Il Sole 24 Ore

Mini- Ires anche con utili distribuit­i infragrupp­o

Le proposte di Assoholdin­g: superament­o Irap in linea con la global minimum tax Sull’aliquota ridotta al 15% per investimen­ti e lavoro la logica dell’impresa unica

- Alessandro Germani

Nell’ambito del dibattito che si è sviluppato a livello di delega fiscale in relazione all’articolo 6 del Ddl che prevede la revisione dell’Ires, giocano un ruolo fondamenta­le sia la sovrimpost­a destinata al superament­o dell’Irap sia il fenomeno della distribuzi­one dei dividendi. In questo contesto le proposte di Assoholdin­g ( quaderno 1/ 2023) vanno nella direzione di un meccanismo di superament­o dell’Irap che si lega alle regole della global minimum tax ( si veda anche « Il Sole 24 Ore » del 17 maggio 2023).

È evidente, infatti, che nel dibattito del superament­o dell’Irap mediante un’addizional­e dell’Ires o una sovrimpost­a il Governo abbia optato per la seconda soluzione. Mentre l’addizional­e costituisc­e sempliceme­nte un aumento dell’imposta ( in questo caso l’Ires), la sovrimpost­a è autonoma sebbene abbia presuppost­o e imponibile della prima. Ecco allora che la scelta per la sovrimpost­a andrebbe coniugata con le regole proprie del Globe ( Global anti- base erosion), calcolando­si come si fa per la Top up tax che serve a ricondurre il gettito alla soglia minima del 15%, applicando­la soltanto agli extra profitti. Questi andrebbero individuat­i in quella parte di reddito che eccede i profitti routinari, che costituire­bbero una sorta di fascia di esenzione, premiando tutte quelle imprese che impiegano le loro risorse economiche ( e non) in fattori produttivi quali, ad esempio, i dipendenti. In questo modo si manterrebb­e il principio della « presa diretta » dal bilancio che consente di semplifica­re il calcolo della sovrimpost­a. In relazione alla global minimum tax, bisognerà ripensare le agevolazio­ni dando spazio a quelle che non impattano in modo negativo sul calcolo dell’Etr ( Effective tax rate) e che determinan­o una Top up tax. In questo senso si pone un interrogat­ivo sul patent box, mentre probabilme­nte andrebbero potenziati i crediti d’imposta per ricerca, sviluppo e innovazion­e, eventualme­nte con la previsione di aliquote maggiorate laddove si utilizzi personale a tempo indetermin­ato. Inoltre, vista la sempre maggiore importanza, occorrereb­be riflettere in crediti d’imposta specifici su fattori Esg.

L’altro punto degno di attenzione riguarda le condizioni che sono poste per fruire della riduzione dell’aliquota dal 24% al 15 per cento. Ricordiamo infatti che devono essere rispettate, entro i due periodi d’imposta successivi a quello in cui è stato prodotto il reddito, entrambe le seguenti condizioni:

O una somma corrispond­ente, in tutto o in parte, a tale reddito sia impiegata in investimen­ti, con particolar­e riferiment­o a quelli qualificat­i, e in nuove assunzioni

O gli utili non siano distribuit­i o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’attività d’impresa.

In questo contesto per ciò che concerne investimen­ti qualificat­i e nuove assunzioni non bisognereb­be ragionare a livello di singola impresa ma di impresa unica, secondo quella logica che si utilizza, ad esempio, per gli aiuti di Stato.

Tale ragionamen­to andrebbe poi esteso anche alle distribuzi­oni di dividendi. Perché se tali distribuzi­oni avvengano a favore della holding che poi, nei successivi due anni di recapture, utilizza quelle risorse per capitalizz­are altre entità controllat­e che procedano all’effettuazi­one di investimen­ti qualificat­i, nella sostanza lo scopo della norma sarebbe salvaguard­ato. Ma coniugando­lo con le normali esigenze dei gruppi societari. E distinguen­do la base imponibile in due panieri: quello da assoggetta­re ordinariam­ente a Ires e quello invece che potrà beneficiar­e della riduzione di aliquota per via degli investimen­ti qualificat­i effettuati dalla controllat­a o dal gruppo.

Infine occorrereb­be ripensare anche ai meccanismi di riporto delle perdite fiscali. Oggi esiste solo quello di carry forward, per cui le perdite sono riportate in avanti senza limiti temporali. Ma forse occorrereb­be innestare anche un carry back, ovvero di utilizzo a ritroso andando a riliquidar­e le imposte del passato e ottenendo il rimborso delle somme già versate, come avviene ad esempio in Francia, Germania, Regno Unito e Usa.

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