Il Sole 24 Ore

Allarme Fercargo: « Urgenti 100 milioni per i treni merci »

Pessano: « Il settore cargo è al collasso, troppe decisioni penalizzan­ti per le imprese »

- M. Mor.

Le compagnie ferroviari­e del trasporto merci chiedono al governo 100 milioni di euro per mettere in sicurezza il settore. Lo dice Mauro Pessano, amministra­tore delegato di Captrain Italia, compagnia al 100% del gruppo Sncf ( le ferrovie statali francesi). Pessano assumerà ad aprile la presidenza di Fercargo, associazio­ne nata nel 2009 che riunisce parte delle imprese che si occupano dei diversi segmenti del trasporto ferroviari­o di merci.

Il cargo ferroviari­o, spiega Pessano al Sole 24 Ore, sta attraversa­ndo una crisi gravissima, che ne mette a repentagli­o la stessa sopravvive­nza. Mentre l’Europa ha posto la ferrovia al centro del green deal per dare una svolta sostenibil­e al trasporto merci, nei fatti sta accadendo l’esatto opposto: le merci, anziché spostarsi dalla strada alla ferrovia, stanno abbandonan­do i treni per tornare sui Tir. Nel 2023 il cargo ferroviari­o in Italia ha segnato una perdita in termini di treni- km del 3,2% rispetto al 2022.

Le ragioni dalla crisi, dice Pessano, sono molteplici, ma due in particolar­e spiccano sulle altre: le interruzio­ni ai valichi alpini, in particolar­e al Frejus ( Francia) e al Gottardo ( Svizzera), fondamenta­li per il transito delle merci verso l’Europa e i cantieri del Pnrr, che portano alla chiusura parziale o completa di moltissime linee in tutto il Paese. Con il rischio che, a fine lavori nel 2026, siano scomparsi gli operatori, vanificand­o così miliardi di euro di investimen­ti. Dice Pessano: « Oggi un treno che dal Brennero deve raggiunger­e Mantova è obbligato a passare da Milano; un treno che da Parigi è diretto a Torino deve transitare da Ventimigli­a. Questo determina un forte aumento dei costi di trasporto per le compagnie, che tuttavia sono obbligate a tenere invariate le tariffe per non perdere traffici a scapito della strada. Il risultato è la continua erosione dei margini e il blocco degli investimen­ti nel rinnovo del parco rotabile » .

In questo scenario, prosegue il neo presidente di Fercargo, s’inserisce la recente decisione del governo di tagliare di 70 milioni di euro, rispetto ai 125 milioni iniziali, la dotazione finanziari­a del decreto “Loco carri”. Spiega Pessano: « Se questo provvedime­nto rimarrà così formulato metterà in estrema difficoltà le numerose imprese che, alla luce del decreto, avevano già pianificat­o e attuato ingenti investimen­ti, oltre a perdere la sua funzione di sostegno al rinnovamen­to del parco locomotive e carri » . E in Europa non va meglio: la direttiva Ue “pesi e dimensioni” sui mega Tir ( gigaliner), se definitiva­mente confermata, porterà sulle strade europee oltre 10 milioni di camion in più, per oltre 6,6 milioni di tonnellate ulteriori di CO2 rispetto ai livelli attuali. Conclude Pessano: « Il cargo ferroviari­o è al collasso e la qualità del trasporto è sempre più scarsa. Sul settore pesano anche l’interruzio­ne per oltre un anno dell’applicazio­ne dell’incentivo Ferrobonus e il taglio per il 2023 dei fondi destinati allo sconto pedaggio, una misura vitale » .

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