Boeing, il ceo lascia dopo gli incidenti: parte il maxi riassetto
Il ceo della Boeing, David Calhoun ha deciso di lascia
re l’incarico a fine anno come risultato di una più ampia riorganizzazione a seguito di una serie di incidenti che si sono susseguiti e che hanno coinvolto uno dei simboli dell’industria americana. Passo indietro anche per il chairman Larry Kellner, effettivo dall’assemblea annuale di maggio. Al posto di Kellner arriverà Steve Mollenkopf che proviene dalla Qualcomm, dove ha ricoperto il ruolo di ceo. Altro importante cambiamento riguarda Stan Deal, presidente e amministratore delegato di Boeing Commercial Airplanes, il quale lascia l’azienda con effetto immediato; al suo posto Stephanie Pope da dicembre diventata chief operating officer dopo aver guidato Boeing Global Services: con una formazione in business administration è tra i nomi circolati come possibile sostituto di Calhoun.
L’avvicendamento dei dirigenti è il coronamento di settimane di agitazione per il gruppo, iniziate dopo l’esplosione del pannello durante un volo Alaska Airlines lo scorso 5 gennaio. Sull’incidente, che ha coinvolto un 737 Max 9 della Boeing, stanno indagando il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, il National Transportation Safety Board e la Federal Aviation Administration. A seguito delle ispezioni che hanno rilevato molte falle nelle procedure delle linee di produzione e hanno coinvolto anche il suo principale fornitore, la Spirit Aerosystems, Boeing ha dovuto rallentare la produzione dei Max 737 e di conseguenza le consegne mettendo in allarme le compagnie aeree. Lo scorsa settimana, ha lanciato un allarme che nel primo trimestre avrebbe bruciato più liquidità di quanto previsto in precedenza a causa della crisi. Alla notizia del cambia al vertice, a Wall Street il titolo della Boeing è arrivato a guadagnare fino al 2,8% per poi ritracciare, ma dall’inizio dell’anno è in calo del 27,5 per cento.
Calhoun, per lungo tempo consigliere non esecutivo di Boeing, con una carriera alla General Electric e a Blackstone, era arrivato a guidare il gruppo nel 2020 dopo i due incidenti mortali del 2018 e del 2019 in Indonesia e Etiopia. Era stato criticato per la sua eccessiva enfatizzazione sui risultati finanziari e sui target, meno sulla qualità e sulla sicurezza degli aerei che uscivano dalle linee di produzione. Mentre il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato una indagine penale su cui sta lavorando anche l’FBI, in una intervista alla Cnbc Calhoun ha detto che quella di lasciare è stata al 100% una sua decisione e che sul futuro ceo di Boeing sarà chiesto il suo parere. « Mentre iniziamo questo periodo di transizione, voglio assicurarvi che resteremo concentrati sul completamento del lavoro che abbiamo fatto insieme per riportare la nostra azienda alla stabilità dopo le straordinarie sfide degli ultimi cinque anni, con la sicurezza e la qualità in tutto ciò che facciamo » , ha scritto in una lettera ai dipendenti. La crisi della Boeing sta mettendo sotto pressione le compagnie aeree, già alle prese con i ritardi nelle consegne sia della Boeing sia della rivale Airbus. Quest’ultima ha recentemente ottenuto ordini per 65 aerei da due dei principali clienti asiatici di Boeing, in quello che alcuni hanno visto come un segno delle preoccupazioni dei dirigenti per Boeing.
Dopo l’annuncio della riorganizzazione, il ceo di Ryanair, Michael O’Leary, che ha un portafoglio ordini di 400 aerei Boeing, ha accolto con favore i cambiamenti ai vertici delle attività commerciali del fornitore Usa, auspicando che contribuiscano a « eliminare i ritardi di consegna » . La Southwest Airlines, che vola solo con aerei Boeing, ha dichiarato di « impegnarsi a lavorare con il nuovo gruppo dirigente » , e anche la Delta Air Lines si è impegnata a « rimanere in stretto contatto » con il produttore per garantire che gli aerei rispettino gli standard di qualità e sicurezza.