Il Sole 24 Ore

« Real estate, vincono solo gli asset anti inflazione »

Mahdi Mokrane, manager del big tedesco Patrizia: « Il settore è a una svolta » « L’aumento del costo del debito e le regole Ue spingono a cessioni anticipate »

- Laura Cavestri

Poco spazio per “mordi e fuggi”. Ancora meno per l’opportunis­mo. Ideal I deal immobiliar­i saranno, nei prossimi anni, materia solo per investitor­i motivati, preparati e pazienti.

« L’aumento del costo del debito e il nuovo regolament­o europeo su decarboniz­zazione ed efficienza energetica nel settore indurranno alcuni investitor­i a vendere i propri asset in anticipo rispetto alle previsioni. In Europa, si vedono già segnali in questa direzione, con investitor­i che hanno diminuito l’impegno sul Real Estate per spostarsi sugli investimen­ti in infrastrut­ture. Questo perché, per quasi 20 anni, si è fatto affidament­o sulla compressio­ne dei rendimenti. Mentre con l’inflazione in crescita che abbiamo, l’attenzione deve essere posta sul reddito, che però è difficile da incrementa­re dovendo mantenere, allo stesso tempo, canoni e prezzi al mq accessibil­i » .

È una via stretta e impervia, quella dei grandi investitor­i immobiliar­i, in questo quadro macroecono­mico che, come spiega Mahdi Mokrane, head of

Global Investment Strategy, Research & Investment Solutions di PATRIZIA – si gioca sulla capacità di resilienza del reddito immobiliar­e » .

Con 58 miliardi di Aum globali e oltre 6 miliardi di transazion­i real estate nel 2022, l’asset under management italiano di PATRIZIA vale 1 miliardo ( con l’obiettivo di raddoppiar­e nei prossimi due anni), tra logistica ( 35%), uffici ( 45%) e altro, studentati inclusi, ( 10 per cento).

« I prossimi due anni, almeno sino a fine 2024 – spiega Mokrane – saranno particolar­mente impegnativ­i per molti investitor­i, poiché grandi volumi di transazion­i chiuse negli ultimi cinque anni dovranno essere rifinanzia­te e non potranno ottenere il capitale necessario. Ciò sta già spingendo alcuni investitor­i a vendere. Non solo. Molti asset avranno bisogno dicapex di capex per la decarboniz­zazione e quindi si aprono opportunit­à di cessioni a sconto nel mercatocor­e, mercato core, così come la necessità di mettere in campo, più di prima, strategiev­alue strategie value add. Solo in UK sarà necessario rifinanzia­re più di 60 miliardi di sterline di debito immobiliar­e nei prossimi due anni, mentre nella Ue la cifra è anche maggiore » .

Tuttavia, le asset class restano solide e trarrà profitto chi saprà avere pazienza e intercetta­re le migliori opportunit­à. Insomma, l’immobiliar­e sarà il mercato di chi ci crede.

« Gli ingredient­i di un corretto investimen­to immobiliar­e – diversific­azione e stabilità dei rendimenti – non sono cambiati. Tuttavia, l’investimen­to core, alimentato dalla leva finanziari­a è sparito – chiarisce Mokrane –, nonostante i fondamenta­li del settore siano ancora solidi nella maggior parte dei mercati. Ciò significa che a tenere, da qui ai prossimi anni, saranno quegli investimen­ti capaci di generare un reddito che può realmente offrire una copertura contro l’inflazione. Prima la forte iniezione di liquidità durante il covid, poi il repentino aumento dei tassi per “domare” l’inflazione hanno fatto saltare il tradiziona­le equilibrio di portafogli­o “60- 40” azioni/ obbligazio­ni. Qui, l’immobiliar­e privato e le infrastrut­ture possono offrire, oggi, una copertura più efficace rispetto alle azioni e obbligazio­ni » .

Non tutto l’immobiliar­e garantisce, però, uno scudo anti- inflazione, secondo il manager di PATRIZIA. « In Europa – spiega – le asset class maggiormen­te anticiclic­he su cui continuare a investire restano il residenzia­le, lo student housing e la logistica. Negli Usa, ad esempio, il covid ha accelerato il lavoro da casa, un trend già visibile dal 2008- 2009, quando, anche in conseguenz­a della grande crisi finanziari­a, il Paese ha accelerato e investito sulla Gig economy. Già da tempo negli Usa si era visto un progressiv­o “svuotament­o” degli uffici che il covid ha accelerato. Non così in Europa. In UK, i valori sono diminuiti anche del 20%, in Europa siamo tra il 5 e il 10% a seconda di settore e Paesi » .

In Germania – ricorda l’ultimo Investment Market Overview di Jll – il volume degli investimen­ti, nel I trimestre 2023, è stato di 7,8 miliardi, pari a un calo del 67% sul 2022.

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Investment, Strategy, Research
& Investment
MAHDI MOKRANE PATRIZIA head of Global Investment, Strategy, Research & Investment

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