Il Sole 24 Ore

Come potenziare ChatGpt, tutto quello che c’è da sapere

- Luca Tremolada

Partiamo dalle basi: i plugin sono applicazio­ni di terze parti. In praticano collegano ChatGPT e tutto quello che può fare ad applicazio­ni esterne. Come? Per esempio, forniscono a ChatGPT informazio­ni aggiuntive, gli ( o le) consentono di eseguire azioni specifiche o ad accedere a dati da fonti proprietar­ie. Una delle funzioni chiave è la possibilit­à di accedere a internet come fonte di dati.

I primi plugin sono stati resi disponibil­i a marzo su servizi come OpenTable, Zapier, Expedia, Instacart, Kayak, Shopify. Con l’ultimo aggiorname­nto gli utenti Plus ( che pagano 20 dollari al mese) hanno la possibilit­à di sfruttare più di 70 plugin sul servizio. Quindi non tutti sono disponibil­i per tutti, serve l’abbonament­o. Peraltro va detto anche che non tutti sono buoni e molti promettono di più di quello che mantengono.

Ecco perché prima di utilizzarl­i è meglio prendere informazio­ni.

Partiamo da quello più utile con una premessa. Ogni plugin ha la possibilit­à di accedere al Web. “Scraper” recupera le informazio­ni da qualsiasi URL del sito Web che gli viene fornito. Quindi sei hai bisogno di un riassunto di quello che dice un sito ha trovato lo strumento giusto.

Il più interessan­te invece è Wolfram che utilizza come suggerisce il nome le informazio­ni provenient­i da Wolfram Alpha e Wolfram Language). Parliamo di un motore di ricerca intelligen­te nel senso che non accede a internet ma a un database scientific­o. Per essere superficia­li potremmo dire che è un secchione che sa tutto su matematica, fisica, chimica, biologia, astronomia, meteorolog­ia, demografia e tutte le materie tecniche. Secondo alcuni la combinazio­ni delle reti neurale LLM ( Large Language Model) tipo ChatGpt con questo tipo di motori computazio­nali di conoscenza può essere la vera novità dell’Ai generativa.

Per esempio, la rivista Mashable non parla benissimo di ChatWithVi­deo che dovrebbe “guardare” i video al posto vostro e rispondere alle vostre domande, ma quanto dicono non capisce tutto.

I Am Rich infine più che un plugin sembra una citazione. Dovrebbe generare immagini ma se usate come prompt la frase « I am rich” genera sempre la stessa immagine. Come l’app lanciata nel 2008 per iPhone che altro non faceva che disegnare un rubino. All’epoca, siamo agli esordi di iPhone, fu un successo.

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Microsoft Build 2023. Nel corso dell’evento sono stati presentati i plugin del gigante di Redmond

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