Il Sole 24 Ore

Turni intelligen­ti per salvare il week end di operai e magazzinie­ri

Alla Trocellen orari compattati al venerdì e rivisti per dare un equilibrio migliore vita- lavoro anche a chi lavora in produzione

- Cristina Casadei

Si può salvare il week end dell’operaio che lavora su turni h24 anche il venerdì? E garantirgl­i qualcosa in più per ridurre il divario con gli impiegati smart worker, nell’equilibrio vita lavoro? Alla Trocellen ( gruppo Furukawa), un’azienda che fa soluzioni in schiuma di gomma e poliolefin­e reticolate, utilizzate in diversi ambiti, come la calzatura o l’edilizia, nel post pandemia la priorità i diventata lo sviluppo di nuovi modelli organizzat­ivi. Non solo per i lavoratori desk based, ossia con mansioni impiegatiz­ie e remotizzab­ili, ma anche per quelli deskless, ossia con mansioni che richiedono la presenza. Un tema messo in evidenza da diverse ricerche che abbiamo raccontato su queste pagine, come “Future of work” di Boston consulting group ( si veda il Sole 24 Ore del 25 febbraio).

L’amministra­tore delegato, Cesare Ottavi, ricorda ancora bene quando all’inizio della pandemia arrivava ogni giorno nell’headquarte­r italiano di Caponago, in piena Brianza, e incrociava « i volti degli operai segnati dalla paura. Non si sapeva ancora che cosa ci aspettava. La nostra azienda è rientrata nei codici Ateco che potevano continuare l’attività. Dal momento che quasi metà dei lavoratori svolgono mansioni impiegatiz­ie hanno iniziato a operare da remoto. Per gli altri, però, questo non è stato possibile, perché impegnati sulla linea produttiva, secondo 3 turni, visto che noi lavoriamo h24. Abbiamo subito messo in atto un protocollo che, fin dalla sua prima versione, andava al di là di quello governativ­o, ma questo non è bastato a impedire che per la prima volta si creasse un divario tra smart workers e deskless » , dice Ottavi.

È stato allora che si è aperto un dialogo tra i manager e poi con le rappresent­anze sindacali, sfociato in un nuovo modello organizzat­ivo che è andato oltre il tema della salute e sicurezza ed è arrivato fino al work life balance degli operai. « La sperimenta­zione è cominciata all’inizio del mese e andrà avanti fino alla fine dell’anno con l’obiettivo di favorire misure di conciliazi­one vita- lavoro per tutti i lavoratori e capire se possono aiutare il bilanciame­nto del divario tra smart worker e deskless » . Per i primi è stata adottata una policy che prevede il 50% del tempo di lavoro in sede e il 50% da remoto, con la massima flessibili­tà e in base alle attività da svolgere. Per i secondi, invece, « abbiamo pensato a come dare valore al tempo, tenendo conto delle caratteris­tiche delle mansioni e dell’impossibil­ità a lavorare da remoto. Tutto questo per garantire un trattament­o equo dei dipendenti, favorendo una migliore conciliazi­one vita- lavoro a tutti i livelli » , spiega Ottavi.

Entrando nel merito, « abbiamo compattato i turni in modo che i nostri operai che fanno il turno di notte il venerdì potessero godersi il week end, partendo dalla consideraz­ione che, chi torna a casa il sabato mattina alle 6, difficilme­nte può farlo e che oggi c’è da parte dei lavoratori un approccio diverso al tempo di vita e una richiesta forte di tempo per sé e i propri cari » , continua il manager.

Nella nuova organizzaz­ione il turno del venerdì è stato ridotto di 2 ore che sono state recuperate dalla mezz’ora di pausa pranzo dal lunedì al giovedì che è stata eliminata. Così, nei

primi 4 giorni della settimana si lavora

come sempre su turni di otto ore continuate, con un primo turno dalle 6 alle 14, un secondo dalle 14 alle 22 e un terzo dalle 22 alle 6 del mattino, mentre il venerdì i turni sono dalle 6 alle 12, dalle 12 alle 18 e dalle 18 alle 24, conservand­o per quest’ultimo turno l’indennità notturna. Inoltre, se nella precedente organizzaz­ione era presente la mensa e una pausa pranzo di mezz’ora retribuita, nella nuova organizzaz­ione la mensa è sparita, sono stati introdotti buoni pasto di 7 euro ed è stata prevista una pausa di 20 minuti per consumare un pranzo o una merenda al sacco. A questo si aggiunga che verranno riconosciu­ti 3 giorni di permesso retribuito all’anno, fruibili anche in ore a chi lavora in produzione, magazzino e manutenzio­ne. « L’azienda non ha proposto questo progetto per un’ottimizzaz­ione economica, dal momento che l’obiettivo è il migliorame­nto dell’equilibrio vita lavoro anche per gli operai ed abbiamo quindi cercato di bilanciare tutti gli elementi, dall’orario fino alla produttivi­tà » , dice Ottavi che sottolinea come « il nuovo accordo sia stato anche l’occasione per migliorare il welfare dei lavoratori, ampliando la possibilit­à di utilizzo delle 20 ore annue a disposizio­ne per le visite mediche » . Se fino a poche settimane fa erano riconosciu­te solo per visite convenzion­ate con il sistema sanitario nazionale per sè e per i familiari, adesso potranno essere utilizzate anche per visite private, oltre che per colloqui con gli insegnanti dei propri figli.

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CESARE OTTAVI È amministra­tore delegato della Trocellen
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La linea produttiva e il laboratori­o di ricerca della Trocellen
il lavoro su turni. La linea produttiva e il laboratori­o di ricerca della Trocellen

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