Yen ai minimi sul dollaro da 34 anni: Tokyo prepara l’intervento
Riunione d’emergenza di Banca centrale, Governo e Agenzia servizi finanziari
Quota 152 contro il dollaro è ormai a un soffio, per la valuta giapponese: il cambio ieri è arrivato fino a 151,97, il livello più debole degli ultimi 34 anni. Il recente mini aumento dei tassi da parte della banca centrale ( allo 0,1%) non ha offerto alcun sostegno allo yen, che al momento dell’annuncio, martedì scorso, era a 149,3 contro il dollaro.
Salgono così le probabilità di un intervento da parte del Governo: l’ultima volta che questo è successo ( nel 2022), il cambio era a quota 151,94. Ieri, le tre principali autorità competenti, Banca del Giappone, ministero delle Finanze e Agenzia per i servizi finanziari, hanno tenuto una riunione d’emergenza per studiare le contromosse. Il ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki, ha dichiarato che adotterà « passi decisi » in risposta ai movimenti sui cambi.
Già nei giorni scorsi, Suzuki, era più volte intervenuto per sottolineare che i tassi di cambio dovrebbero riflettere i fondamentali economici.
La stretta, con la quale la Bank of Japan ( BoJ) ha messo fine all’era dei tassi negativi per il Paese, non ha mutato l’orientamento iperaccomodante della politica monetaria. Ciò ha alimentato l’uso dello yen nel carry trade, in cui gli investitori prendono in prestito una valuta con bassi tassi di interesse, per investire in asset più profittevoli. I bond Usa a dieci anni offrono rendimenti di 3,5 punti percentuali più alti rispetto ai titoli giapponesi.
Il calo dello yen spinge l’inflazione, facendo salire il prezzo delle merci importate, e potrebbe contribuire a convincere la BoJ ad affrettare i tempi di una nuova stretta sui tassi. Nomura Securities prevede un rialzo di un quarto di punto a ottobre, ma « la riaccelerazione dell’inflazione potrebbe costringere la BoJ ad anticipare » .
La debolezza dello yen è però anche uno dei fattori che negli ultimi mesi ha consentito forti guadagni alla Borsa di Tokyo, gonfiando gli utili delle società orientate all’export.