Cdp aiuta la ricerca sanitaria targata Pnrr
La Fondazione Cassa Depositi e Prestiti adotta dodici progetti gia selezionati tra quelli della missione Salute: partenza con 1 milione di euro per coprire i costi esclusi dai finanziamenti come gli stipendi dei ricercatori. L’iniziativa sarà presto repli
Con un'iniziativa- pilota di sostegno alla ricerca sanitaria d’eccellenza finanziata nell’ambito della Missione 6- Salute del Pnrr, Fondazione CDP – ente no profit di Cassa Depositi e Prestiti - adotta dodici progetti già selezionati dal ministero e con oltre un milione di euro partecipa alla copertura dei costi esclusi dai finanziamenti. Perché se è vero che con il Piano nazionale di ripresa e resilienza a quella tradizionale ‘ cenerentola' che è l'attività di R& S pubblica sono improvvisamente arrivate risorse a fiumi ( tra Missione 4 e 6 circa 20 miliardi), è anche vero che nel Pnrr aspetti come la copertura di parte degli stipendi restano sguarniti. Da qui il bando di Fondazione Cdp « In sistema ricerca » , rivolto a scienziati « principal investigator » in progetti vincitori del primo bando Pnrr del ministero della Salute alla voce « Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del Ssn » e che operano in centri pubblici e privati non profit e negli Irccs. A ogni progetto arrivano così circa ulteriori 100mila euro, importanti per proseguire le attività quando il Pnrr sarà scaduto.
Cinque le aree tematiche, dalla neurologia all'oncologia, dalla bioingegneria alla cardiologia fino alla immunologia. Nel dettaglio, le attività su cui Fondazione
CDP arriva in soccorso considerando ammissibili previa valutazione le richieste di finanziamento “integrativo” vanno dalla copertura da 12 a 18 mesi di una borsa di research fellow o assegnista di ricerca - quando sia necessario farla decorrere oltre la scadenza del progetto o ci sia da arruolare personale in più non coperto dai fondi Pnrr – all’integrazione di quote di salario dei ricercatori assunti ad hoc per il progetto così da raggiungere gli importi previsti dai contratti in uso negli enti di ricerca ospitanti, fino all’integrazione della retribuzione per ricercatori richiamati dall'estero. O ancora, dalla eventuale copertura di spese di missione per divulgare nel mondo scientifico i risultati dei progetti – che andranno svolti in Italia e non potranno prevedere trasferimento di fondi per attività di ricerca all'estero – fino alle spese per coinvolgere le associazioni pazienti.
« Il supporto alla ricerca nella salute rientra tra i nostri scopi statutari: diamo risorse abilitanti e capaci di imprimere continuità al lavoro dei migliori ricercatori sostenendo le attività extra- budget Pnrr come il salario di un medico in una sperimentazione clinica o le spese di missione o di pubblicazione dei lavori. Così costruiamo un piccolo ma prezioso portafoglio che vorremmo continuare a sostenere » , spiega la direttrice generale di Fondazione CDP Francesca Sofia, biologa molecolare che per il suo percorso professionale ( tra cui 10 anni in Fondazione Telethon) tiene insieme le competenze in neuroscienze, economia, management sanitario e gestione degli enti non profit.
Insomma Fondazione CDP, con il suo presidente Giovanni Gorno Tempini, ha aperto una strada nella promozione della R& S pubblica migliore che potrebbe essere battuta anche da altre realtà: « Mi aspetto che nel momento in cui qualcuno di questi progetti arrivi a risultati importanti, subentrino altri finanziatori come per esempio le Fondazioni bancarie, con ulteriori capacità di investimento » , dice ancora Sofia.
Le chance ci sono perché il meccanismo di selezione che ha guardato anche alle potenzialità di trasferimento tecnologico è stato serrato: i progetti già finanziati dal ministero della Salute, con cui Fondazione CDP ha stipulato un Memorandum of Understanding, sono stati sottoposti a ulteriore scrematura anche tramite peer reviewaffidata view affidata a un panel di valutatori esperti selezionati tra i ricercatori italiani all'estero. Un Comitato tecnico che ha guardato a tre criteri: rilevanza - rispetto a rafforzamento del capitale umano, tempi di realizzazione, creazione e rafforzamento di reti collaborative, urgenza del problema affrontato e previsione di ulteriori sviluppi – poi impatto dei fondi sul raggiungimento degli obiettivi complessivi del progetto e infine budget ( sussistenza e chiarezza delle giustificazioni prodotte dai candidati al bando).
Così si è arrivati all'assegnazioni dei primi fondi e intanto, annuncia Sofia, già si guarda a un prossimo round: « Quando a breve si chiuderà anche il secondo bando di ricerca Pnrr del ministero, lanceremo una seconda edizione supportando con un altro milione nuove iniziative » , è la promessa.
Le spese coperte vanno dalle borse al ricercatore all’integrazione di quote di salario fino alle spese di missione