Il Sole 24 Ore

La spinta dell’adesione tacita

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Una spinta importante alle iscrizioni alla previdenza complement­are dei lavoratori della moda è arrivata dall’adesione tacita, ossia l’adesione dei lavoratori che, non esprimendo alcuna scelta sulla destinazio­ne del loro Tfr, sono iscritti in automatico dall’azienda a Previmoda. La legge sul Tfr, entrata in vigore a gennaio 2007, prevedeva che tutti i dipendenti in forza dovessero decidere entro sei mesi a chi destinare il proprio Tfr: al fondo pensione oppure all’azienda. La stessa decisione è ora in capo a tutti i nuovi assunti che, entro sei mesi dalla data di assunzione, devono compiere questa scelta con il modulo rilasciato dall’azienda. Il Tfr di chi non effettua la scelta, i cosidetti silenti, sarà destinato, secondo quanto stabilito dalla legge, al fondo di categoria. Gli iscritti silenti rinunciano però a uno dei più grandi vantaggi di Previmoda: il contributo del datore di lavoro. Infatti, in caso di adesione tacita, l’azienda è tenuta a versare al fondo il solo Tfr che, per legge, sarà associato al comparto d’investimen­to Garantito. Iniziative del legislator­e come questa hanno sensibiliz­zato e aumentato la consapevol­ezza sulla previdenza complement­are da parte dei lavoratori che rappresent­a oggi un fattore di debolezza. I numeri ci dicono però che il welfare unificato della moda sta aumentando le adesioni e che l’attuale dinamica che si osserva non è centrifuga, ossia non si stanno vedendo aziende che fanno riferiment­o a Sanimoda e Previmoda e che se ne vanno, ma è centripeta, ossia le aziende grandi che finora hanno fatto da sole, stanno cominciand­o ad avere una progressiv­a consapevol­ezza che i servizi sono buoni, efficienti e portano vantaggi significat­ivi, grazie appunto alle economie di scala.

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