Fmi: il Regno Unito eviterà la recessione e la BoE fa il mea culpa su inflazione
La crescita stimata a + 0,4% Georgieva: governo « deciso e responsabile »
Previsioni sbagliate sotto i riflettori ieri a Londra: il governatore Andrew Bailey ha detto che la Banca d’Inghilterra deve « imparare la lezione » dopo gli errori commessi sull’inflazione, mentre il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’economia britannica, ammettendo che non ci sarà recessione quest’anno.
Bailey ha fatto il suo “mea culpa” in una testimonianza alla Commissione Tesoro del Parlamento di Westminster, dichiarando che dopo non essere riuscita a prevedere l’impennata dell’inflazione la BoE deve ora ripensare « come gestire la politica monetaria » .
Il modello di previsione utilizzato finora non ha prodotto risultati attendibili, ha detto il governatore, e deve quindi essere modificato. Ha fallito soprattutto nel sottovalutare prima la rapidità dell’aumento dell’inflazione e poi la lentezza della sua graduale discesa. Il governatore si è difeso dicendo che « dobbiamo prendere decisioni in tempo reale, senza il beneficio del senno di poi » .
L’inflazione britannica resta sopra il 10%, mentre il tasso programmato della Banca è del 2 per cento. L’Ufficio nazionale di Statistica ha fatto sapere ieri che i prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 19,1% in marzo, un incremento superato solo dalla Germania tra le economie avanzate.
Anche Huw Pill, chief economist della BoE, ha detto che i modelli usati dalla banca non prevedono shock improvvisi come la guerra in Ucraina, che ha portato a forti aumenti dei costi dell’energia e dei generi alimentari. « Non possiamo affidarci all’esperienza degli anni 70 e 80 perché troppi altri fattori economici sono cambiati da allora » , ha detto Pill.
Bailey non ha voluto fare previsioni sui tassi d’interesse, limitandosi a dire che « ci stiamo avvicinando al culmine » . La Banca ha alzato i tassi per dodici volte consecutive dal dicembre 2021, portandoli dallo 0,1% all’attuale 4,5%. Molti economisti prevedono che i tassi saliranno ulteriormente al 5% prima della fine dell’anno.
Se la Banca d’Inghilterra è stata aspramente criticata ieri dalla Commissione Tesoro per avere sottovalutato i rischi di inflazione, il Governo britannico è stato lodato dall’Fmi per avere agito « in modo deciso e responsabile » riportando la stabilità dopo la tempesta finanziaria del settembre scorso durante il breve premierato di Liz Truss.
« Dobbiamo riconoscere che c’è stata un’inversione di rotta molto significativa » , ha dichiarato Kristalina Georgieva, direttrice operativa del Fondo.
L’Fmi ha rivisto le previsioni sul Pil britannico dal - 0,3% di aprile a una crescita dello 0,4%, grazie a una
Il governatore Bailey: « Dobbiamo imparare la lezione » . I modelli di previsione dei prezzi risultati inattendibili
ripresa della fiducia dei consumatori, un aumento degli stipendi e una riduzione dell’incertezza post Brexit. La crescita salirà all’ 1% nel 2024 e al 2% nei due anni successivi.
Non si tratta però di un rimbalzo dell’economia, ha precisato l’Fmi nel rapporto pubblicato ieri: « L’attività economica è rallentata molto dallo scorso anno, l’inflazione resta ostinatamente elevata e le previsioni di crescita, per quanto migliorate negli ultimi mesi, restano modeste » . Secondo il Fondo l’inflazione non scenderà al tasso programmato del 2% fino a metà 2025 e bisogna quindi evitare « celebrazioni premature » .
La Georgieva ha detto che i tassi d’interesse devono restare elevati per tenere sotto controllo l’inflazione e ha dato un chiaro consiglio al Governo conservatore di resistere alla tentazione di tagliare le tasse per contentare la base del partito, soprattutto in vista delle elezioni previste per il prossimo anno.
Il cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt ha espresso soddisfazione per la revisione al rialzo delle previsioni sul Pil britannico, dichiarando che ora « le nostre prospettive di crescita sul lungo termine sono migliori di quelle di Germania, Francia e Italia » .