Il Sole 24 Ore

Atenei, corsia preferenzi­ale per i prof emeriti Nuovo portale unico per iscrizioni a scuola

Per la carica onoraria dopo la pensione basterà un decreto del rettore

- Eugenio Bruno

Si semplifica la vita per gli ex docenti universita­ri di prima fascia che aspirino a diventare professori emeriti o ordinari a seconda che abbiano trascorso in cattedra, rispettiva­mente, 20 o 15 anni. Per nominarli non servirà più un decreto del ministro di turno, bensì del singolo rettore. Con un notevole risparmio di burocrazia per il Mur e la possibilit­à - per gli atenei - di personaliz­zare il titolo legandolo al possesso di eventuali requisiti aggiuntivi. A prevederlo è la bozza di Ddl Semplifica­zioni che è atteso oggi in Cdm e che contiene una serie di altre novità per il mondo dell’istruzione, tipo l’istituzion­e di una nuova piattaform­a per le iscrizioni alle scuole del primo e del secondo ciclo.

Partiamo dalla norma su prof « ordinario » o « emerito » . Stiamo parlando di una figura che può accedere alle credenzial­i e alle risorse bibliograf­iche online dell’ateneo, svolge attività di ricerca, insegna a titolo gratuito nei corsi di studio e di dottorato e può avere spazi di lavoro condiviso purché assicurato. Attualment­e il ministero esamina circa 200 pratiche di questo tipo ogni anno, come confermano le 140 istruttori­e per emeriti e le 40 per onorari affrontate nel 2023. Una volta che il Ddl sarà legge la stessa incombenza toccherà ai rettori, con tre paletti nuovi di zecca. Il primo è che i 20 o 15 anni di attività siano stati da docente ordinario; il secondo è che non siano trascorsi più di due anni dal pensioname­nto o dalle dimissioni; il terzo è che l’interessat­o non abbia subito provvedime­nti disciplina­ri più gravi della censura né condanne penali passate in giudicato per delitti dolosi commessi durante le funzioni accademich­e oppure non abbia causato discredito all’istituzion­e.

Completano il pacchetto università del Ddl, da un lato, la previsione che gli statuti e i regolament­i di ateneo siano approvati con decreto direttoria­le anziché ministeria­le e, dall’altro, il chiariment­o che servirà invece un Dm per assegnare la personalit­à giuridica ai consorzi universita­ri. Oltre alla previsione di un regime unico per la presenza dei rappresent­ati del Mur nei collegi dei revisori di università, Afam eccetera.

Diverse novità in arrivo anche sul fronte scuola. A cominciare da quelle anticipate nei giorni scorsi su questo giornale, come la stretta sui “diplomific­i” che passa dall’impossibil­ità di far svolgere allo stesso alunno più di due anni scolastici in uno oppure al divieto per le paritarie di istituire classi solo per l’ultimo anno di studi. Prevista poi la facoltà per le famiglie che hanno avuto un’esperienza positiva con l’insegnante di sostegno dei figli di poterne chiedere la conferma per l’anno successivo ( ammesso che il posto sia libero) anche se non è specializz­ato.

Degna di nota, infine, è l’introduzio­ne a partire dall’anno scolastico 2024/ 25, della nuova piattaform­a unica “Famiglie e studenti” come portale delle iscrizioni alle scuole statali del primo e del secondo ciclo. Con il risultato che le informazio­ni in possesso del ministero finalmente parleranno con quelle in mano agli istituti e, dunque, non servirà più produrre una certificaz­ione o un titolo di studio cartaceo perché potranno essere acquisiti direttamen­te a sistema dall’ammministr­azione.

In rampa di lancio anche la stretta sui diplomific­i e la conferma dei docenti di sostegno su richiesta delle famiglie

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Diverse le misure di semplifica­zione contenute nel Ddl atteso oggi in Cdm
ADOBESTOCK Università e scuola. Diverse le misure di semplifica­zione contenute nel Ddl atteso oggi in Cdm

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