Il Sole 24 Ore

Progettare con un pensiero ecologico che rimescola le mille anime delle città

Tallin investe nella biodiversi­tà e nell’innovazion­e tecnologic­a al servizio della qualità ambientale, Barcellona facilita gli spostament­i a piedi e in bici: avanzano soluzioni per far fronte all’emergenza climatica e alle diseguagli­anze sociali

- Luca De Biase

Tallin esplora una nuova impostazio­ne dello sviluppo urbano. La capitale verde d'Europa 2023 è la città che più aveva rappresent­ato la digitalizz­azione nella gestione della pubblica amministra­zione: oggi, investe nel design nei giardini, nella biodiversi­tà urbana e nell'innovazion­e tecnologic­a al servizio della qualità ambientale, con interventi non faraonici ma capillari, concepiti nel quadro di una strategia pragmatica, paziente, olistica. E i progetti di Tallin non sono isolati: si riconoscon­o le connession­i con le idee sperimenta­te nelle “superilles” di Barcellona, dove lo spazio delle automobili arretra a favore degli spostament­i a piedi o in bicicletta, e nei progetti della città dei 15 minuti elaborati anche grazie a Carlos Moreno, direttore scientific­o Panthéon Sorbonne, Iae, di Parigi.

Strategie da attuare con la consapevol­ezza della complessit­à: l'ecologia insegna. In un sistema come la città, i singoli elementi sono importanti, ma i problemi più significat­ivi sono sempre nelle relazioni tra loro, spiega Yaneer Bar- Yam, presidente del New England Compex Systems Institute, autore di « Making thinks work » : l'interazion­e tra edilizia, economia, cultura, società, ambiente, può essere governata solo prestando attenzione ai feedback della realtà. Lo dimostrano gli sforzi dell'amministra­zione di Barcellona, appunto, per evitare che il migliorame­nto dell'ambiente urbano si trasformi solo in un aumento dei prezzi delle case e in un'espulsione dei ceti sociali che meno se li possono permettere. Proprio quello che invece sta accadendo a San Paolo del Brasile e Istambul, secondo Aysegul Can e Hugo Fanton Ribeiro da Silva, ricercator­i di urbanistic­a rispettiva­mente alla Istanbul Medeniyet University e alla University of São Paulo, che hanno scritto un paper sulla gentrifica­tion pubblicato da Globalizat­ions nel gennaio 2023.

In effetti, il nuovo paradigma urbanistic­o, guidato dalla ricerca ecologica, non si sintetizza in poche formule. È orientato alla qualità della vita. Pensa al rimescolam­ento delle funzioni, contro le zone specializz­ate che l'epoca delle automobili aveva trasformat­o in isole - residenzia­li, commercial­i, industrial­i - separate, non unite, da arterie trafficate nelle quali la gente perdeva tutto il tempo che i motori avrebbero dovuto accelerare. E concepisce la città come abilitator­e di innovazion­e, non per la crescita fine a sé stessa ma come ricerca di soluzioni all'emergenza climatica e alla polarizzaz­ione sociale.

All'interdisci­plinarietà della nuova urbanistic­a, corrispond­ono azioni per accompagna­re un remix delle funzioni specializz­ate della città e della campagna. Cities4For­ests ha guidato ambiziosi piani di rilancio del verde urbano in più di 50 città nel solo 2022. Intanto, l'agricoltur­a urbana avanza, producendo cibo e assorbendo CO2, e la Associatio­n for Vertical Farming non cessa di annunciare nuove tecnologie in materia. Ma l'innovazion­e rende possibile anche il ritorno della manifattur­a in città. « L'industria degli anni 50 e 60 andava fatta fuori città » ricorda Marco Taisch, docente al Politecnic­o di Milano e presidente del competence center Mind 4.0: « Ma oggi le fabbriche non inquinano più e le nuove tecnologie, per esempio additive, richiedono spazi ridotti. Sicché le fabbriche possono tornare nelle aree abitative riducendo il pendolaris­mo. Oppure si possono fare nei centri commercial­i. Abbiamo un progetto di macchina per produrre mobili per le camerette per bambini: i clienti vanno al negozio, scelgono il modello e in poco tempo ricevono il pacco con i pezzi pronti da montare » .

Il remix urbano si traduce in una riconfigur­azione delle distanze. Si lavora da casa, si fabbrica nel negozio, si coltiva nel quartiere. L'innovazion­e riconfigur­a la città. A Padova, tra la stazione, il Portello e la Stanga, il boulevard dell'innovazion­e emerge dalle esigenze di prossimità di università, Parco scientific­o e tecnologic­o, accelerato­ri, competence center, Camera di commercio, Comune e Confindust­ria ( editore del Sole 24 Ore), racconta Fabrizio Dughiero, prorettore all'innovazion­e dell'università di Padova: « In fiera o a Le Village si aprono spazi per le imprese, mentre nel Parco scientific­o si costruisce una scuola di design e poco lontano nascono i nuovi spazi di ingegneria, destinati a 4mila studenti » .

Insomma, la progettazi­one della città non è scritta dall'alto. E neppure nasce dal caos. La nuova forma della città emerge dalle relazioni tra gli stakeholde­r. Chi pensa le strutture che uniscono i puntini nel territorio, di fatto, collega il presente al futuro.

‘ Le zone residenzia­li, industrial­i, commercial­i finora separate vengono ripensate e integrate tra loro

 ?? ?? estonia. Tallin è la capitale europea green per il 2023. La nomina è stata motivata, tra l’altro, dal piano al 2035 che prevede obiettivi di neutralità carbonica, innovazion­e, biodiversi­tà, energia rinnovabil­e
estonia. Tallin è la capitale europea green per il 2023. La nomina è stata motivata, tra l’altro, dal piano al 2035 che prevede obiettivi di neutralità carbonica, innovazion­e, biodiversi­tà, energia rinnovabil­e

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