Investimenti e case all’estero allargano l’area del modello 730
Sono più di 127mila i dipendenti e i pensionati con 102 miliardi di asset oltrefrontiera Da quest’anno entrano nella dichiarazione semplificata anche i redditi di rivalutazione dei terreni
Sono almeno 127mila i lavoratori dipendenti e i pensionati italiani che dichiarano investimenti e proprietà all’estero e che quest’anno potranno usare il modello 730. L’ampliamento della platea è una delle novità 2024: in pratica, transiteranno nel 730 importi e comunicazioni che fino all’anno scorso dovevano passare per il modello Redditi PF.
Il nuovo quadro W – in particolare – servirà per « assolvere agli adempimenti relativi agli investimenti all’estero e alle attività estere di natura finanziaria » . E consentirà di gestire il saldo e gli acconti delle imposte sostitutive, quando dovute: l’Ivie sugli immobili, l’Ivafe sulle attività finanziarie e l’imposta sulle cripto- attività ( bitcoin e simili).
Platea minima a quota 127mila
Le statistiche delle Finanze basate sulle dichiarazioni presentate nel 2022 permettono di contare i potenziali interessati. In quell’anno, i lavoratori dipendenti e i pensionati hanno dichiarato tramite il quadro RW del modello Redditi investimenti all’estero per un valore di 102,5 miliardi di euro. Il totale include conti e depositi ( 20,6 miliardi), attività finanziarie ( 63,6 miliardi), immobili ( 15,9 miliardi) e altri beni materiali e forme di previdenza ( 2,4 miliardi). Asset che per il 70% appartengono ai dipendenti e per il resto ai pensionati.
In base allo stesso quadro RW sono circa 127mila i contribuenti tenuti a versare l’Ivafe. È la pattuglia più numerosa censita dalle statistiche e rappresenta la platea minima di coloro che – se vorranno – quest’anno potranno usare il modello 730. Il numero reale, però, sarà certamente più alto, perché non tutti possiedono tutti i tipi di asset. Estremizzando, se coloro che versano l’Ivafe fossero soggetti diversi da coloro che pagano l’Ivie sugli immobili, gli interessati sarebbero 175mila. E poi bisogna considerare i contribuenti non rilevati dalle Finanze tra dipendenti e pensionati, che comunque hanno redditi dichiarabili con il 730, come i proventi da fabbricati: anche queste persone potrebbero avere attività all’estero.
È chiaro, comunque, che i soggetti coinvolti saranno pochi rispetto ai grandi numeri del 730. I 127mila contribuenti citati in precedenza corrispondono allo 0,4% di chi ha dichiarato in prevalenza redditi di lavoro dipendente e allo 0,3% dei pensionati.
D’altra parte, parliamo di una situazione tutto sommato rara per questo tipo di contribuenti – il possesso di asset oltreconfine – a fronte di un modello che negli anni della dichiarazione precompilata ha visto crescere il suo utilizzo dai 19,2 milioni di 730 presentati nel 2014 ( ultimo anno senza modelli predisposti dal Fisco) ai 23 milioni del 2022: + 19,8 per cento.
Gli altri importi dichiarabili
Anche il quadro L ospiterà alcune informazioni al debutto nel 730 di quest’anno. Potrà essere usato per comunicare i dati relativi alla rivalutazione del valore dei terreni ( decreto legge 282/ 2002) e per dichiarare certi redditi di capitale di fonte estera tassati con imposta sostitutiva, percepiti dal contribuente senza l’intervento di intermediari residenti ( si veda l’articolo a fianco).
La platea del 730, infine, potrà essere allargata anche dagli imprenditori agricoli “sotto soglia” ( esonerati dalla dichiarazione Iva) che hanno nel 2023 hanno beneficiato di tax credit specifici per l’agricoltura: potranno presentare il quadro RU del modello Redditi come “appendice” al 730.
Compilazione facilitata
Le altre variazioni al modello servono a tenere il passo delle agevolazioni e delle modifiche normative del 2023 ( ad esempio, l’entrata in vigore della riforma del lavoro sportivo il 1° luglio dell’anno scorso).
Le maggiori attese per uno snellimento della gestione dichiarativa sono invece affidate alla modalità di compilazione “semplificata” annunciata dal decreto Adempimenti ( Dlgs 1/ 2024). Nella precompilata di quest’anno i cittadini potranno accettare o modificare le informazioni precaricate dal Fisco più facilmente: tramite un’interfaccia immediata e senza “entrare” nel modello.
È evidente, però, che una reale semplificazione della dichiarazione richiede un disboscamento delle norme di legge sottostanti. Ma se ne parlerà, eventualmente, nei prossimi anni, se mai il legislatore si lancerà in un vero riordino. Per adesso il 730 del 2024 ha tre pagine in più di quello del 2023 ( e anche le istruzioni si sono allungate di otto pagine). Ciò che ci si può ragionevolmente attendere quest’anno è invece un ulteriore aumento dei contribuenti che utilizzeranno il 730, anche senza dover dichiarare attività all’estero, spinti dalla possibilità di avere, quando il modello chiude a credito, rimborsi più rapidi in busta paga ( o dalle Entrate per chi è senza sostituto d’imposta). Una corsia agevolata riservata dal sistema fiscale italiano a questi contribuenti – dipendenti e pensionati – da cui proviene comunque l’ 80% del gettito Irpef.
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Anche Ivie e Ivafe, i tributi sugli asset oltreconfine, trovano spazio nei righi aggiunti quest’anno
In attesa del calendario definitivo della precompilata è già prevista la compilazione online semplificata