kiev non rende la Nato parte del conflitto: l’Ucraina ha diritto a difendersi, ha aggiunto, e « noi li aiutiamo a esercitare questo diritto » .
A Mosca queste precisazioni non convincono per nulla Dmitrij Medvedev, ormai tra le voci più radicali contro l’Ucraina e l’Europa: più distruttive sono le armi che l’Occidente fornisce, ha avvertito ieri, e « più alto è il rischio di un’apocalisse nucleare » . Una possibilità che la Nato non sembra prendere sul serio, ha aggiunto l’ex presidente della Federazione, ora vicepresidente del Consiglio di Sicurezza: « E la responsabilità sarà solo loro » .
LA MINACCIA
Medvedev ripete: più si danno armi a Kiev più si avvicina l’apocalisse nucleare