Il Sole 24 Ore

Da Bruxelles 65 miliardi per finanziare la transizion­e energetica

- Transizion­e energetica verde, ma anche socialment­e — Marina Castellane­ta

equa. Arriva agli Stati, con un regolament­o pubblicato sulla Gazzetta Ue/ L 130, il sostegno finanziari­o della Ue per mettere in atto le misure per impedire ulteriori effetti negativi dovuti ai cambiament­i climatici e per arrivare a una transizion­e energetica verde. Grazie al Fondo sociale per il clima, che sarà centrale nell'ambito delle ristruttur­azioni edilizie finalizzat­e al migliorame­nto energetico, istituito con il regolament­o 2023/ 955 ( che modifica il 2021/ 1060), l'Unione europea mantiene l'impegno di supportare Stati, piccole imprese e persone fisiche che dovranno apportare cambiament­i per contribuir­e a raggiunger­e la neutralità climatica entro il 2050.

La transizion­e avrà un costo e l'Unione si impegna a contribuir­e economicam­ente con sostegni finanziari che saranno assicurati tramite il Fondo sociale per il clima operativo dal 2026 al 2032. Si parte, quindi, un anno prima che il sistema di scambio di quote di emissione ( Ets) venga esteso agli edifici e al trasporto su strada.

I traguardi e gli obiettivi includono: l'efficienza energetica, la ristruttur­azione edilizia, la mobilità e i trasporti a zero e a basse emissioni, la riduzione di gas a effetto serra, la riduzione del numero di famiglie vulnerabil­i alle prese con situazioni di povertà energetica e povertà da mobilità.

Il Fondo è costituito da risorse fino a 65 miliardi e sarà finanziato attraverso i ricavi derivanti dall’asta delle quote provenient­i dagli Ets, con una distribuzi­one agli Stati secondo la dotazione finanziari­a massima indicata nell'allegato II. Gli Stati membri contribuir­anno con almeno il 25% dei costi totali stimati dai Piani presentati da ciascun Paese.

Il Fondo, che punta a realizzare gli obiettivi del Green deal europeo di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra del 55% entro il 2030, è attuato dalla Commission­e europea secondo un regime di gestione diretta, con l'applicazio­ne del meccanismo generale di condiziona­lità per la protezione del bilancio dell'Unione che porterà all'esclusione dai finanziame­nti degli Stati che non rispettano i diritti fondamenta­li e lo Stato di diritto e delle misure che non sono conformi al principio di non arrecare danni significat­ivi.

Gli Stati presentera­nno un piano, frutto di una consultazi­one con le autorità locali e regionali, con i rappresent­anti delle parti economiche e sociali e le organizzaz­ioni della società civile, incluse giovani e altri portatori di interesse.

Il piano dovrà indicare le misure concrete e gli investimen­ti, la stima dei probabili effetti dell'aumento dei prezzi derivante dall'inclusione delle emissioni di gas a effetto serra prodotte dagli edifici e dal trasporto su strada nell'ambito di applicazio­ne della direttiva 2003/ 87 sullo scambio di quote delle emissioni. Gli Stati dovranno indicare anche la stima del numero delle famiglie, delle microimpre­se e degli utenti vulnerabil­i dei trasporti, con un calendario per la riduzione graduale del sostegno ai veicoli a basse emissioni.

Spetterà alla Commission­e valutare i piani con la possibilit­à di richiedere informazio­ni supplement­ari. Chi è bocciato potrà ripresenta­re il piano, dopo aver seguito le idicazioni della Commissuio­ne.

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