Bianco e nero, l’ispirazione che nasce dai contrasti
Oltre il colore. I designer continuano a esplorare la forza del classico binomio attraverso l’essenzialità di forme, geometrie e materiali
Al contrario di quanto potrebbe sembrare, nell’interior design il binomio bianco/ nero, che unisce due opposti ed esplora il tema dell’essenza ( prima del colore, senza il colore), non è ripetitivo, né austero o privo di narrativa. Come un cilindro da cui si estraggono prodigi sempre nuovi, continua a ispirare creazioni che mirano alla quiete visiva, all’astrazione ( non priva di fantasia), alla chiarezza; qualità tanto più preziose in un panorama come quello attuale, chiassoso e affollato di oggetti e colori.
Nella proposta di De Padova, ad esempio, l’incontro del bianco con il nero è dominante e passa attraverso i materiali. La nuova collezione dell’azienda è definita dai due non- colori, con pezzi semplici, discreti, composti. Una sorta di equilibrio zen, ben espresso nella sedia Ami di Yabu Pushelberg, lo studio nordamericano di George Yabu e Glenn Pushlberg, designer che si identificano con uno stile lussuoso, ma che in questa seduta hanno optato per la sublimazione di elementi e dettagli della club- chair francese degli anni Venti. Non a caso, visto che in quel decennio del Novecento era in pieno sviluppo l’Art Déco, che utilizzava il binomio bianco/ nero come canone estetico ricorrente. La struttura di Ami è in massello di frassino tinto carbone, la scocca imbottita e rivestita in bianco; proporzioni, linee ed equilibrio compositivo fanno il resto. Approfondisce questo tema cromatico anche Elisa Ossino, con la linea di divani e tavolini Honoré, sempre per De Padova: ai divani, dalle linee organiche e stondate, sono affiancati due tavolini a tre piedi, con piano tondo leggermente irregolare. Il primo è in marmo bianco Carrara o Calacatta, il secondo in marmo nero Emperador Dark; quest’ultimo, più ampio e basso, presenta un foro circolare sul piano, accanto al margine, in cui inserire una gamba del primo, così da costituire una composizione sfalsata, ma profondamente armonica, dei due elementi.
Antoniolupi, che ha esteso il catalogo dall’arredobagno altotal al total living, indaga da tempo il filone bianco/ nero grazie alla collaborazione con Gumdesign, il duo toscano composto da Laura Fiaschi e Gabriele Pardi, che per l’azienda hanno sviluppato un’intera linea programmaticamente chiamata Tralerighe, in cui rette orizzontali, verticali e oblique, nere o bianche, si intersecano e generano griglie leggere, in scale differenti. Un filtro grafico per una proposta di interior in cui la geometria diviene abito, la modularità si moltiplica tra positivo e negativo. Nascono così il letto e la poltrona Sistema TLR ( Tralerighe), dai volumi squadrati e rivestiti con tessuti solcati da profilature ortogonali, gli stessi che rivestono i pouf Paesaggi Sospesi, dai corposi volumi imbottiti rettangolari e circolari, sostenuti da sottili strutture metalliche.
I fogli bianchi riquadrati, che dai primi anni di scuola ci accompagnano nel redigere appunti e conti, sono stati gli ispiratori della collezione Quaderna, che i progettisti di Superstudio elaborarono tra il 1969 e il 1972, rivestendo una serie di tavoli, tavolini e consolle in laminato bianco percorso da una quadrettatura nera con interasse di 3 cm. La ormai mitica collezione, prodotta da Zanotta fin dal 1972, si arricchisce, quest’anno, di un mobile contenitore basso per la tv, di una madia per la sala da pranzo e di uno specchio da poggiare a terra. In ogni pezzo della linea Quaderna l’assemblaggio manuale degli elementi richiede una precisione assoluta, necessaria a garantire l’effetto continuo della griglia e il senso di una superficie che si autogenera e si espande ( per questo definita “supersuperficie”).
Guarda, invece, alla fantasia multiforme e organica della natura il nuovo divano per esterni di Roberto Cavalli Home Interiors, il pezzo principale di una collezione che gioca su richiami esotici in chiave bianconera. Il divano, composto da volumi geometrici a più livelli, assemblati a formare un’isola di comodità, porta il nome di Dahlak, arcipelago del Mar Rosso in cui la barriera corallina è incontaminata. Gli elementi che compongono Dahlak sono rivestiti in differenti tessuti che richiamano i manti di animali esotici ( zebra, giraffa, giaguaro).
I motivi in bianco e nero sono anche la cifra dell’artista svizzera Claudia Comte, nota per la sua opera incentrata su grafismi di onde, greche, archi, riquadrature, linee. Uno dei suoi disegni a zig- zag è divenuto il rivestimento di tre modelli dei noti contenitori modulari USM Haller: proposti in edizione limitata al recente FuoriSalone, finanzieranno un’iniziativa realizzata con The Skateroom a favore di Seven Hills, no- profit a supporto dei giovani a rischio in Giordania.
Gioco e rigore, fantasia e chiarezza sono alla base del nuovissimo lampadario a sospensione Pic- astic, firmato da Andreas Walther per l'azienda Ingo Maurer, fondata dal grande light designer scomparso nel 2019. Pic- a- stic è composto da un corpo centrale in vetro, contenente la fonte luminosa, abbracciato da un elastico nero in cui infilare e disporre, secondo il proprio gusto, cinquanta bastoncini bianchi e neri ( più due rossi). Il richiamo è al celebre gioco Mikado, che il progettista a ha voluto immortalare nell’attimo prima che le bacchette vengano rilasciate sul tavolo. Nel conformare l’originale paralume, l’acquirente ( o chi per esso) può aggiungere le bacchette, toglierle, raddrizzarle, inclinarle, spostarle verso l'alto o verso il basso, in un processo giocoso e generativo che ne estende la creazione all’infinito.