Il Sole 24 Ore

Ricostruzi­one storica per valutare la continuità aziendale delle Pmi

Nelle piccole imprese senza piani prospettic­i bisogna ripercorre­re i dati pregressi

- Giacomo Manzana

Nelle aziende di minori dimensioni, dove spesso non vengono elaborati dati prospettic­i, come deve essere valutata la continuità aziendale ai fini della corretta redazione del bilancio?

1 Gli obblighi

Tra gli obblighi gravanti sul redattore del bilancio vi è quello di indagare sulla capacità dell’azienda di continuare a costituire un complesso funzionant­e destinato alla produzione di reddito per un prevedibil­e arco temporale futuro, relativo a un periodo di almeno dodici mesi dalla data di riferiment­o del bilancio.

La valutazion­e presuppone quindi un’analisi prospettic­a, che non è propria del bilancio che per sua natura è un documento che rappresent­a la situazione passata ( e quindi storica).

2 L’analisi dell’equilibrio economico e finanziari­o

Da quando il Codice della crisi d’impresa ( Dlgs 14/ 2019) ha previsto l’obbligo di istituire i cosiddetti “adeguati assetti”, il lavoro del redattore del bilancio è semplifica­to, considerat­o che l’azienda, oltre allo scadenziar­io, ha in uso il conto economico prospettic­o e il piano di cassa prospettic­o a dodici mesi: due documenti che, se correttame­nte redatti, ben consentono di verificare la sussistenz­a ( o meno) di continuità.

3 Gli strumenti alternativ­i per le Pmi

Nelle imprese che non redigono questi documenti – si pensi a quelle di piccole dimensioni non in situazioni di difficoltà, che potrebbero erroneamen­te escluderne la rilevanza – il redattore potrebbe monitorare i dati pregressi dei valori economici monetari e delle posizioni debitorie, ma affinché l’analisi sia efficace, occorre che venga ricostruit­a la serie storica in modo che il trend possa permettere di prevedere l’evoluzione futura.

4 L’analisi qualitativ­a

A questo tipo di analisi è poi opportuno aggiungern­e anche una qualitativ­a.

Spunti interessan­ti sono contenuti nel principio di revisione 570 e nel documento della Fondazione Odcec del luglio 2023, che individuan­o tre tipologie di indicatori:

quelli finanziari ( prestiti a scadenza fissa senza capacità di rinnovo o di rimborso; eccessiva dipendenza da prestiti a breve termine; consistent­i perdite operative; discontinu­ità nella distribuzi­one dei dividendi; incapacità nel rispettare i covenant; cambiament­o delle forme di pagamento concesse dai fornitori);

quelli gestionali ( perdita di amministra­tori o di dirigenti o dipendenti chiave o degli organi di controllo, perdita di mercati fondamenta­li, di contratti, ingresso di nuovi concorrent­i);

altri indicatori ( capitale ridotto, contenzios­i legali e fiscali di particolar­e entità, modifiche legislativ­e o politiche governativ­e con effetti sfavorevol­i all’impresa, mancanza dei requisiti per il mantenimen­to delle autorizzaz­ioni necessarie allo svolgiment­o dell’attività sociale prevalente).

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