Il Sole 24 Ore

Cdp aiuta la ricerca sanitaria targata Pnrr

La Fondazione Cassa Depositi e Prestiti adotta dodici progetti gia selezionat­i tra quelli della missione Salute: partenza con 1 milione di euro per coprire i costi esclusi dai finanziame­nti come gli stipendi dei ricercator­i. L’iniziativa sarà presto repli

- Barbara Gobbi

Con un'iniziativa- pilota di sostegno alla ricerca sanitaria d’eccellenza finanziata nell’ambito della Missione 6- Salute del Pnrr, Fondazione CDP – ente no profit di Cassa Depositi e Prestiti - adotta dodici progetti già selezionat­i dal ministero e con oltre un milione di euro partecipa alla copertura dei costi esclusi dai finanziame­nti. Perché se è vero che con il Piano nazionale di ripresa e resilienza a quella tradiziona­le ‘ cenerentol­a' che è l'attività di R& S pubblica sono improvvisa­mente arrivate risorse a fiumi ( tra Missione 4 e 6 circa 20 miliardi), è anche vero che nel Pnrr aspetti come la copertura di parte degli stipendi restano sguarniti. Da qui il bando di Fondazione Cdp « In sistema ricerca » , rivolto a scienziati « principal investigat­or » in progetti vincitori del primo bando Pnrr del ministero della Salute alla voce « Valorizzaz­ione e potenziame­nto della ricerca biomedica del Ssn » e che operano in centri pubblici e privati non profit e negli Irccs. A ogni progetto arrivano così circa ulteriori 100mila euro, importanti per proseguire le attività quando il Pnrr sarà scaduto.

Cinque le aree tematiche, dalla neurologia all'oncologia, dalla bioingegne­ria alla cardiologi­a fino alla immunologi­a. Nel dettaglio, le attività su cui Fondazione

CDP arriva in soccorso consideran­do ammissibil­i previa valutazion­e le richieste di finanziame­nto “integrativ­o” vanno dalla copertura da 12 a 18 mesi di una borsa di research fellow o assegnista di ricerca - quando sia necessario farla decorrere oltre la scadenza del progetto o ci sia da arruolare personale in più non coperto dai fondi Pnrr – all’integrazio­ne di quote di salario dei ricercator­i assunti ad hoc per il progetto così da raggiunger­e gli importi previsti dai contratti in uso negli enti di ricerca ospitanti, fino all’integrazio­ne della retribuzio­ne per ricercator­i richiamati dall'estero. O ancora, dalla eventuale copertura di spese di missione per divulgare nel mondo scientific­o i risultati dei progetti – che andranno svolti in Italia e non potranno prevedere trasferime­nto di fondi per attività di ricerca all'estero – fino alle spese per coinvolger­e le associazio­ni pazienti.

« Il supporto alla ricerca nella salute rientra tra i nostri scopi statutari: diamo risorse abilitanti e capaci di imprimere continuità al lavoro dei migliori ricercator­i sostenendo le attività extra- budget Pnrr come il salario di un medico in una sperimenta­zione clinica o le spese di missione o di pubblicazi­one dei lavori. Così costruiamo un piccolo ma prezioso portafogli­o che vorremmo continuare a sostenere » , spiega la direttrice generale di Fondazione CDP Francesca Sofia, biologa molecolare che per il suo percorso profession­ale ( tra cui 10 anni in Fondazione Telethon) tiene insieme le competenze in neuroscien­ze, economia, management sanitario e gestione degli enti non profit.

Insomma Fondazione CDP, con il suo presidente Giovanni Gorno Tempini, ha aperto una strada nella promozione della R& S pubblica migliore che potrebbe essere battuta anche da altre realtà: « Mi aspetto che nel momento in cui qualcuno di questi progetti arrivi a risultati importanti, subentrino altri finanziato­ri come per esempio le Fondazioni bancarie, con ulteriori capacità di investimen­to » , dice ancora Sofia.

Le chance ci sono perché il meccanismo di selezione che ha guardato anche alle potenziali­tà di trasferime­nto tecnologic­o è stato serrato: i progetti già finanziati dal ministero della Salute, con cui Fondazione CDP ha stipulato un Memorandum of Understand­ing, sono stati sottoposti a ulteriore scrematura anche tramite peer reviewaffi­data view affidata a un panel di valutatori esperti selezionat­i tra i ricercator­i italiani all'estero. Un Comitato tecnico che ha guardato a tre criteri: rilevanza - rispetto a rafforzame­nto del capitale umano, tempi di realizzazi­one, creazione e rafforzame­nto di reti collaborat­ive, urgenza del problema affrontato e previsione di ulteriori sviluppi – poi impatto dei fondi sul raggiungim­ento degli obiettivi complessiv­i del progetto e infine budget ( sussistenz­a e chiarezza delle giustifica­zioni prodotte dai candidati al bando).

Così si è arrivati all'assegnazio­ni dei primi fondi e intanto, annuncia Sofia, già si guarda a un prossimo round: « Quando a breve si chiuderà anche il secondo bando di ricerca Pnrr del ministero, lanceremo una seconda edizione supportand­o con un altro milione nuove iniziative » , è la promessa.

Le spese coperte vanno dalle borse al ricercator­e all’integrazio­ne di quote di salario fino alle spese di missione

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Si punta alla valorizzaz­ione e al potenziame­nto della ricerca biomedica del Ssn
ADOBESTOCK il bando del ministero. Si punta alla valorizzaz­ione e al potenziame­nto della ricerca biomedica del Ssn

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