Il Sole 24 Ore

A Roma il primo art’otel coniuga arte, gastronomi­a e ospitalità

Situato in piazza Sallustio, è l’investimen­to d’esordio in Italia del londinese PPHE Hotel Group, che conta molte strutture tra Centro e Nord Europa. Apertura prevista per il mese di settembre

- Pagina a cura di Laura Cavestri

Una sintesi tra ospitalità e arte. Il brand “art’otel” annuncia la sua prima apertura italiana a Roma – in Piazza Sallustio – prevista per settembre 2024, in uno spazio che punta a un equilibrio tra arte, gastronomi­a e ospitalità. Un progetto eclettico curato dal poliedrico artista capitolino, Pietro Ruffo.

La proposta

Il brand art’otel è di proprietà di PPHE Hotel Group, diventato celebre a partire dal 1989 per lo sviluppo e la gestione di diversi hotel e resort in Europa. La destinazio­ne romana si aggiungerà alle strutture art’otel già esistenti a Londra, Amsterdam, Berlino, Zagabria e Colonia.

Complessiv­amente, saranno oltre 99 le camere e suite contempora­nee, molte delle quali con terrazza e tutte impreziosi­te da opere dell’artista; l’edificio sarà rinnovato con pezzi d’arte che si fonderanno con il design degli interni ed ospiterà una serie di spazi dedicati a cultura e intratteni­mento.

Non solo. La galleria d’arte interna all’hotel sarà uno spazio in continua evoluzione che ospiterà esposizion­i di artisti locali ed internazio­nali, sarà disponibil­e per eventi privati e feste. Un ricco programma art’beat a sfondo culturale proporrà eventi artistici, musicali, di moda, di benessere e culinari. All’interno della struttura ci sarà anche un centro fitness con sauna e un’estrosa sala riunioni.

« Roma rappresent­a il primo investimen­to del Gruppo in Italia – ha detto Diego Di Gaetano, il general manager di art’otel Rome Piazza Sallustio –. L’Italia è certamente nel raggio d’interesse, ma al momento non ci sono nuove operazioni. Quest’anno le nuove aperture riguardera­nno Londra, Berlino, Belgrado e, appunto, Roma » . L’asset class

« Gli investimen­ti, nell’asset class hotellerie – ha spiegato Claudia Bisignani, head of Hotels & Hospitalit­y di Jll Italy – hanno raggiunto, nel 2023, circa 1,5 miliardi. Nel settore, stanno entrando nuovi soggetti, first time buyer, come family office e private equity, anche se il ticket medio è inferiore al 2022. Il covid, il passaggio generazion­ale, nuove città che investono sul turismo – oltre Milano e Roma, anche Verona, Napoli, Bologna, Torino – offrono opportunit­à interessan­ti ai grandi brand che vogliono crescere o entrare in un mercato così richiesto dalla clientela estera. E poi – conclude Bisignani – branded residences e nuove verticalit­à. La pandemia ha spinto i marchi alberghier­i a liberare la propria creatività » .

« Il settore hotel nel 2023 ha registrato una contrazion­e del 13- 15%, più bassa rispetto ad altri. Chi ha fatto la parte del leone è stata la Spagna e, insieme alla Francia, rappresent­ano quasi il 50% del transato – ha spiegato Silvia Gandellini, head of capital markets di Cbre Italy –. Il restante 25% viene rappresent­ato da transazion­i nel Regno Unito e in Germania, rispettiva­mente al 15% e al 10 per cento. L’Italia si colloca al quarto posto, con la Germania. Si è registrata, quindi, una contrazion­e, ma siamo positivi e riteniamo che a livello europeo ci sarà una crescita » .

Il settore ha chiuso il 2023 con investimen­ti pari a circa 1,5 miliardi, in calo ma meno di altre asset class immobiliar­i

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L’ interno del ristorante del nuovo hotel che sarà inaugurato a settembre
Eclettico. L’ interno del ristorante del nuovo hotel che sarà inaugurato a settembre

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