NPL, SERVE UN MERCATO EFFICIENTE E LIQUIDO
Iparte degli operatori nel settore dei crediti deteriorati alle proposte di modifica al Testo Unico Bancario in attuazione della Direttiva ( UE) 2021/ 2167 (“Secondary Market Directive” o SMD), che introduce un nuovo regime per l’acquisto e la gestione dei crediti deteriorati ( Npl) all’interno dell’Ue. Il livello di interesse per la disciplina degli Npl in Italia è alto in quanto alti sono stati i volumi di transazioni espressi nel nostro paese. Volumi che hanno fatto sviluppare altissimi livelli di specializzazione e di organizzazione delle competenze, per cui si può affermare che in Italia i crediti deteriorati non rappresentano una asset class, ma una vera e propria business industry. L’attuazione della SMD avrà un certo impatto su questa industry, liberalizzando ( parzialmente) l’accesso al mercato e regolamentando ulteriormente le attività dei gestori di crediti.
La proposta di modifica al TUB ( oggetto di una pubblica consultazione terminata lo scorso 29 febbraio) non ha raccolto consensi unanimi in quanto il nostro legislatore sembrerebbe intenzionato a liberalizzare l’acquisto dei crediti in sofferenza, lasciando immutato il regime di acquisto dei crediti Utp ( unlikely to pay), che in questo momento rappresentano la tipologia di Npl di maggiore interesse per il mercato. L’Italia è un paese con barriere all’ingresso nel mercato dei crediti in quanto, salvo alcune eccezioni, l’acquisto di crediti costituisce attività riservata che può essere svolta solo da determinati soggetti ( principalmente banche, intermediari finanziari e veicoli per la cartolarizzazione). La cartolarizzazione come disegnata in modo vincente dal legislatore italiano con la Legge n. 130/ 1999, considerati i vantaggi di natura legale e fiscale, rappresenterà probabilmente anche dopo la completa attuazione della SMD lo strumento più efficiente per acquisire portafogli di crediti. In questo senso la portata liberalizzatrice derivante dall’attuazione della SMD potrebbe essere limitata, regolamentazione delle attività di gestione porteranno ad una parziale rivisitazione del modo di organizzare le funzioni e le esternalizzazioni fra investitori e fornitori di servizi riconducibili alla gestione di crediti in sofferenza.
L’impressione è che la spinta legislativa allo sviluppo di un solido mercato secondario dei crediti deteriorati sia ancora insufficiente, laddove, invece, sarebbe cruciale in questo momento favorire la circolazione di Npl fra investitori. Un mercato di Npl liquido ed efficiente ( dove sono principalmente gli investitori a vendere e comprare) favorirebbe indirettamente i processi di dismissione da parte delle banche agli investitori; in questo senso l’esclusione dei crediti Utp dall’attuazione della SMD è sicuramente un freno. Un mercato di Npl liquido ed efficiente fornirebbe anche un contributo importante alle performance degli ingenti portafogli di crediti cartolarizzati negli ultimi anni nell’ambito delle cartolarizzazioni di sofferenze bancarie realizzate ricorrendo alla normativa Gacs ( Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze), dove lo Stato garantisce le tranche senior. La cessione di crediti da parte dei veicoli che li hanno cartolarizzati costituisce, infatti, un importante alternativa all’attività di recupero per favorire il rispetto dei business plan. In questa ottica sarebbero auspicabili una serie di interventi ( anche sulla Legge n. 130/ 1999) per facilitare le cessioni fra investitori, senza travisare ovviamente le necessarie esigenze di tutela dei debitori. Il tutto nel solco di quanto già affermato nella Comunicazione della Commissione UE 2022/ C 405, volta a stabilire delle buone prassi per le procedure di vendita di crediti deteriorati sui mercati secondari. Comunicazione che ha indicato come, anche in questo campo, l’innovazione tecnologica sia di ausilio attraverso lo sviluppo di marketplace digitali dove organizzare e realizzare in modo efficiente i processi di vendita di Npl.