Gps, accesso agli atti per il prof scavalcato
Secondo il Tar Lazio ( sentenza n. 3896/ 2024) il docente scavalcato in Gps da colleghi con meno punti ha diritto di visionare le carte per verificare la legittimità delle operazioni. Il giudice capitolino ha evidenziato che la disciplina generale definisce interessati all’accesso tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale corrispondente a una situazione tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso medesimo. ragion per cui possono formare oggetto di accesso tutti gli atti di gestione del personale docente della scuola, in quanto, pur avendo gli stessi acquisito la natura di atti di diritto privato a seguito della cosiddetta privatizzazione del rapporto di lavoro, rimangono assoggettati, così come gli atti della sfera pubblicistica, agli obblighi di buon andamento e di imparzialità dell’amministrazione secondo il parametro costituzionale. Tanto basta a giustificare l’obbligo di trasparenza e lo speculare diritto di accesso degli interessati.
Secondo il Tar, inoltre, non si può prescindere dal recente rafforzamento del principio di trasparenza in attuazione delle disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pa. La trasparenza dell’attività amministrativa può pertanto essere definita come cardine dei livelli da garantire per le prestazioni concernenti i diritti sociali e civili anche con specifico riferimento a selezioni per incarichi di supplenza o assunzione in ruolo del personale docente della scuola.
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Per il diritto a visionare i materiali basta un interesse diretto, concreto e attuale collegato al documento di cui si parla