Come potenziare ChatGpt, tutto quello che c’è da sapere
Partiamo dalle basi: i plugin sono applicazioni di terze parti. In praticano collegano ChatGPT e tutto quello che può fare ad applicazioni esterne. Come? Per esempio, forniscono a ChatGPT informazioni aggiuntive, gli ( o le) consentono di eseguire azioni specifiche o ad accedere a dati da fonti proprietarie. Una delle funzioni chiave è la possibilità di accedere a internet come fonte di dati.
I primi plugin sono stati resi disponibili a marzo su servizi come OpenTable, Zapier, Expedia, Instacart, Kayak, Shopify. Con l’ultimo aggiornamento gli utenti Plus ( che pagano 20 dollari al mese) hanno la possibilità di sfruttare più di 70 plugin sul servizio. Quindi non tutti sono disponibili per tutti, serve l’abbonamento. Peraltro va detto anche che non tutti sono buoni e molti promettono di più di quello che mantengono.
Ecco perché prima di utilizzarli è meglio prendere informazioni.
Partiamo da quello più utile con una premessa. Ogni plugin ha la possibilità di accedere al Web. “Scraper” recupera le informazioni da qualsiasi URL del sito Web che gli viene fornito. Quindi sei hai bisogno di un riassunto di quello che dice un sito ha trovato lo strumento giusto.
Il più interessante invece è Wolfram che utilizza come suggerisce il nome le informazioni provenienti da Wolfram Alpha e Wolfram Language). Parliamo di un motore di ricerca intelligente nel senso che non accede a internet ma a un database scientifico. Per essere superficiali potremmo dire che è un secchione che sa tutto su matematica, fisica, chimica, biologia, astronomia, meteorologia, demografia e tutte le materie tecniche. Secondo alcuni la combinazioni delle reti neurale LLM ( Large Language Model) tipo ChatGpt con questo tipo di motori computazionali di conoscenza può essere la vera novità dell’Ai generativa.
Per esempio, la rivista Mashable non parla benissimo di ChatWithVideo che dovrebbe “guardare” i video al posto vostro e rispondere alle vostre domande, ma quanto dicono non capisce tutto.
I Am Rich infine più che un plugin sembra una citazione. Dovrebbe generare immagini ma se usate come prompt la frase « I am rich” genera sempre la stessa immagine. Come l’app lanciata nel 2008 per iPhone che altro non faceva che disegnare un rubino. All’epoca, siamo agli esordi di iPhone, fu un successo.