In Romagna spiagge pronte Pesa l’incognita inquinamento
Presto i primi esiti dell’Arpa sull’acqua di mare. Operatori ottimisti. La ministra Santanchè: « Tutti al lavoro perché non arrivino disdette dall’estero »
Dal bagno Milano di Cesenatico, quello proprio sotto al grattacielo, fino al bagno 40 di Rimini, la questione è una sola. L’onda emotiva dell’alluvione in Romagna penalizzerà la stagione della Riviera?
Dopo la mareggiata, le spiagge sono già state rimesse a posto. Qualcuno tratta la sabbia ancora bagnata con piccoli trattori, altri stanno finendo di montare gli ombrelloni. « Qualche disdetta c’è stata – racconta Oriano Vannucci dal suo capanno davanti al mare – perché la gente pensava che l’arenile fosse distrutto. Abbiamo dovuto pubblicare i nostri video sui social per far vedere che Rimini è già pronta a ripartire. Ma non tutti ci credevano. La settimana scorsa avevo un solo turista, è bastato far vedere la sua foto per avere tantissimi commenti. Quasi tutti d’incredulità per come fossimo già in una situazione di normalità » .
Le onde nei giorni della tempesta sono arrivate fino a sfiorare la strada e l’acqua è scesa in profondità.
Se la città se l’è cavata, la questione più difficile è quella dei detriti che dai fiumi sono stati scaricati in mare. Squadre speciali, con decine di operatori di Hera, hanno messo in piedi una raccolta straordinaria riuscendo a ripulire decine di chilometri del litorale in poco tempo.
Nonostante questo, i timori per il futuro non sono certo svaniti. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, è arrivata ieri a Rimini per presentare la campagna di comunicazione “L’Emilia- Romagna ti aspetta” e una serie di misure a sostegno della promozione turistica dei territori colpiti dal maltempo.
« Tutti insieme – ha detto - stiamo lavorando perché non arrivi neanche una disdetta dall’estero. Partiremo con una campagna promozionale diretta ai principali mercati turistici di riferimento: Germania, Francia, Svizzera e Austria » .
« Le ragioni per venire in vacanza qui da noi ci sono tutte » ha sottolineato il presidente della Regione Emilia- Romagna, Stefano Bonaccini. Ivana Jelinic, dell’Ente nazionale del turismo, ha invece spiegato che « l’obiettivo saranno gli aeroporti e stazioni di città come Amsterdam, Berlino, Stoccarda, Copenhagen » . Ma non solo. La promozione vuole arrivare anche agli italiani, « per dire che non ci saranno problemi nel trascorrere in tranquillità le ferie » .
L’incognita principale resta però quella della qualità delle acque del mare. Da Ravenna fino a Riccione, i fiumi che attraversano la Romagna e scaricano sulla Riviera sono tanti. I loro nomi sono ormai tragicamente associati alle piene che hanno provocato immensi danni nelle città e nelle campagne. Il Reno che arriva da Bologna, con il suo affluente Santerno che scende invece da sopra Imola. Santerno che ha sommerso Sant’Agata e Conselice. Poi il Canale Nord Reno, che raccoglie tutte le acque basse delle campagne. Il Lamone, che ha ferito Faenza e l’Appennino. Poi scendendo l’Uniti e il Bevano. Il Savio, che passa da Cesena. Infine i canali delle saline di Cervia, il Rubicone, l’Uso e il Marecchia.
In molte zone vicino alle foci il colore del mare è ancora cupo. A Lido di Savio e a Lido di Classe, nel Ravennate, si trovano montagne di legnami. Fino poco prima dell’orizzonte, il colore che domina è quello giallastro della piena. Solo al largo si trasforma in blu.
La Capitaneria non ha ancora dato il via formale alla stagione balneare . L’apertura si avrà solamente con il mese di giugno. Tra pochi giorni. Una data importante perché solo allora la regione Emilia- Romagna farà le prime analisi di qualità dell’acqua. Dirà dove si può fare il bagno e dove invece è sconsigliato.
Al lido Milano di Cesenatico il bagnino è ottimista: « Alcuni privati hanno già fatto degli esami, mi dicono che la situazione sembrerebbe sotto controllo » .
‘ « Le ragioni per venire in vacanza qui ci sono tutte » ha sottolineato il presidente della Regione Bonaccini