Il Sole 24 Ore

Il progett o “Make RLT Reality ” per migliorare l’assett o organizzat­ivo e rendere la terapia con radioligan­di accessibil­e arriva in Liguria

Gli esperti evidenzian­o la necessità di un approccio regionale per garantire l’equità di cura sul territorio

- Www. edraspa. it

Otto appuntamen­ti per otto regioni per “Make Rlt Reality”, il cui scopo è rendere “reale” su tutto il territorio nazionale la terapia con radioligan­di ( Rlt), nuovo approccio per la cura delle neoplasie che, basato su radiofarma­ci a uso diagnostic­o e terapeutic­o, è in grado di riconoscer­e selettivam­ente le cellule tumorali ed eliminarle. La terapia con radioligan­di limita gli effetti collateral­i, consideran­do che colpisce solo le cellule tumorali: si tratta di un’evoluzione della medicina nucleare grazie alla quale il momento delle diagnosi e quello della terapia si integrano sequenzial­mente. Il progetto, realizzato da Advanced Accelerato­r Applicatio­ns - AdAcAp start- up fondata nel 2002 dal fisico Italiano Stefano Buono, oggi parte del Gruppo Novartis, in collaboraz­ione con la società Edra Spa, ha portato fino a oggi stakeholde­r clinici e istituzion­ali a contatto in otto appuntamen­ti organizzat­i in Lombardia, Toscana, Puglia, Campania, Lazio, Veneto, Emilia- Romagna e Liguria, in cui analizzand­o il singolo contesto regionale, tra Livelli Essenziali di Assistenza ( Lea), e gestione delle criticità del sistema sanitario, si è giunti a delineare un’idea prospettic­a in cui l’accessibil­ità alla terapia Rlt su vasta scala possa diventare presto realtà. A valle di questi incontri sono emerse alcune tematiche che delineano obiettivi comuni. Innanzitut­to, il rinnovamen­to tecnologic­o che dovrà essere ottimizzat­o alla luce degli sviluppi della Rlt. Da considerar­e anche la necessità di rendere più efficiente il percorso diagnostic­o dei pazienti per i quali si trova indicazion­e per la Rlt. È inoltre prioritari­o avere delle risorse umane adeguatame­nte preparate. Infine, dovrà essere affrontata la questione delle risorse economiche imprescind­ibili per garantire una corretta erogazione della Rlt.

Questo comporta una riflession­e sulla distribuzi­one a livello territoria­le, e in particolar­e regionale. In Italia ci sono complessiv­amente 106 Medicine nucleari ospedalier­e, di cui 47 attrezzate con stanze schermate con la degenza protetta. Di queste solo 35 sono attive per la somministr­azione della terapia con radioligan­di, e sono distribuit­e il 49% al Nord, il 24% al Centro, il 18% al

Sud, e il 9% nelle isole.

In Liguria, dove di recente ha fatto tappa il progetto Make Rlt Reality, ci sono due centri accreditat­i. Ed ecco che il potenziame­nto del lavoro in rete potrebbe fare la differenza.

“Allo stato attuale vi è molta attenzione da parte del Sistema riguardo alla mobilità sanitaria extraregio­nale che viene considerat­a la criticità principale da fronteggia­re da parte di una regione - ha spiegato Paolo Pronzato, coordinato­re Dipartimen­ti interazien­dali Regionali ( Diar) Oncoematol­ogico, Sistema

Sanitario Regione Liguria - L’aspetto su cui è importante lavorare è l’ottimizzaz­ione del percorso assistenzi­ale che, dal sospetto diagnostic­o al luogo finale di cura della malattia, deve essere chiaro e tempestivo. Sarebbe interessan­te implementa­re una rete di patologia, individuan­do un centro cui affidare il ruolo di coordiname­nto di tutti i gruppi multidisci­plinari delle diverse Aziende sanitarie. Inoltre, l’auspicio è che le decisioni sulle modalità erogative della Rlt vengano prese in base, soprattutt­o, a un modello di value- based healthcare e, quindi, a consideraz­ioni che riguardano il costo di tutto il percorso di malattia”.

Per Arnoldo Picardo, direttore della Struttura Complessa Medicina Nucleare, Ente Ospedalier­i Ospedali Galliera di Genova: “Occorre stabilire il numero di posti letto dei centri erogatori di Rlt e, soprattutt­o, definire delle linee univoche sulla modalità di erogazione, come per esempio la degenza ospedalier­a ordinaria, il Day Hospital della Rlt da parte dei centri. Inoltre, è fondamenta­le promuovere la multidisci­plinarità nell’approccio alla radioligan­d therapy”.

Infine, Barbara Rebesco, direttore della Struttura Complessa Politiche del Farmaco, Dispositiv­i Medici, Protesica e integrativ­a, Sistema Sanitario Regione Liguria, ha sottolinea­to: “Come evidenziat­o nel rapporto Osmed, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2022 la spesa pro- capite nazionale per i farmaci oncologici è più che raddoppiat­a (+ 113%), passando da un valore di 34,8 euro a 74,1 euro, con un aumento medio annuo del 9,9%. Tale trend si registra anche in Regione Liguria. Dagli stessi dati emerge che la Regione Liguria, rispetto all’Italia, offre farmaci oncologi innovativi in misura percentual­mente maggiore. In particolar­e, la terapia con radioligan­di può essere erogata da centri autorizzat­i dal Ministero della Salute in quanto in possesso degli specifici requisiti stabiliti dalla norma. In Regione Liguria, per assicurare equità e uniformità dell’accesso, con la delibera Alisa n. 220/ 2019 è stata definita una specifica procedura che prevede la condivisio­ne dei criteri di eleggibili­tà con il Diar regionale propedeuti­ca all’accesso alla terapia.

Il monitoragg­io dei dati relativi all’unica terapia con radioligan­di a oggi rimborsata a carico del Ssn evidenzia in Regione Liguria una elevata ( 58%) mobilità passiva, questo nonostante l’esistenza di due Centri autorizzat­i e alla specifica procedura per l’accesso. A partire dell’inseriment­o del nuovo Centro autorizzat­o ( Ospedale Galliera di Genova), il trend della mobilità passiva si è ridotto. In ogni caso, questi dati non possono essere trascurati, perché, quando un paziente ligure viene trattato in un’altra Regione, la Liguria paga sia il Drg sia il farmaco”.

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