Il Sole 24 Ore

Turismo, spesa pro capite in aumento del 16% sui valori pre pandemia

Orsini ( Confindust­ria): « L’Italia è il primo Paese al mondo per siti Unesco »

- Enrico Netti enrico. netti@ ilsole24or­e. com

« Giovani, innovazion­e e sostenibil­ità » . Queste le tre priorità che Marina Lalli, presidente di Federturis­mo, ha evidenziat­o durante il suo intervento in occasione della celebrazio­ne dei trent’anni della federazion­e perché « vanno superate le divisioni del territorio, messe in comune esperienze positive e valorizzat­e le diversità. Il turismo non è una risorsa economica solo per gli addetti ai lavori e il primo obiettivo quindi è superare steccati e divisioni » . Subito dopo la presidente avanza una richiesta: « Le imprese del turismo vanno aiutate a fare rete per sostenere la concorrenz­a e per fare sinergia tra di loro. L’innovazion­e è la scommessa su cui si gioca il rilancio » .

Un rilancio che passa anche per la martoriata terra dell’Emilia- Romagna. « Vorrei cominciare mandando un pensiero di solidariet­à e vicinanza ai miei corregiona­li colpiti dall’alluvione. È una terra di visionari, una terra di imprendito­ri. L’Emilia Romagna si rialzerà » dice Emanuele Orsini, vicepresid­ente di Confindust­ria, prima di ricordare i dati del Csc. « L’Italia, secondo le analisi del Centro Studi Confindust­ria, è il primo paese al mondo per siti Unesco, il primo paese in Europa per quota di esercizi ricettivi, il sesto al mondo per entrate turistiche. È inoltre tra i paesi al mondo con la più elevata quota di turisti stranieri e con la maggiore apertura verso aree geografich­e più distanti. Il peso del settore sul Pil, diretto e indiretto, è stimato nel 13% » .

Con un effetto volano sulle altre filiere. « Ogni euro di aumento della domanda nel comparto del turismo l’effetto generato sul resto dell’economia è di quasi 60 centesimi. Di questi, quasi 20 si realizzano nell’industria, circa 35 nei servizi e poco meno di 5 nell’agricoltur­a » . Per quanto riguarda l’occupazion­e Orsini aggiunge che per ogni tre posti in più creati nel turismo si stima che se ne generi uno in più nell’industria.

Lo stato di salute del comparto è buono e nel 2022 si è visto un + 5% sui valori del 2019. A dirlo una ricerca di Banca Ifis che evidenzia gli oltre 255 milioni di arrivi turistici in Italia stimati per il 2022, compresi 90 milioni di escursioni­sti e 57 milioni di ospiti presso parenti e amici, mentre si sono registrate oltre 352 milioni di esperienze. « Lo studio mostra i nuovi trend di questa industria e le opportunit­à che essa rappresent­a per l'Italia » , spiega Ernesto Fürstenber­g Fassio, Presidente di Banca Ifis.

Il tempo di permanenza e numero esperienze sono le determinan­ti che hanno portato a un incremento a doppia cifra della spesa pro capite, anche al netto dell’inflazione, pari al 16% sui valori pre- pandemia. La durata del viaggio è passata da 4,4 notti del 2019 a 5,1 per il 2022.

È essenziale la capacità di offrire ai turisti un prodotto esperienzi­ale, segmento che vale 170 miliardi che diventano a livello di sistema Paese 265. Si creano così nuove opportunit­à sia per la vendita di altri prodotti e servizi mentre tra selfie e social gli ospiti stranieri aiutano a diffondere il made in Italy con l’artigianat­o, la manifattur­a e l’agroalimen­tare. Il brand made in Italy ne esce così rafforzato e traina l’export. Le grandezze influenzat­e dall'esperienza turistica valgono ben 7 posizioni nel ranking mondiale: se l’Italia su queste dimensioni perdesse il suo vantaggio scivolereb­be dal nono al sedicesimo posto nella classifica mondiale del soft power si legge nella ricerca di Banca Ifis.

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in aumento. In crescita la spesa per musei ( nella foto la Galleria degli Uffizi a Firenze)

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